Metal Detector per tutti

Votes taken by rabdomantico

view post Posted: 19/2/2016, 16:11     +1due scatole piene di... - Collezioni e trofei
Montagne d'inverno, fermo biologico per quanto concerne la ricerca della rumenta così si restaura qualcosa o si spolvera le collezioni.
Qui non centra nulla con il metal detecting ma volevo mostrarvi un'altra delle mie passioni, approfitto così faccio prendere aria ai pezzi e condivido virtualmente :D

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Allora dai apriamo queste due scatole

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le mie armoniche a bocca :wub:

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il mio set di armoniche diatoniche da concerto e il mini ampli a batterie Micro Cube Roland per gli stage on the road

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il mio caro fratello mic, il Fireball della Audix

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una Marine Band a 12 fori può sempre servire...

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da tenere a portata di mano anche una cromatica, qui la Chromonica II deluxe

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particolari di alcune, di ogni genere ed epoche, (e tutte funzionanti :) ) ...

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un saluto,
Rab
view post Posted: 26/1/2016, 08:38     +1bizzarre collisioni - Munizionamento e armi
:o: ...

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Collisione di due proiettili dalla battaglia di Gallipoli, 1915-1916 (fonte web).

Edited by rabdomantico - 26/1/2016, 16:52
view post Posted: 27/11/2015, 14:55     +2sonagli & bersagli - Campanelle e crotal bell
Buongiorno a tutti,
eccolo qui, il primo che trovo crivellato,
un divertimento, un allenamento, un dispetto?.. Questi campanacci erano preziosi e non era rotto...
Quel che è certo che la ragione del gesto non la conosceremo mai.

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Supramonte, è un po' che penso di tornarci, amo quelle terre, la loro selvatica dolcezza, il sorprendente paesaggio.
Ho amato percorrere quelle strade bianche che si perdono tra boschetti di rosmarino, i contorti ginepri e cespugli di mirto, e poi come resistere al profumo nella notte che calava come un manto silenzioso su quelle terre antiche dove si ascoltava il passato solo a toccarne le sue pietre. E nel buio fitto tra il suono lontano degli armenti che scampanellavano chissà dove, perduti anch'essi in un tempo quasi immobile non si poteva non esserne catturati.
Amo il Nuorese, la sua gente, la loro lingua e molto la cucina. E sì, a proposito della tavola, un giorno tanto tempo fa una persona mi disse: «se vai in Sardegna mangia la pecora bollita, ma sopratutto assaggia la patata, quella che galleggia nel brodo della pentola... E poi mi dici...»
Non mi fu data altra spiegazione, mi lasciò con quel tarlo della curiosità in testa per fare in modo che in seguito si ridestasse con la sorpresa.
Lo stesso che ora lascio a quelli di voi che non hanno ancora provato l'esperienza, perché ora naturalmente io so, ho condiviso il desco con i pastori in quelle malghe in pietra con il tetto fatto di ossuti ginepri intrecciati, scoprendo tutto quel mondo di raffinatezze costituito di povera e grandiosa semplicità.

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Orgosolo, il paese dei murales sì ma anche quello dove con i suoi cartelli stradali ci puoi costruire dei colorati colapasta, oppure in alternativa quelle tipiche pentole per cuocere le caldarroste, avete presente?
Perdersi in Barbagia non è difficile, scomparire facilmente possibile.
Inseguire il Rio Flumineddu che scavò Gorropu, penetrando nel suo cuore di pietra, fare il bagno nei Presethos, le bevute di Nepente d'Oliena davanti al fuoco... D'accordo, basta così, se no non mi fermo più, torniamo al pezzo, che è stato naturalmente tutta una scusa per poter divagare a passeggio con i ricordi su questa magnifica isola.
E qui arriviamo al punto, guardando questo "povero" campanaccio (a Tonara imprecherebbero) subito vien male per le impallinate che lo sfregiano ma poi ci si accorge di quanto l'oggetto con questo umano e deviato intervento ne abbia caratterizzato l'aspetto per sempre, aggiungendo quello che si dice il valore aggiunto, il piacere dell'immaginarne la sua tormentata storia.

