Metal Detector per tutti

Votes taken by jeijei1975

view post Posted: 22/4/2016, 22:01     +1Alcune Uscite - Militaria & dintorni
Alcune Uscite che credevo di aver messo ma poi mi sono dimenticato









Bossolo da 65 mm Italiano usato come Campana
view post Posted: 8/12/2015, 22:14     +1Devozionale in Ferro - Medagliette devozionali e crocefissi
Oggi mentre cercavo trabaracche ww1 ho trovato una devozionale ma è la prima volta che la vedo in ferro e non mi pare di averne viste mai
Chi mi da qualche informazione, fokista,cesira :woot:



view post Posted: 15/11/2015, 22:44     +1Alla ricerca discatolette - Militaria & dintorni
Sapete dirmi che fregio può essere di preciso e dove andava?
Il mio pensiero è fregio d'artiglieria e andava sul cappello quello molto stondato a cupola

view post Posted: 20/3/2015, 17:00     +1Scatolette ww1 - Militaria & dintorni
Ecco le ultime scatolette trovate domenica


Cotechino cotto gr 300, grande come una salsiccia, stessa azienda produttrice della mortadella in scatola


view post Posted: 27/1/2015, 17:45     +1€ 1,50 per non perdere il vostro pin pointer - Fai da te.
Il mio pin pointer della Minelab mi ha abbandonato per colpa di una batteria economica, ha perso acido e ha corroso i circuiti, mi sono fatto dare quello della White's,il bullseye II, non mi sono trovato bene con questo e allora me ne sono fatto regalare uno da mia sorella, il garrett e mi trovo abbastanza bene......
Per non perderlo ho adottato il metodo che avevo già visto su questo forum, sono andato in un ipermercato e nel reparto auto e moto accessori si trova questa spirale che i motociclisti usano quando hanno il lucchetto sulla pinza dei freni, serve per ricordare di averla e non partire senza toglierlo.
Semplicissimo come applicarlo al nostro pin pointer, la parte da inserire nel pin pointer va messa qualche minuto in acqua calda per ammorbidire la plastica e poi farlo scivolare con forza finché si blocca e il gioco é fatto, poi al capo opposto ci mettete un moschettone e il gioco é fatto.
Più semplice di cosi :D
view post Posted: 21/9/2014, 17:07     +3Quadretto di cartucce - Collezioni e trofei
Avevo gia fatto questo quadretto ma era con cartuccie (tutte vuote) ww1 e ww2 https://metaldetector.forumfree.it/?t=64373498
ma dopo quasi 2 anni ne ho trovato altre ww1 tra cui alcune rare (Arisaka Giapponese) e ora ho lasciato degli spazi per quelle che mancano ancora :D
view post Posted: 16/4/2014, 20:37     +1Nuovo libro ww1 - Recensioni.


