Metal Detector per tutti

Votes taken by Talpaman

view post Posted: 22/8/2023, 18:51     +2Buca US - Militaria & dintorni
Pezzi di impermeabile USArmy per truppe a piedi modello Raincoat Synthetic Resin Coated Dismunted. Questo tipo di tessuto se a lungo interrato diviene molto rigido e fragile con possibilità di rottura al solo maneggio. Per cercare di renderlo morbido va tenuto immerso in acqua calda, operazione questa per ottenere la stesura ma purtroppo dopo l'asciugatura torna ad essere rigido e fragile come prima.
view post Posted: 6/7/2023, 23:26     +3Ferro di che animale ? E qual è il periodo ? - Cosa è???
Dalla forma del plantare più stretto rispetto a quello del cavallo è senza dubbio un ferro da mulo. La barretta ripiegata della parte più stretta, che si chiama rampino, si rende necessaria affinché il ferro faccia più aderenza sul terreno limitando le scivolate dell'animale soprattutto quando con carichi pesanti (basti con carichi superiore al quintale) devono essere affrontate delle impervie discese. Nei muli tale tipologia di ferro è di regola e può essere adottata per tutti e quattro gli arti. I ferri anteriori sono di forma un pò più larga dei posteriori che sono, come nel tuo caso, allungati per proteggere il quarto dello zoccolo. I rampini vengono ricavati per forgiatura ripiegando la parte finale dei ferri e seguono le dimensioni della stessa ma a volte, per correggere i difetti dell' appiombo dell'arto, o di andatura non regolare (zoppia) o di sobbattitura (contusione dolorante del quarto) vengono forgiati dei particolari ferri che sono specifici per ogni singolo difetto. Il ferro da te recuperato fa parte di questi ultimi e quella linguetta sporgente rivolta verso l'alto sulla parte più larga alti non è che la barretta di contenimento del quarto esterno di uno zoccolo posteriore destro con anomalia e fragilità di crescita. Tale malformazione provocava nell'animale una andatura zoppicante che era causata dal dolore della dilatazione dello zoccolo durante l'appoggio a terra quindi fu di obbligo la forgiatura di un ferro correttivo. Recuperato in zona WWII sicuramente è appartenuto ad un mulo delle salmerie. Imbattersi in queste tipologie di ferri non è cosa usuale in quanto creati per animali portatori di andicap e quindi non dozzinali. Consiglierei una ripulita da ruggine e un trattamento con prodotto conservativo.
view post Posted: 27/9/2022, 21:19     +1Help - Aiuto per identificazione bottone - Militaria & dintorni
Ciao prospector, non tutti i bottoni da Battle Dress riportano il marchio di fabbrica inglese, noi ne abbiamo recuperati anche di non marchiati soprattutto in contesto di insediamento italiano. Come ben sappiamo dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e soprattutto dopo la battaglia per la conquista di Monte Lungo sulla linea Gustav, il rinato Esercito Italiano di liberazione del Sud fu equipaggiato con le divise inglesi di scorte di magazzino nelle quali alcuni dei Battle Dress non presentavano la bottoneria marchiata forse perchè eseguita da ditte in ragione di "economy". Nel nostro libro che abbiamo presentato qui sul forum, l'argomento dei cobelligeranti/collaboratori (soldati italiani divenuti tali dopo l'armistizio) è ampiamente trattato e anche tali bottoni sono stati oggetto di classificazione.
I bottoni regolarmente marchiati sono abbastanza comuni da recuperare da scavo, non tanto dicasi per quelli anonimi che sono, data la a loro scarsa adozione, abbastanza rari da incontrare.
view post Posted: 23/9/2022, 08:01     +1Bottone americano - Militaria & dintorni
Bottone da giacca americano per divisa da ufficiali. I bottoni per ufficiali si distinguono da quelli da truppa sia per la migliore qualità della doratura sia per il bordino smussato (in quelli da truppa è rotondo). Ottimo lo stato d conservazione con una doratura davvero ben conservata. Per quanto riguarda la presenza americana in Sardegna guarda questo link:

https://people.unica.it/lamemoriaritrovata...tti/progetto-2/
view post Posted: 22/9/2022, 16:27     +7Presentazione libro - Militaria & dintorni
Dopo tre anni di ricerche sul campo con i metal detectors ed una impegnativa ricerca storica, mi riaffaccio in questa stanza per comunicare al forum l'avvenuta pubblicazione del libro realizzato assieme a mio figlio inerente le verifiche storiche effettuate riguardo un capitolo di storia poco trattata e ancora meno conosciuta. Il libro prende in esame le presenze militari di soldati e prigionieri nell'ex campo di prigionia americano n° 7037 di Tombolo (PI) divenuto in seguito l'attuale base di Camp Darby. Il libro, comprensivo di 157 pagine a colori formato A4 e di 527 fotografie fra oggetti recuperati e foto d'epoca, si articola su tre distinti capitoli che trattano in maniera quanto più dettagliata e precisa possibile tre diverse realtà di militari, intersecando le certezze recuperate sul campo con le scarse notizie storiche acquisite. Nel primo capitolo vengono presi in considerazione i prigionieri di guerra (POW) sia Italiani che Tedeschi divenuti collaboratori, nel secondo i soldati italiani cobelligeranti del rinato Esercito Italiano di Liberazione del Sud aggregati agli americani e nel terzo la presenza di particolari carabinieri Italiani, non regolamentari, nominati tali dagli americani (con fototografie di fregi, alamari, fiamme e italiette costruiti artigianalmente). Tre capitoli che oltre alla lunga ricerca sul campo hanno imposto una impegnativa ricerca di fonti storiche e testimonianze attendibili. Qui di seguito la copertina del libro e dei tre capitoli trattati, inoltre per una anteprima del lavoro svolto proponiamo in visione le fotografie di alcune pagine del libro inerenti ogni capitolo trattato.

Il libro

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Il primo capitolo

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Il secondo capitolo

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Il terzo capitolo

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La commercializzazione del libro è di nostra competenza e chi ne fosse interessato può contattarci qui sul forum con messaggio privato, o tramite le nostre mail: [email protected] e [email protected] oppure attraverso i nostri numeri di cellulare (Luciano) 3473631978 (Enrico) 3403290672.
Inoltre facciamo presente che sabato 24/9 saremo presenti a Bologna San Lazzaro, alla fiera di Militaria alla Torre, presso lo stand dei ragazzi della Gotica Ritrovata con esposizione e vendita del libro.

Un cordiale saluto a tutto il forum
Luciano (Talpaman)

Edited by Talpaman - 23/9/2022, 09:05
view post Posted: 25/3/2021, 18:22     +1Aiuto ricerca capitano us - Militaria & dintorni
Ciao billo scrivi sul web Find A Grave ti si aprirà la pagina Millions of Cemetery Record riguardante le sepolture e le tombe anche dei soldarti americani della wwii. Cliccaci e quando ti si apre la pagina dove devi impostare il nome ed il cognome del tuo ricercato scrivi: nome Walker cognome Sorrell ed avrai una bella sorpresa. Ciao, lieto di poter essere stato di tuo aiuto.
view post Posted: 13/3/2021, 16:30     +1Bossolo c-37. AA - Munizionamento e armi
Tutto dipende di quale Breda stiamo parlando. La Breda 37 (la cosiddetta pesante) sparava munizioni di calibro 8x59 mm, la Breda 30 (o più verosimilmente il fucile mitragliatore Breda 30) sparava il classico munizionamento 6,5x52mm dei fucili Carcano modello1891. Dalla foto il tuo bossolo sembrerebbe di questa ultima tipologia.

Edited by Talpaman - 13/3/2021, 19:55
view post Posted: 12/3/2021, 22:16     +1Info ogive - Munizionamento e armi
L'ogiva più grande è della cartuccia americana cal. 45 ACP per mitra Thompson e per pistola Colt mod.1911 e 1911A1. L'ogiva più piccola è per la cartuccia italiana modello M-34 in cal.9X17 mm. Questa tipologia di cartuccia era il munizionamento in dotazione alla pistola Beretta modello 1934 ed era riconosciuta come 9mm corto. Per una visione diretta allego la foto delle due cartucce a confronto.

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view post Posted: 12/3/2021, 00:14     +1Bossolo 12 39 p 413 s* - Munizionamento e armi
Tempo fa, si parla del 2004, comparve per breve periodo un sito nel quale erano descritti tutti i loghi, i marchi, le fabbriche e i codici di accettazione degli equipaggiamenti e del munizionamento leggero in uso durante la WWII nel Terzo Reich. Non mi feci scappare la palla e fortunatamente lo resi in stampa. Adesso sul web non lo si vede più. E' davvero molto importante ed istruttivo soprattutto per il riconoscimento delle munizioni e il loro potenziale pericolo. Comunque la tipologia di munizioni trattata nel tread non era di sola prerogativa aereonautica ed era adoperata anche nei combattimenti a terra in qualità di rilevazione della distanza (traccianti con cambio del colore della scia), di difesa contro piccoli blindati (perforanti con nucleo di acciaio) e di saturazione di bunker e rifugi (incendiare/esplosive al fosforo)
view post Posted: 9/3/2021, 22:40     +1Bossolo 12 39 p 413 s* - Munizionamento e armi
Bossolo abbastanza interessante perchè di cartuccia non ordinaria per fucile mauser K98. Mi spiego meglio. Dai marchi sul fondello si può risalire oltre alla fabbrica 413 perfettamente classificata da lineagoticaww2, anche al tipo di munizione e alla palla che adottava il bossolo. In questo caso il lotto di produzione 12 del 1939 prevedeva il caricamento di cartucce con palle incendiare PmK al fosforo, SmK perforanti con nucleo centrale in acciaio, traccianti SmK Leuchtspur con mezzo nucleo in acciaio e solo il bossolo in ferro laccato VII m1 adottava palle ordinarie sS Spitz Patrone con nucleo in piombo. Le cartucce incendiare Pmk avevano il fondello contrassegnato con una barra rossa ed il nucleo di acciaio della palla sagomato per contenere una carica di 0,4 g di fosforo sufficiente per fare incendiare un aereo, se colpito in cabina o in fusoliera, o saturare una stanza di 5 metri quadrati. Le cartucce traccianti SmK L'spur adottavano un semi nucleo in acciaio e una carica di scia che poteva essere di vari colori dal giallo, al verde al rosso ecc. Le ogive di questo tipo per un riconoscimento visivo avevano la punta di colore nero. Per una visione diretta allego le foto delle sezioni delle ogive sopra descritte ricordando la pericolosità di questo tipo di munizioni. Quindi quando si incontrano munizioni tedesche intonse prima di manipolarle in maniera inappropriata è buona norma documentarsi in proposito. Questa raccomandazione non è rivolta in particolare a questa discussione per l'ovvia ragione che tratta di bossolo sparato del tutto innocuo. Sperando di essere stato di utilità....di seguito le foto.