E ora mi sembra di sentirne il suono dopo gli spari

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Lo so, neanche in CSI, per un campanaccio tutto ruggine poi :P :lol:

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Il bello è che nonostante tutto suona ancora ottimamente, dunque credo che dopo la pulizia ci costruirò un bel batacchio ricavato dal vecchio bossolo d'ottone di un proiettile, legato all'anello interno con una striscia di robusto pellame caprino e conserverò questo bell'oggetto di carattere tra i miei cimeli dell'antica pastorizia e del suo sapere perduto.

Ogni commento e vostra supposizione anche la più assurda, la più fantasiosa è la benvenuta. Sbizzarritevi pure... ;) :D


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Saluti,
Rab
view post Posted: 1/10/2015, 21:13     +2Marsaglia 4 ottobre 1693 - Reenactors e giochi di guerra
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tutte le foto qui:
https://www.flickr.com/photos/claudiobonif...157659238280196

Nel primo mattino del 4 ottobre 1693 i due eserciti si diedero battaglia nelle campagne comprese tra la sinistra del torrente Chisola e la regione delle Gerbole di Volvera, lasciando sul terreno circa 13.000 morti.
Gli uomini d'armi più celebri del Seicento al servizio della politica assolutistica delle monarchie europee si trovarono qui di fronte: il principe Eugenio, il conte Pallfy, il marchese di Leganes, il principe di Commercy, il duca di Vendôme e molti altri.
Diversi paesi furono successivamente saccheggiati e incendiati dai francesi; questa sorte toccò anche a Piossasco. Undici furono i civili uccisi oltre a due militari originari del luogo.
Andò distrutto in questa occasione anche il castello del Gran Merlone, come risulta dalla annotazione del Priore di S.Vito nel registro dei morti :
" Proh dolor, et interim totum Catrum cum accessorijs, Burgiata, Marchile, Capella et Platea ardebant. Furores Martiales ac bellici reboabant ".
Il generale francese ritiratosi nel castello della Marsaglia, poco al di là del Chisola, per qualche giorno, stilò da questo la relazione per Luigi XIV. Per questo motivo la battaglia viene ricordata con questo nome in Francia. Diversi storici italiani preferirono chiamarla di Orbassano, in realtà l'avvenimento campale avvenne sui terreni piossaschesi e volveresi e in parte di Rivalta e Orbassano.

La memoria: l'evento ritorna
Il sacrificio di tanti uomini è ricordato a chi transita sulla vecchia Strada Reale dalla Croce Baronis; qui il 21 ottobre 1913 venne eretta una croce in pietra, per sostituire la precedente in legno.
I racconti popolari successivi all'avvenimento narrano di ritrovamenti di armi e di nascosti tesori. La più nota di queste "dicerie" è quella che vuole un fusto di cannone riempito di monete d'oro seppellito dai francesi e ricercato dai transalpini ancora decenni e decenni dopo la battaglia.
E' comune anche la memoria che i francesi siano scesi a onorare i loro morti, una volta all'anno, fino alla metà dell'Ottocento.
Il periodo che precedette e seguì la battaglia della Marsaglia fu sicuramente tra i più terribili per le popolazioni piemontesi. Una situazione all'epoca condivisa con le altre regioni italiane, obbligate a sopportare imposizioni e gabelle necessarie per fornire il “soldo” agli eserciti dei vari Principi e alle truppe Imperiali. Agli abitanti era poi imposto l'obbligo di dare ospitalità agli eserciti di passaggio, fornendo fieno per gli animali e vivande per i soldati, e quando non bastava questi si abbandonavano alla razzia di ciò che trovavano sul loro passaggio.