“Die Tiroler Kaiserjäger im Weltkriege 1914-1918 - Voll. I - II”, questa era l’intestazione originale dell’opera, un saggio a cura di Ernst Wisshaupt, edito nel 1936 dall’Alt-Kaiserjäger-Klub e stampato dalla casa editrice viennese Franz Göth. Vi si narrà la storia dei Kaiserjäger fino al termine della Grande Guerra. Il I° volume consta di 86 illustrazioni, con una mappa e vari schizzi relativi alle battaglie, analizzando gli eventi bellici c l’inizio delle ostilità fino alla campagna di Russia del 1915. Il 2° volume relaziona sui fatti che videro il reparto dei “KJ” impegnato sul fronte italiano: Monte Piano, Tolmino, Col di Lana, Valparola, Lagazuoi, Pordoi, Sesto, Sella del Sief, Forcella di Fontana Negra, Adamello, Monte Maggio, Monte Gusella, Priaforà, Monte Giove, Pasubio, Zugna Torta, Monte Cimone, Ortigara, Tagliamento, Piave, Grappa, Monte Sisemol, Monte Longara, Meletta, Canove, Monte di Val Bella, Col del Rosso, Monte Pertica, Monte Testo, Monte Corno, Coston, Monte Majo.
In questo tomo finale un capitolo viene pure dedicato all'impiego delle formazioni d'assalto, in particolare su Monte Majo, Ortigara, Monte Rochette, Riva, Adamello, Carzano, Monte Piano, Costa di Salò, Prezzo nelle Giudicarie, Castelgomberto, Tondarecar, Badelecche, Meletta eMonte Val Bella.
L’opera originale, ovviamente in lingua tedesca, termina con i ritratti dei comandanti dei reggimenti e con quelli dei decorati. In appendice la lista dei caduti appartenenti ai 4 reggimenti Kaiserjäger nel corso della guerra contro Italia, Serbia e Romania, un totale di 560 ufficiali e 13.940 soldati.
Pagine cariche di storia, arricchite con dovizia di particolari dalla ricerca di Ernst Wisshaupt, che all’epoca della pubblicazione ricopriva il grado di maggiore, con incarico di “segretario archivista”. Un documento importante, che solo oggi vede la stampa in edizione italiana grazie alla scrupolosa traduzione di Giancarlo Fontana, mosso dal desiderio di conoscere direttamente come gli ex avversari del Regio Esercito ebbero a descrivere e vivere gli eventi della Grande Guerra sui nostri monti.
Sua la scelta di elaborare il testo nella sola parte riguardante il settore bellico compreso tra Monte Ciove, Priaforà e Pasubio, poiché su questi luoghi egli ha da anni focalizzato gli studi sul primo conflitto mondiale.
Il lavoro di Wisshaupt venne all’epoca definito “di assemblaggio”, giacchè sfruttava le fonti ufficiali relative al reparto in oggetto. È evidente che il materiale da cui attinse era di primordine, inedito e decisamente affidabile considerato che si trattava in larga misura di informazioni tratte dagli archivi reggimentali. Per il 1° Rgt TKJ rinnovò scrupolosamente il manoscritto del Tenente Rudolf Blaas. Per il 2° svolse ricerche in proprio grazie agli archivi e alla diaristica dei relativi protagonisti, per il 3° Rgt TKJ sfruttò il libro del Generale di Brigata Viktor Schemfil, infine per il 4° Rgt si rifece alle bozze scritte dal colonnello Erich von Preu. Potè inoltre contare sugli scritti del colonnello Oskar Teuber, verosimilmente il Cap Teuber più volte citato nel corso del libro.
Se grande fu l’impegno del maggiore austroungarico, encomiabile possiamo definire oggi la traduzione di Fontana, vero cultore degli eventi bellici legati alle “sue montagne”, a quelle cime che da anni egli percorre, rievocando i fatti d’arme che vi si combatterono. La sua passione per le fonti archivistiche ha reso più completa la trasposizione in lingua italiana, offrendo al lettore una cronaca fedele di quanto avvenne tra le trincee a lungo contese durante la cosiddetta “offensiva di primavera”, fino alla firma dell’armistizio e nei campi di prigionia, nella lontana Puglia, dove si infranse l’orgoglio nazionalistico dei “cacciatori del Kaiser”.
Un reparto di fanteria ben degno di rappresentare la tradizione militare austroungarica, dalla manifesta fedeltà all’Imperatore, con effettivi reclutati nei territori del Tirolo e del Vorarlberg. Dal 1° al 4°, i battaglioni Kaiserjäger subirono perdite ingenti su varie zone del fronte, lasciando in ogni settore d’impiego ampi cimiteri colmi di caduti. E questo volume ne racconta le gesta.
Il testo tradotto oggi risulta interessante sotto vari aspetti, tra questi spicca ciò che a tutti gli effetti ci appare come una relazione accurata delle strategie messe in campo dallo stato maggiore imperiale per riuscire a superare la barriera naturale di valli e vette, al fine di sfociare nella Pianura Padana. I nomi dei reparti e relativi comandanti, le date delle varie azioni belliche, i luoghi di ammassamento e le direttive sugli attacchi attraggono indubbiamente lo sorico e il ricercatore di fonti, poiché l’nformazione si rinnova se offre il punto di vista di chi all’epoca dei fatti fronteggiava le linee italiane. Ma, tra le pagine che conducono alla pura delucidazione ed elencazione degli accadimenti, c’è anche la cosiddetta visione “dal basso”, cioè dal punto di vista del “piccolo soldato” di truppa, o del comandante di compagnia, introdotti si nell’immenso vortice di un conflitto mondiale, ma relatori, per singoli episodi, di isolati fatti d’arme che ai giorni nostri possiamo solo sfiorare rileggendo a stento le parole sbiadite delle steli scolpite sulle contese montagne.
Da segnalare infine che il termine “Strafexpedition” appare forse per la prima volta proprio tra le righe di questo testo, nell’originale in lingua tedesca, laddove l’autore Ernst Wisshaupt introduce ai motivi che generarono il conflitto mondiale; qui si parla di spedizione punitiva verso la Serbia, “meritevole di essere castigata” per l'assassinio dell'erede al trono e della moglie e per la mancata consegna dell'assassino Gavrilo Princip. La definizione ricompare spesso nella letteratura storica italiana, quale luogo comune per definire l’azione da classificarsi più propriamente con “offensiva di maggio”. Diversamente, dunque, non risulta nella storiografia d’oltralpe che si sia classificato il tentativo di sfondamento nella primavera del 1916 come una punizione verso l’ex alleato. La guerra imperversava ormai da due anni e, per quanto gli estremi del voltafaccia italiano fossero noti a tutti i sudditi dell’imperatore, le motivazioni vanno cercate altrove, più razionalmente verso le ordinarie strategie dei comandi imperiali, tese a sfondare le linee nemiche sulle montagne, creando un nuovo fronte di difesa su creste e dorsali prospicienti la sottostante pianura. Da lì sarebbe stato più agevole pianificare le successive battaglia sul Veneto, ricco di rifornimenti con cui alimentare la macchina bellica operante a centinaia di chilometri dai già provati depositi militari.
Giovanni Dalle Fusine