Ogiva Smk perforante

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Ogiva Smk tracciante

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Ogiva PmK incendiaria al fosforo

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Fondello cartuccia PmK incendiaria al fosforo

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view post Posted: 22/2/2021, 15:59     +1hi sa dirmi di cosa si tratta? - Cosa è???
Oliatore kit di pulizia fucile tedesco Mauser K-98. Manca il tappo finale.
view post Posted: 11/8/2020, 11:22     +1476° Anniversario della liberazione di Cecina e dintorni. - Militaria & dintorni
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Anche quest'anno, anche se un po in ritardo a causa del coronavirus, in occasione del 76° anniversario l'associazione TOSCANA 44 indice con il patrocinio del Comune di Cecina, una mostra memoriale degli eventi bellici avvenuti a Cecina durante l'estate 1944. In questa occasione, come specificato in locandina, l'associazione si è posta l'obbiettivo di espandere l'attenzione e la ricerca storica non solo agli eventi accaduti nella cittadina ma approfondire con un più vasto raggio anche quelli accaduti nel territorio circostante ed oltre. La presa in esame dei fatti accaduti prima e dopo Cecina si rende necessaria affinché vengano inquadrati storicamente tutti quei reparti e le Divisioni che con il loro operato, a prezzo di grossi sacrifici umani, portarono alla battaglia di Cecina e alla liberazione di tutto il litorale e l'entroterra Toscano. La mostra è comprensiva di oggettistica di scavo e non riguardante la tematica sulla fanteria (sia alleata che dell'asse), sulla forza corazzata con specifico riferimento al carro armato americano Sherman M4 e sull'aviazione con la presa in esame dell'aereo tedesco Messerschmitt BF 109.
Insomma, un mix di storia, ricerca, ricerca sul campo e cultura da non perdere.
Su cordiale invito, come associati esterni saremo presenti anche noi, io e mio figlio, dando un contributo a questa lodevole iniziativa con i nostri reperti e le nostre ricerche storiche.
Colgo l'occasione per porgere un sincero ringraziamento sia da parte dell'associazione TOSCANA 44 e nostro a tutti coloro che in questi giorni di festa Memoriale verranno a farci visita in sede. La mostra è stata inaugurata ieri pomeriggio e durerà per tutta la settimana con conclusione Domenica 16 Agosto. I reperti sono esposti presso il Circolo il Fitto in Corso Matteotti n° 101/R a Cecina.
Gli orari di apertura da Martedì 11 a Domenica 16 Agosto sono i seguenti:
Mattino 10.30 – 12.30
Pomeriggio 16.30 – 20.00/23 in base all'affluenza

Allego in una breve rassegna alcune foto della mostra ancora in fase di allestimento

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Sperando di aver fatto cosa gradita

Cordiali saluti

Luciano e Enrico
view post Posted: 29/7/2019, 10:00     +1Il cielo nel ..... mirino. - Militaria & dintorni
Un po di tempo fa scavando una buca di rifiuti tedesca (vedi discussione https://metaldetector.forumfree.it/?t=72458759), assieme ad altra interessante oggettistica, fu riesumata anche parte di un mirino contraereo per mitragliatrice tedesca MG. Tutti gli oggetti furono ripuliti, classificati e restaurati, ma di lui al momento dei lavori fu perduta ogni traccia. Solo in seguito nel riordino del garage fu di nuovo rintracciato in ulteriori peggiori condizioni a causa degli ancora più vistosi danneggiamenti subiti nel frattempo. Il suo stato era talmente disastrato che fu di nuovo accantonato in attesa di prendere una decisione sul possibile recupero o la definitiva collocazione in discarica.