L'area in cui si svolse la battaglia della Marsaglia fu poi pressoché sconvolta dagli eventi bellici: tutti i paesi della zona furono saccheggiati ed incendiati dalle truppe del Catinat, numerosi castelli e centri abitati rasi al suolo Le violenze furono sistematiche non solo da parte dei francesi, ma anche fra le truppe alleate, specie quelle germaniche. Quando più tardi si arriverà al Trattato di Torino, per convincere le milizie tedesche a rientrare entro i propri confini si dovette giungere al pagamento di ben più di trecentomila dobloni, da suddividersi tra tutti i Principi d'Italia, ed anche il Papa Innocenzo XII fu ben lieto di sborsare la sua rata per accelerare l'abbandono dell'Italia da parte delle ingombranti truppe imperiali.

Le conseguenze dirette del combattimento si faranno sentire a lungo nella zona teatro degli eventi: tutto in quei luoghi fu rovinato, le vigne bruciate, i raccolti perduti.

Gli oltre 10.000 caduti di entrambe le parti restarono insepolti per circa 4 mesi, provocando l'inquinamento dell'aria e dell'acqua. I paesi vicini, esasperati dal fetore che arrivava dal campo di battaglia, chiesero aiuti per poter interrare quei corpi e tornare alle proprie case senza il timore di epidemie.

Solo nel gennaio del 1694 il "magistrato di sanità" fece obbligo di seppellire i cadaveri, ed allo scopo furono arruolati volontari ed inviati alcuni battaglioni di fanteria. I terreni restarono però gerbidi ed incolti per anni, anche per il fiorire di paurose leggende legate a quegli eventi.

Ai nostri giorni la “Croce Barone”, collocata nella piana al centro degli scontri, ricorda la storia di una battaglia tanto tragicamente cruenta quanto inutile.


(cit. fb page C. Bonifacio photographer)
view post Posted: 21/9/2015, 21:16     +3la roncola - Tecnica di pulizia e Restauro
Di tutti gli attrezzi contadini a me più cari e che conservo piacevolmente tra i ricordi d'infanzia vi è questo oggetto, la roncola per sramare, chiamata dalle mie parti lou poûrés o puera in occitano, faucet (pr.fauset) in dialetto piemontese, serpe e serpette nell'oltralpe francofona.
Questo attrezzo dalla forma pressoché strutturalmente invariata nei tempi evoca nei miei ricordi il "bel tempo" di quando da ragazzi si andava a far legna con i nonni nei boschi o nelle rive scoscese del gerbido. Fu questo l'oggetto che portò per la prima volta tra le mie mani di adolescente i movimenti e le usanze ancestrali delle genti di montagna, ecco perché esso ricopre un luogo speciale nei miei sentimenti e naturalmente nella mia collezione di oggetti contadini.

Ma arriviamo al pezzo, quest'ultimo esemplare trovato è uscito fortunosamente fuori pochi giorni fa dal secchio della rumenta di un disordinato rigattiere e ovviamente prontamente recuperato appena il mio occhio gli è caduto sopra. Acquistato poi per pochi spiccioli ne ha reso l'acquisizione ancora più sapida.
Come potete vedere e come si suol dire in questi casi si tratta di un piacevole pezzo ruspante, ecco la foto sul mio banco di lavoro prima della cura:

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Ed eccolo qui dopo un veloce e semplice recupero :)

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Guancette del manico in corno, boccetta lavorata prima della lama, acciaio forgiato di ottima qualità, spessore al dorso della lama di circa 5 mm
con un filo al tagliente ancora eccellente. La misura contenuta, solo 34 cm in lunghezza e il peso robusto ne conferiscono superba maneggevolezza e buona forza di taglio al tempo stesso. Dopo la pulizia inoltre sono saltate fuori anche le tipiche decorazioni a mezze lune cigliate sulla lama .

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Sul finire del XVIII secolo questi attrezzi inizieranno via a via a perdere l'anzino, (derivato da quel gancio tipico nel fodero delle spade) questo gancio stava nel retro della lama, solidale ad essa per ribattitura in forgia e aveva la funzione di assicurare l'attrezzo alla cintura.
Per appendere la lama in vita dunque si iniziò ad utilizzare un piccolo oggetto lou porta-poûrés un ferro ricurvo con un passante per la couréa, la cintura, talvolta finemente torto e arricciolato, qui un esempio dai miei raccolti nel tempo, ne ho scelto uno che per tipo e misura più si adatta a quest'ultimo ritrovo.