e un pezzo del testo estrapolato dalla testimonianza di un TKJ:
Pasubio, 9 ottobre 1916
“Alle 7 del mattino la giornata si presentava bella e soleggiata, sul Dente c’erano i comandanti di plotone ed i loro collaboratori proprio per ricevere gli ultimi ordini. Improvvisamente cominciarono a cadere pesanti granate che diedero inizio alla sanguinosa danza. Gli uomini di guardia furono ritirati per non esporli ad inutile massacro. Soltanto nelle retrovie rimasero fuori alcuni uomini sulle ali destra e sinistra. Dalle cime il nemico stava scaricando sui nostri avamposti un enorme fuoco di bombarde, mentre le trincee erano fatte bersaglio dalle granate dei grossi calibri. I collegamenti telefonici furono interrotti fin dalla prima esplosione e tentare una riparazione, in quell’inferno di fuoco, non solo sarebbe stato impossibile, ma anche inutile.
Chi non ha mai visto l’effetto dell’artiglieria su un terreno di pietrisco e roccioso, non può immaginarlo. Mentre su terreni sabbiosi e terrosi, come sul fronte russo, una granata pesante causa normalmente un imbuto profondo ed il suo effetto dirompente rimane più o meno limitato alle sue schegge, sul terreno a pietrisco causa una vera e propria pioggia di sassi che ne accentua di molto l’effetto.” Sten Viktor Oberguggenberger

Il libro è in stampa, il prezzo DOVREBBE essere di 13 euro
Per chi fosse interessato c'è ancora il libro LA GRANDE GUERRA DI LATTA
Per info e prenotazioni contattatemi in MP
view post Posted: 24/10/2013, 18:09     +8Il primo libro sulle scatolette WW1 - Militaria & dintorni