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In questi giorni, approfittando della calura estiva che ci impone una forzata pausa di ricerca con i metal, è stato di nuovo preso in considerazione il mirino. Valutando la sua scarsità di recezione in ricerca da scavo e soprattutto analizzando il suo interesse nel completamento dell'attrezzatura a suo tempo recuperata, è stato deciso di provvedere ad un restauro ricostruttivo delle sue parti mancanti, operazione questa di non troppa difficoltà ma oltremodo di certosina ed accurata precisione. Prima di iniziare il lavoro è stato doveroso risalire alla reali misure dell'oggetto, ottenute facendo le dovute comparazioni con una foto di un'uguale mirino estrapolata dal web.

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Con riferimento al cerchio più piccolo in nostro possesso, attraverso il sistema proporsionale, sono state ricavate le dimensioni degli altri due cerchi mancanti, l'esterno ed il mediano, rispettivamente di 10,5 cm e di 7,8 cm di diametro. Ricavata anche la lunghezza di 4,3 cm del supporto del mirino e la larghezza di cm 1x1 della placchetta di fissaggio alla canna della mitragliatrice.

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Per la ricostruzione delle parti mancanti è stata adoperata una lamiera ossidata proveniente da discarica, del filo di ferro malleabile di 1 mm di diametro, la colla cianoacrilica U 21 e la polvere di ruggine.

QUESTE LE FASI PIU' SALIENTI DEL LAVORO.

Ricostruzione dei due cerchi mancanti.

Ritaglio di due striscioline di lamiera di 0,6 mm di larghezza e di lunghezza appropriata per raggiungere i diametri dei due cerchi da ricostruire. Incollaggio delle stesse a misura con colla cianoacrilica U21.

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Verifica visiva delle proporsioni ottenute.

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Ricostruzione del supporto del mirino e della placchetta di fissaggio alla canna.

Ritaglio di due piccole striscioline di lamiera di 0.6 mm di larghezza e di 4,3 mm di lunghezza in modo da ottenere, accoppiandole, lo spessore del supporto. Ricostruzione della placchetta unendo tre parti di lamiera di larghezza 1x1 mm e incollaggio della placchetta alle lamiere accoppiate del supporto.

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Verifica visiva della uguale curvatura del supporto con la curvatura del cerchio esterno.

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Tracciatura del reticolo del mirino.

Tracciatura su foglio A3 del reticolo del mirino. Posizionamento di ciò che resta del mirino recuperato e dei due cerchi ricostruiti opportunamente distanziati fra loro in originale maniera. Segnatura con pennarello indelebile della distanza dei fori da eseguire, sia sui cerchi che sul supporto del mirino.

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Foratura dei cerchi e del supporto.

Operazione di foratura con punta da 1 mm dei due cerchi, operazione questa di non facile esecuzione e di estrema precisione, eseguita a mano con trapano Dremel. Foratura con punta da 3 mm del supporto e della placchetta.

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Realizzazione del reticolo del mirino.

Tagliando del filo di ferro malleabile di 1 mm di diametro sono stati realizzati 8 piccoli spezzoni. Gli spezzoni ottenuti passando attraverso i buchi dei cerchi formano il reticolo del mirino. Con l'utilizzo di un puntino di colla ogni spezzone è stato fermato in maniera inamovibile ai buchi dei cerchi rendendo compatta e solida la struttura del mirino.

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Applicazione del supporto al cerchio esterno del mirino.

Servendosi di una pinza a scatto per rendere stabilmente inamovibile il supporto sul cerchio esterno è stata eseguita la foratura dello stesso per il passaggio dei revetti di fissaggio. Visto la fragilità dell'oggetto ricostruito, dovendo essere ribaditi, sono stati utilizzati dei rivetti di alluminio molto malleabile in modo da evitare possibili compromissioni provocate da un'eccessiva potenza d'urto della martellatura.

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Il mirino ricostruito.

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Invecchiamento del mirino.

Per dare uniformità alle parti ricostruite con ciò che restava del mirino originale è stato adoperato il valido ed ormai collaudato sistema della colla e della polvere di ruggine. Passate più volte sulle parti metalliche lucentemente nuove, hanno reso il tutto ossidato, discretamente omogeneo e visibilmente accettabile.

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Il mirino a fine lavoro trattato con prodotto consolidante/conservativo Paraloid B72.

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Il mirino a completamento dell'altra attrezzatura recuperata..

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Doppio caricatore Patronentrommel da 75 cartucce calibro 7,92x57 Mauser.

Bacchetta nettatoria e sgovolino per canna di mitragliatrice antiaerea MG15.

Scatolina oliatore purtroppo priva del beccuccio.