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in una passata discussione ne avevo già illustrato il suo l'utilizzo, lo ripropongo nuovamente anche qui:

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:lol: Devo dire che il restauro ha preso meno tempo della stesura di questo post...

Quindi, ricapitolando: pulizia meccanica del pezzo fissato in morsa con spazzola di ferro circolare attaccata al trapano, seguente spalmatura di cera microcristallina a pennello e finitura con straccio di lana e spazzola di setola.
Molto importante se usate il trapano mai eccedere con la forza e mai sostare a lungo in un solo punto per non rischiare di spatinare l'oggetto.
In caso di insicurezza è meglio usare la classica spazzola di ferro a mano, più controllabile ma certo più faticosa.

indispensabili occhiali, guanti e maschera antipolvere

Inutile ricordare che la spazzolatura della ruggine convenga farla all'aria aperta e sempre comunque proteggendo adeguatamente le proprie vie respiratorie.
Se questo non fosse possibile e di questi lavori vi capita di farne con una certa frequenza e se avete lo spazio consiglio di allestire nel vostro atelier un angolo con aspiratore delle polveri di lavorazione nei pressi della morsa o dove fissate l'oggetto da pulire.
Il procedimento è relativamente semplice, costruite come volete voi un ampio imbuto piramidale o conico in lamiera o legno o plastica, fissatelo al banco e raccordatelo al tubo di un economico bidone aspiratutto, ottimi quelli per la cenere della stufa. Questo sistema può essere utilizzato efficacemente per tante altre lavorazioni che muovano polveri o vapori.

Bene, credo di essermi dilungato abbastanza, mi auguro che tutto questo sia stato di vostro interesse e gradimento :D


un saluto,
Rab
view post Posted: 4/9/2015, 15:14     +1campane per bestiame - Collezioni e trofei
Ecco qualche mia campanella in ordine sparso, queste sono tutte funzionanti tranne un paio a cui manca il batacchio.
Principalmente per bovini, ovini e caprini, sono escluse quelle per equini e simili e le cosiddette crotal a parte una finitaci nel mucchio per caso.
Fotografarle tutte una per una era un lavoraccio, ho fatto un riassunto così come veniva...

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view post Posted: 31/8/2015, 15:46     +2finalmente... - Munizionamento e armi
... dopo una mattinata in montagna di soli bossoli e proiettili sparati di tutti i generi...
Ecco almeno saltar fuori un arma completa... :woot:


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.
.
.


... be dai, diciamo un'armina, ma ina ina :P :D :lol:

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Nota importante:
naturalmente della Official Police ne ho regolarmente denunciato il ritrovamento al commissariato di Paperopoli
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Edited by rabdomantico - 31/8/2015, 17:30
view post Posted: 11/6/2015, 15:27     +35immagini della devozione popolare - Medagliette devozionali e crocefissi
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Protettori degli umili:
immagini della devozione popolare a Torino nell'Ottocento

a cura di Manzo, Luciana
Archivio storico della Città di Torino,
Torino 2010

questo libro illustrato è scaricabile qui

saluti, Rab
view post Posted: 1/6/2015, 13:37     +1rivellino Des invalides 1572 - Brutt'Italia
distruzione-gallerie-2015-la-Stampa