Nuova pubblicazione

LA GRANDE GUERRA DI LATTA

Gli alimenti consumati tra le trincee del primo conflitto mondiale





Autori: Dalle Fusine Giovanni – Demenego Gianluigi

Edizioni Menin (Schio – Vicenza)



Nello volume sono analizzati barattoli e cibo conservato in latta, dozzine di scatolette rinvenute sui fronti della guerra 1914 – 1918, circa 600 chilometri di linee interrotti in modo discontinuo da valli, pascoli montani, e irte pareti di roccia. Un ampio territorio che può essere setacciato alla guisa di un deposito di meravigliosi reperti, o almeno ritenuti tali da chi ha fatto di questa passione motivo di studio e raccolta.

Più di 100 immagini supportate, dove è stato possibile, da esaustive informazioni su ogni singolo pezzo ci rimandano agli anni del loro consumo, all’apertura dei coperchi procurata dalle chiavette in dotazione, o dalla punta di coltelli e baionette.

In sporadici casi la ricerca si è dovuta arenare di fronte alla scarsità di notizie relative ai produttori non più attivi da decenni; diversamente per altre società di lavorazione alimentare i dati raccolti hanno portato ben oltre le iniziali aspettative, ricavando dai contatti con le singole industrie, e pure dal web, nozioni molto interessanti.

Innegabilmente gli elementi cromatici che oggi vediamo impressi sulle latte del periodo bellico creano in noi, testimoni del nuovo millennio, una incongruenza con il bianco e nero che da decenni ci illustra lo spazio di tempo compreso tra inizio e fine guerra. Eppure le varie tonalità dell’arcobaleno apparivano ai soldati al fronte esattamente come le percepiamo noi oggi. Anche allora le sfumature dei boschi mutavano di stagione in stagione, il verde dei pascoli si argentava con la rugiada mattutina, e l’azzurro del cielo si allungava all’orizzonte nelle giornate terse. Nessuna foto dell’epoca ci potrà mostrare i colori percepiti in trincea dagli eserciti durante la grande guerra, paradossalmente riesce nell’impresa un modesto barattolo strappato al campo di battaglia.

Pensiamo a quanti soldati si siano trovati in situazioni al limite della sopportabilità umana, sotto il tiro di artiglierie e colpi di fucile, con pioggia, freddo e neve a condizionare ogni minimo movimento, anche il più banale, tra cui proprio l’apertura di una confezione di alici o sardine con cui calmare i morsi della fame che, mescolati alla paura, assalivano lo stomaco. Azioni rese malagevoli da pesanti pastrani e mantelli, con guantoni a rendere insensibili le mani intirizzite, per giunta appoggiati precariamente sul parapetto di una trincea nella penombra notturna.

Oggi, nell’agiatezza che contraddistingue la nostra quotidianità, non possiamo conoscere il sapore di una pietanza mescolata all’adrenalina, all’odore della polvere da sparo che in quel tempo a ondate copriva la puzza dei cadaveri in putrefazione, poco oltre le file di reticolati. Eppure interi battaglioni condivisero per settimane questo inferno, sopravvivendo più per spirito di conservazione che per volontà.


presentazione ai primi di dicembre presso Quero (BL)
view post Posted: 20/10/2013, 12:57     +23 uscita nella solito zona Stafexpedition - Militaria & dintorni
Giornata stupenda passata all'aria aperta assieme ad amici e piccoli ritrovamenti ^_^

Coltellino trovato dall'amico Oriano che è quello della guancetta che avevo trovatola volta prima io,qui è disegnata la fabbrica


La minuteria, bottoni tra cui uno d'osso, lo sperono di uno stivale con la sua rotellina ,le devozionale, un tappo di dentifricio e la scatoletta di vaselina che era in dotazione all'interno di ogni contenitore con relativa maschera antigas polivalente, la vaselina andava spalmata sulle lenti per non farle appannare e per non far seccare la celluloide e penso andasse anche nei bordi

La vaselina ancora presente all'interno :woot:

Restaurata è andata con le altre :D

la piccola devozionale pulita

Faccio una risciesta in caso qualcuno avesse la parte superiore di questa spoletta AU M12 mi contatti in MP grazie
La parte interna alla linea rossa è un unico pezzo (la foto è presa dal forum WorldWar)
view post Posted: 28/7/2013, 18:15     +1Bossoli lanciarazzi ww1 e secondo mirino notturno - Militaria & dintorni
Oggi uscita in solitaria e mi accontento visto che questi bossoli sono difficili da trovare

La bella foglia di quercia Trench art,dovrebbe appartenere a qualche soldato AU se non erro

Mirino notturno numero 61,questo ha le viti ai lati

i miei 2

Seghetto trovato ieri con manico trench art

Cucchiaio con scritte incomprensibili
view post Posted: 3/7/2013, 22:18     +41300 a.c cioè 3300 anni circa - So cos'è, ma voglio farvelo vedere.
Un giorno mentre ero alla ricerca di reperti ww1 e mi stavo dirigendo svogliatamente verso l'auto con il metal acceso,il metal mi da un segnale acuto e forte,tolgo le foglie e i rami e mi trovo questo che subito pensavo ad una corona di forzamento,era sporca di terra


Tornato a casa ho contattato il presidente della mia associazione e il giorno dopo ho chiamato il Sindaco del comune dove ho trovato il reperto e glie l'ho consegnato


Dopo una settimana mi è arrivata una mail che il reperto è nelle mani della soprintendenza ai beni archeologici e che ad una prima visione dovrebbe essere la lama di un pugnale dell'eta del bronzo e circa del 1300 a.c
Sono felicissimo del semplice gesto che ho fatto e di tutti i ringraziamenti ricevuti per un gesto semplice e civile.
Ieri mi è arrivata una lettera della regione Veneto con scritti i ringraziamenti nei miei confronti
Grazie a tutti
view post Posted: 27/6/2013, 21:31     +1Devozionale di oggi - Medagliette devozionali e crocefissi
che devezionale è? Grazie
ZV5eDkDl
SQAy3Vql

Edited by jeijei1975 - 28/6/2013, 08:54
view post Posted: 22/5/2013, 06:28     +1CS6mxi qualcuno lo usa.. - C-SCOPE
CITAZIONE (maurysim @ 22/5/2013, 07:01) 
CITAZIONE (jeijei1975 @ 20/5/2013, 18:50) 
Per ora sono felicissimo ma ora devo provarlo con la piastra concentrica da 8 pollici, dicono che sia migliore della doppio D,pesa meno ed è piu precisa, la doppio D pesa molto, va bene solo ai costruttori perche gli costa meno farla ;) , sabato proverò con la nuova piastra :wub:

Vedo che ti sei lanciato su un nuovo aquisto :D ma per curiosità quella concentrica da 8 usi quella del 990 o devi comprarla a parte ?

se lo compri in Inghilterra te lo vendono con 2 piastre,se lo compri in Italia la piastra da 8 pollici concentrica devi comprarla a parte. Ha un spinotto nuovo cosi quella del 990 non puoi usarla
view post Posted: 12/5/2013, 20:54     +1Info su pezzi ww1 - Militaria & dintorni
Questo cosa può essere, forse l'accenditore della spaccamela Piccola? cm 3,5

Questi sono usciti da zona AU, non sono sicuro su quello che può essere, cm 4,5
view post Posted: 5/5/2013, 16:05     +6Oggi minuteria ww1 - Militaria & dintorni

Giretto in solitaria con un sole bellissimo :D



Il bottone Inglese di oggi



Cosa può essere quel gancio?



Bottone trovato la settimana scorsa che dopo il restauro ha fatto uscire una piccola parte di doratura rimasta da 100 anni



Retro del bottone "Superieur France :wacko: non sapevo che gli inglesi si facevano fare i bottoni dai Francesi :blink:


31 replies since 31/1/2011