Estrattore manuale per l'estrazione del colletto dei bossoli rotti dalla camera di cartuccia. (Durante il combattimento l'eccessiva cadenza di tiro dell'arma, dai 1000 ai 1500 colpi al minuto, se protratta per lunghi periodi di tempo, provocava un surriscaldamento della canna che durante l'estrazione del bossolo poteva causare la rottura del suo colletto. Data la possibilità del frequente inceppo il kit di manutenzione dell'arma in dotazione al mitragliere, prevedeva anche questo indispensabile accessorio. Nella ricerca con il metal il suo incontro è di vera rarità).

Tanichetta da 5 litri di petrolio per la pulizia dell'arma. Senza nessuna scritta la sua specifica identificazione sarebbe stata cosa ardua, ma grazie ad una bella fotografia d'epoca, forse scattata in Russia nel 1942, è stato possibile risalire al suo reale contenuto, Ol (petrolio).

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Un pò di storia delle MG (Maschinen-Gewehr) tedesche.

Con l'inizio degli anni 30 e con l'avvento al potere del Nazismo, vi fù una spinta al potenziamento dell'armamento delle varie specialità d'arma dell'ersercito. La produzione bellica nazionale fu incrementata e nuove tipologie di armi più moderne furono create. Fra queste un occhio di riguardo fu proiettato verso le mitragliatrici come armamento di supporto per la fanteria e quale arma indispensabile per la difesa/offesa a bordo dei caccia e dei bombardieri. Già nel 1929 fu realizzata l'MG29 che però non riscontrando un parere favorevole quale arma aerea fu soppianta dalla più versatile MG15. Considerata un'arma efficace per la sua cadenza di tiro di 1000 colpi al minuto, con l'inizio del conflitto risultò invece poco adatta al combattimento aereo a causa della poca capacità del serbatoio delle munizioni Patronentrommel da 75 colpi (il suo svuotamento avveniva in appena 4 secondi mettendo in difficoltà i mitraglieri che dovevano sospendere il tiro per i relativi 5 secondi che servivano a sostituire il serbatoio vuoto con uno pieno) e soprattutto per la scarsa potenza delle cartucce 7,92x57 Mauser che risultarono poco efficaci nell'abbattimento degli aerei alleati. L'MG15 fu gradatamente sostituita con la moderna e più efficace MG81 ma non usci dalla scena del conflitto andando ad equipaggiare le truppe di terra quale specifica arma di difesa contraerea, in postazione fissa, contro gli attacchi al suolo dei velivoli nemici. Non essendo utilizzabile quale arma di supporto di squadra, nel 1934 per la fanteria fu adottata l'MG34. Molto più versatile e di moderna concezione l'MG34 ben si prestava ad assolvere il ruolo di arma da assalto e se equipaggiata con treppiede Lafette mod.34 munito di congegno ottico telescopico, anche quello di arma pesante di accompagnamento con tiro utile di interdizione fino a 1800 metri di distanza. Molto apprezzata per le sue innovative caratteristiche quali la possibilità della veloce sostituzione della canna, il peso ridotto, l'alto volume di fuoco, la semplicità di smontaggio in fase di manutenzione, peccava per la troppa precisione del suo meccanismo che imponeva costanti e continue manutenzioni. La versatilità dell'arma in tutte le situazioni di combattimento compreso l'impiego come arma contraerea ne decretò un positivo utilizzo fino alla fine del secondo conflitto mondiale. Ma con l'evolversi del conflitto che come un crogiolo risucchiava armi, uomini e mezzi, nel 1942 l'economia tedesca stressata da tale situazione impose una drastica riduzione dei costi di produzione orientandosi su realizzazioni più semplici ed economiche. Nel settore delle mitragliatrici fu realizzata la nuova MG42 che pur non sostituendo del tutto l'MG34 divenne la mitragliatrice di eccellenza dell'esercito tedesco. Economica da costruire perché realizzata in metallo stampato si dimostrò subito affidabile, resistente, sicura e di facile utilizzo. Le caratteristiche evolutive acquisite con l'MG34 furono mantenute apportando ad esse delle migliorie come l'utilizzo dei nastri metallici di contenimento delle munizioni che raggiunsero la capacità di 250 colpi riposti in cassette metalliche di trasporto e non più in caricatori. Questa ultima caratteristica si rese necessaria in quanto il volume di fuoco dell'arma portato a 1500 colpi al minuto, macinando munizioni in numero esorbitante ne imponeva una superiore disponibilità rispetto alla più vetusta MG34. Per la notevole celerità di fuoco l'MG42 fu una delle più temute mitragliatrici del secondo conflitto mondiale che impressionò gli avversari a tal punto da essere soprannominata la SEGA DI HITLER. Anche l'MG42 assolse eccellentemente sia il compito di arma di squadra, di reparto e di arma contraerea. In quest'ultima versione, come la consorella MG34 fu adoperata in postazione fissa, da truppe appiedate in assalto sul campo e come arma di dotazione nei sidecar e nei mezzi cingolati.