Nei lavori di realizzazione dell’ennesimo inutile parcheggio sotterraneo (in questo caso quello sotto corso Galileo Ferraris) sono stati ritrovati importanti resti della parte sotterranea della Cittadella di Torino. Sono emersi, come d’altronde previsto, la muratura di contenimento del rivellino Des invalides e alcune gallerie di contromina, delle quali una collegata al Pastiss, la fortificazione esterna costruita tra il 1572 e il ’74.
In qualsiasi altra parte del mondo si sarebbe provveduto al loro restauro e alla loro valorizzazione. Per citare un esempio, quando durante i lavori per la costruzione di una linea del metrò di Vienna si rinvenirono resti di importanza nemmeno paragonabile a quelli di Torino, invece di sbancare tutto come avrebbero fatto in Italia, si modificò il progetto e si costruì la stazione della metropolitana attorno ai ritrovamenti, che vennero così riportati alla luce e valorizzati.
Il direttore del Museo Pietro Micca, il generale Sebastiano Ponso, ha dichiarato: «In tempi non sospetti (5 anni fa) dissi che non sarebbe stato opportuno costruire un parcheggio lì sotto, ma sono rimasto inascoltato».
Ci saranno le solite “compensazioni”, vale a dire si tireranno fuori quattro soldi per valorizzare in qualche modo quanto rimarrà, ma i resti di questo capolavoro di ingegneria militare del XVI secolo spariranno per sempre, lasciando spazio al biasimo dalle generazioni future.
La cosa che lascia sconcertati, e ciò che per noi rappresenta il vero scandalo, è che l’Ente che dovrebbe essere preposto alla salvaguardia dei nostri Beni culturali, vale a dire la Soprintendenza (che dipende da uno Stato italiano che pretende di avere la tutela esclusiva del patrimonio culturale piemontese) anche questa volta è connivente e complice degli scempi perpetrati a Torino.
Soprintendenza e Comune sono entrambi emanazioni locali del corrotto e criminogeno stato italiano, che non dovrebbe poter metter becco sulla plurimillenaria storia piemontese; invece ad oggi, grazie all’ignavia e alla totale mancanza di coraggio dei Piemontesi, questo stato nemico detta legge sulle nostre memorie storiche e sulle testimonianze della nostra identità secolare.
In Svizzera avrebbero immediatamente tenuto un referendum cittadino per decidere sulla prosecuzione dei lavori, ma nella repubblica del caciocavallo un’iniziativa del genere è impensabile. E allora, avanti con le ruspe per la realizzazione dell’ennesima superflua opera pubblica buttata lì con l’unico scopo di generare profitto e tangenti per i soliti amici degli amici (ma queste cose, per carità, non bisogna neanche dirle…).
È l’ovvia conclusione di un processo sbagliato che ha portato a dare in mano a gente estranea e ostile alla nostra cultura la gestione del nostro passato e del nostro presente. Sbagliate le premesse, sbagliato il percorso, disastrose le conseguenze.

(cit.) [tratto da: gioventura piemonteisa - 30.5.2015

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view post Posted: 1/5/2015, 14:10     +1rumentArt - Fai da te.
Buongiorno a tutti,
ero indeciso dove pubblicare, forse non esiste ancora una stanza adatta allora per il momento aggiungo nella sezione bricolage...

Bene, si tratta di un invito a pubblicare qui le vostre composizioni ;) :rolleyes:

Spazio alla creatività, nuova vita per la rumenta che riposa nel buio di secchi e cassette :D


ecco a voi:
Cromazio Mangiaferro di Aquileia "fantasma della ruggine"

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Edited by rabdomantico - 1/5/2015, 16:02
view post Posted: 30/3/2015, 08:31     +1prima uscita dell'anno - Cosa è???
Buongiorno a tutti,
Ieri bella giornata calda e soleggiata, la neve sta pian piano sciogliendo, primo giro a media quota tra le primule in fiore con un Cravetou lievemente adirato per inopportuno incidente telefonico.

Durante la consueta ripulitura dei boschi dalla rumenta oltre al male alle gambe arrugginite sono uscite fuori alcune cosine...