Foto d'epoca di una mitragliatrice MG34 contraerea in postazione fissa.

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Foto d'epoca di una mitragliatrice MG34 montata su di una autoblindo da ricognizione Sd.Kfz 221.

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Foto d'epoca di due paracadutisti tedeschi in azione sul campo con mitragliatrice MG34 contraerea.

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Sperando di aver suscitato interesse e fatto cosa gradita....
Un cordiale saluto a tutti.

Luciano&Enrico
view post Posted: 18/6/2019, 16:24     +2Quelle volte della gomma ......... - Militaria & dintorni
Dopo un lungo periodo di pulizia, classificazione e restauro della particolare e fragile oggettistica recuperata, adesso possiamo condividerne la particolarità e la rarità d'incontro in ricerca con il metal. La rarità è dovuta essenzialmente alla fragilità che è pregiudicativa dello stato di conservazione in quanto il componente maggiore è formato da sottilissima carta che dopo oltre 70 anni di interramento, recuperarla in buone condizioni di conservazione è davvero cosa di estrema e notevole eccezionalità.

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LO SCAVO ED IL RECUPERO.

Tempo fa l'incontro con una discarica americana ci ha permesso di effettuare delle belle uscite di ricerca che ci hanno regalato molteplice oggettistica varia e di ottimo interesse collezionistico. Già in altre discussioni abbiamo avuto modo di parlare dei particolari recuperi inerenti la miracolosa conservazioine di vestiario (divisa e garrison cap) di ufficiali appartenenti all'U.S.Army ma forse, al di là del meno interesse miltare, quello che risulta un ritrovamento da scalpore è il recupero di fragili pacchetti di chewing gum conservatisi integri ed in egregia maniera. Non è facile imbattersi in simili ritrovi ed anche un singolo soggetto può essere di grande apprezzamento e di incremento in collezione, ma la cosa diviene emotivamente esaltante quando i soggetti divengono centinaia. Salvare tutti i pacchetti incontrati non è stato materialmente possibile in quanto occultati abbastanza profondamente e riuniti in scatoloni che ne facevano un blocco. Dovendo affossare la pala per allargare lo scavo, piangeva il cuore nel visionare lo scempio dei pacchetti perpretato, scempio che però è stato necessario per aggirare lo scavo e poterne salvaguare in discreta quantità. Molti risultavano arsi dal fuoco e carbonizzati, altri completamente marciti che si sbriciolavano al solo toccarli, diversi fortunatamente si presentavano conservatissimi e completi della classica etichettatura. Questo è il quanto realizzato nelle uscite.

1^ USCITA.

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Pur se mezzo distrutto dalle fiamme e carbonizzato, interessante anche il pacchetto di caramelle recuperato.

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2^ USCITA.

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3^ USCITA.

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GLI OGGETTI RIUNITI A CASA.

Tutti i pacchetti recuperati prima della ripulitura e del restauro.

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LA PULIZIA E IL RESTAURO.

Dopo un breve periodo di esposizione in luogo asciutto e ventilato in modo che i pacchetti di Chewing gum perdessero l'umidità accumulata durante l'interramento (il luogo del recupero fa parte di un terreno paludoso) ed il fango seccando ritornasse terra, i chewing gum sono stati soggetti a pulitura. Vista la loro fragilità, la ripulitura è stata eseguita molto delicatamente con un pennello a setole morbide. Il lavoro è stato eseguito con certosina pazienza su ogni singolo pezzo in modo da potere in seguito, effettuare eventuali riparazioni su quelli compromessi ed un consolidamento dello sfaldamento generalizzato un pò su tutti. Per il lavoro è stata utilizzata la colla 21 cianoacrilica che permette una veloce essiccazione delle parti incollate ed il loro conseguente irrobustimento. Con tale sistema i pacchetti possono essere manipolati senza incorrerere in deleterie rotture e la loro conservazione è garantita nel tempo. Per non alterare la colorazione delle etichette i pacchetti sono stati lasciati nelle condizioni naturali del ritrovo.

La ripulitura.

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La riparazione delle rotture.

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Il consolidamento delle parti.

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Il quantitativo dei pacchetti a fine lavoro di pulizia e restauro.

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La scatola dei pacchetti di caramelle carbonizzati.

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Particolare dell'involucro di un pacchetto e della sezione delle caramelle.

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Purtroppo non è possibile risalire alla marca delle caramelle in quanto ciò che resta dell'originale etichetta risulta compromessa ed illeggibile.

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1944. Un' infermiera del U.S.Nurse Corps dona caramelle ai bambini.

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I PACCHETTI NELLO SPECIFICO, LA MARCA E LA TIPOLOGIA.

I pacchetti recuperati fanno capo a due note marche di gomma da masticare; la WRIGLEY'S e la CLARK'S.