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in dettaglio:
Posto in questa stanza per via di questo oggetto di cui non ne conosco la natura ne il suo utilizzo,
in rame, (non antico) presenta tracce di doratura, le incisioni sono un minestrone di simbolismi e animali, alcuni ricordano dei geroglifici. Aveva delle piegature su una costa, forse era la copertura di un qualche astuccio o contenitore, non saprei, ma sono curioso.

fronte
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retro (che si ripete)
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questo il primo bottone dell'anno, artiglieria piemontese mod.1822

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quest'altro il fregio O. N. Balilla

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solita spiga 1933

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curiosa per il contesto questa moneta argentina da dos centavos del 1885, grande, massiccia e pesante ma purtroppo sembra sia stata presa a martellate... :wacko:

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fibbietta curva, credo ornamentale non so se da scarpa o cintura di veste

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e infine piccolo anellino bucherellato come un ditale su immancabile palla di moschetto

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il tutto ancora da pulire, ma prima curo il mal di schiena :lol:

(perdonate le foto non buone ma avevo cattiva luce in casa e stanchezza)


Saluti,
Rab
view post Posted: 17/8/2014, 17:43     +1puntale a innesto ? - Cosa è???
Ciao a tutti,
è gradito un aiuto all'identificazione di questi oggetti:

i due confetti in piombo sono lunghi 5 cm con diam 1,3
quello a punta e quello piatto sono foderati in ottone, di 6 con diam 1,1
(ben inteso mi sembrano dei tasselli)
poi le punte in ferro, quella quadrangolare è lunga cm 17 diam. tondo 1,1
e quello che mi pare un caricatore ?..

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delle due questa è a croce con scanalature uncinate ??
lunghezza 18 cm con diametro al tondo piccolo di 1,3
IMG_2143-b_zpsb11c91fa


grazie,
un saluto

Edited by rabdomantico - 17/8/2014, 20:00
view post Posted: 28/6/2014, 09:03     +1occhiali - Militaria & dintorni
ciao a tutti,
non è il mio genere, si tratta di roba militare WWII?

sigla interno coperchio (al rovescio)
12 MB
____
1942

grazie fin da ora dell'attenzione

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view post Posted: 16/6/2014, 16:39     +2bottoni di supporto prussiani - Militaria & dintorni
ciao a tutti,
ho trovato questi due particolari bottoni coronati (uno marcato WB l'altro JB)

alleman01_zpsf378a1c0

alleman02_zps2eee7f5a

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e facendo alcune ricerche in rete prima in italiano
(armata prussiana 1870/1913, bottoni coronati) con scarso risultato devo dire,
vado con il francese (e sì, sono negato con il tedesco)
usando parole chiave come:
Guerre franco-allemande
boutons couronné

aggirandomi poi nella storia di Alsazia e Lorena
e via via raffinando la ricerca con:
boutons crochets
vareuse allemand
Uniformes unitées du Royaume de Prusse
vareuse allemande 1870/1914
vareuse prussien WW1


risolvo infine con:
boutons-crochet de ceinturon de vareuse prussien

Bottoni di supporto cuciti nella parte posteriore
dell'uniforme a sostegno del cinturone
modello 1907, quindi del 14-18

(questa volta ho fatto tutto da solo e condivido con piacere la mia scoperta :) )

VesteMGK1_zps5b319aab

VesteMGK2_b_zpsfbfa1928


Per chi sia interessato ai bottoni tedeschi
vi segnalo anche un corpulento e interessante libro completamente illustrato
che durante questa ricerca ho trovato sull'argomento:
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qui in terzultima fila si trovano i miei in oggetto
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il libro è reperibile qui: http://www.luedenscheid.de/luedenscheid_er...sp_auto_717.php
lo trovate al numero 27 per 29,90 euro.


saluti
Rab
view post Posted: 21/9/2011, 13:59     +4peculiarità vecchi chiodi - Cosa è???
...Non pretendo che nessuno li identifichi da questa foto naturalmente...

Ma volevo solo sapere se esiste della bibliografia specifica, delle raccolte, magari in rete o semplici informazioni per catalogarli in base al tipo, all'età, all'uso, ecc ecc.

Vi ringrazio, e approfitto per un saluto.


mf_bookread Chiodi - contesto - età - ........... ... .. .
vecchichiodi
15 replies since 29/6/2011