LA MARCA WRIGLEY'S.

La Wrigley Junuior Company produceva tre tipologie di gomma da masticare che si diversificavano fra loro per l'aroma ed il gusto. Nei pacchetti di ogni tipologia era riportato, sull'etichetta, lo specifico gusto che poteva essere di una delle varietà specifiche di menta o al sapore di frutta.

I Wrigley's SPEARMINT.
Questo tipo di chewing gum era realizzato con gomma naturale Chicle (estratta dall'albero di Manilkara chicle) ed essenza di menta selvatica a foglia a lancia.
La confezione dei pacchetti di colore bianco, riporta nella parte anteriore la marca, il gusto e la tipologia del dolciume. L'apertura avveniva tramite lo strappo di una strisciolina di colore rosso posta nella parte alta del pacchetto. La chiusura laterale dell'involucro è di colore rosa. La compagnia di produzione ed il luogo della fabbrica sono specificati nella parte posteriore dei pacchetti. Purtroppo la loro fragilità non ci ha permesso di raccoglierne in numerosa quantità.

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I Wrigley's DOUBLEMINT.
Questa tipologia di chewing gum nacque nella Wrigley nel 1914 e fu pubblicizzata come gomma da masticare al doppio sapore di menta. Il doppio sapore le veniva attribuito per il forte aroma della menta piperita, molto intenso e di freschezza superiore rispetto agli altri tipi di menta. Molto apprezzato anche durante il secondo conflitto mondiale questo tipo di chewing gum fu inserito come dotazione nelle razioni militari per la truppa. La confezione del pacchetto è di colore verde e nella parte anteriore riporta in bianco la scritta della tipologia impressa sopra una barra nera a due punte di freccia. La marca poteva essere presente o no a seconda delle confezioni. E' presente invece nella parte posteriore che riporta anche nome e luogo di fabbrica. Nello scavo da noi perpretato la quantità dei pacchetti ritrovati è stata davvero tanta, ma essendo questi interrati profondamente sono stati quasi tutti danneggiati dalla eccessiva epersistente umidità. I pacchetti salvati non sono molti ma la condizione di conservazione è abbastanza accettabile.

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I Wrigley's JUICY-FRUIT.
Questo chewing gum al sapore di frutta fu il primo realizzato dalla Wrigley Company nel 1893. Fu immesso sul mercato impacchettato in un semplice involucro con la scritta FRUTTA SUCCOSA , ma a partire dal 1914 la confezione del pacchetto fu cambiata con le caratteristiche strisce verticali bianche e verdi. Il nuovo chewing gum assunse il nome di JUICY FRUIT. Con queste caratteristiche rimase in produzione fino alla fine del secondo conflitto mondiale e dal 1946 in poi fu di nuovo cambiata la sua colorazione in giallo canarino. Anche questa gomma fece parte delle razioni militari U.S.Army fino a tutto il 1945. Purtroppo nel nostro scavo la presenza di questa tipologia di gomma è stata numericamente limitata e i soggetti che abbiamo potuto salvare sono stati veramente pochi e tutti ridotti in precarie condizioni di conservazione.

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LA MARCA CLARK'S.

La Clark Brothers Chewing Gum Company faceva capo a due tipologie di gomma da masticare ottenute utilizzando le essenze di due piante diverse, la menta e la Gaultheria procumbens.

I Clark's TENDERMINT.
Questo tipo di chewing gum fu molto apprezzato per le sue doti balsamiche. Il forte gusto della menta "Peppermint", nota anche come Menta Balsamea (pianta ibrida fra la menta verde e la menta acquatica), mantiene a lungo l'alito gradevolmente profumato e produce sulle vie aeree un benefico effetto dilatatorio favorendo una migliore respirazione. La forte richiesta del mercato indusse i fratelli Clark ad abbandonare l'iniziale raccolta di piante spontanee ed intraprendere una intensa coltivazione, coltivazione alquanto laboriosa in quanto la pianta essendo un'ibrido si riproduce soltanto tramite il sistema vegetativo e non da seme. Il chewing gum TENDERMINT fu introdotto sul mercato fin dal 1921 anno di nascita della Clark Brothers Company come filiale separata della D.L Clark Company gia esistente dal 1866 e produttrice di caramelle. Il prodotto deliziò il palato degli americani anche durante la seconda guerra mondiale e proseguì a farlo anche nel successivo dopo guerra. Il pacchetto è comprensivo di una confezione di colore giallo con al centro della parte anteriore una barra rossa sulla quale è trascritta in bianco la tipologia del contenuto. In alto della pagina anteriore è riportata in nero l'appartenenza alla marca CLARK'S. Di questi pacchetti nello scavo ne sono stati riesumati molti e ancora scatolati in pacchi. Molto meno fragili delle altre tipologie incontrate ne sono stati salvati in discreta quantità. Purtroppo per raggiungere lo scopo tantissimi sono stati gioco forza tritati, rotti e scartati.

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I Clark's TEABERRY.
L'essenza delle bacche della pianta Gaultheria procumbes, pianta boschiva sempreverde originaria del Nord e Sud America, ispirò ai fratelli Clark la realizzazione del chewing gum TEABERRY.
Per il suo aromatico gusto al dolce sapore di menta la gomma fu subito apprezzata già dall'inizio della sua introduzione sul mercato nel 1921. Di grande apprezzamento sul mercato civile, durante il secondo conflitto mondiale anche l'US War Department ne commissionò ingenti quantitativi per farne dotazione delle razioni K. La gomma è di un caratteristico colore rosa dovuto al colore rosso delle bacche della Gaultheria procumbes. La confezione del pacchetto, anch'essa di colore rosa, riporta in alto sulla parte anteriore il nome Clark's di appartenenza alla fabbrica e la tipologia scritta di bianco sopra una losanga di colore rosso disegnata a legno. Due piantine di Gaultheria per parte fanno da contorno. Sul retro del pacchetto sono riportate le salutari doti della gomma e il nome per esteso della compagnia di produzione.
Di longeva produzione questo tipo di Chewing gum è tutt'ora presente sul mercato.
Nel nostro scavo la scarsità dei soggetti e soprattutto la loro estrema fragilità al tatto hanno influito negativamente sul quantitativo dei pacchetti salvati.

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Nel mucchio complessivo dei pacchetti che siamo riusciti a recuperare ne vanno annoverati anche alcuni ridotti in condizioni estreme di anonimato e intaccati dalle fiamme.

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LE FABBRICHE E LA STORIA.

Come già specificato prima le due marche di chewing gum sono state realizzate da due diverse ditte: la Wrigley Junior Company e la Clark Brothers Chewing Company.

LA WRIGLEY JUNIOR COMPANY.
La Williams Wrigley Jr. Company fu creata a Chicago nel 1891 da Williams Wrigley Jr. Nata come fabbrica di sapone, nel 1892 orientò la sua produzione verso la realizzazione del chewing gum. L'ottimo sapore del prodotto, dovuto all'utilizzo della frutta e dell'essenza di piante dal fresco aroma balsamico quali le varie specie di Menta, accese una forte richiesta di mercato che accrebbe in breve la popolarità della Compagnia. Nel 1893 fu realizzato il primo chewing gum al sapore di frutta che rimase in produzione con l'originale confezione di FRUTTA SUCCOSA fino al 1914, dopo assunse il nome definitivo di JUICY FRUIT ed oltre al mercato civile fu commissionato anche dall'esercito durante il primo conflitto mondiale. L'operato di Williams nella WRIGLEY durò fino alla sua morte avvenuta nel gennaio del 1932. Gli succedette il figlio Philip in qualità di amministratore delegato della nuova fabbrica che assunse il nome di Wrigley Junior Company. La produzione della fabbrica continuò con il successo di mercato fino all'inizio della seconda guerra mondiale quando per l'economia nazionale di guerra le materie prime subirono delle restrizioni di approvvigionamento. Durante quel periodo l'offerta non fu più in grado di soddisfare la forte richiesta del mercato e il prestigio della compagnia rischiava per questo di essere sopraffatto, Philip vi pose rimedio stipulando contratti con il Dipartimento della Guerra per l'assegnazione dell'intera produzione della fabbrica quale oggetto di dotazioni militari. Le tre tipologie di chewing gum Wrigley's SPEARMINT, Wrigley's DOUBLEMINT e Wrigley's JUICYFRUIT furono tutte momentaneamente tolte dal mercato civile e la continuità produttiva della ditta fu assicurata. Dopo la fine della guerra la produzione civile fu riattivata e perdura con successo anche ai giorni nostri.

LA CLARK BROTHERS CHEWING COMPANY.
La DL Clark Company fu fondata in Pensylvania nel 1886 da David L. Clark, un nativo Irlandese venditore di caramelle. La produzione della fabbrica era orientata prevalentemente sul commercio delle caramelle, ma visto l'esito positivo dell'introduzione nel mercato della gomma da masticare, la produzione incorporò anche quella. La buona resa della vendita del chewing gum nel 1921 portò allo scorporamento della DL Company e alla fondazione della Clark Brothers Chewing Company espressamente dedita alla esclusiva produzione della gomma da masticare. Le gomme prodotte furono di due tipologie, CLARK'S TENDERMINT CHEWING GUM e CLARK' TEABERRY CHEWING GUM. Molto apprezzate sul mercato civile per il fresco sapore di menta ed il gustoso aroma, durante la seconda guerra mondiale furono anche di approvigionamento militare, quali razioni per le truppe. Dopo la vendita iniziale nel 1931 a Philip Morris che rinominò la fabbrica in Clark Gum Company, con vicende alterne e nuovi cambi di proprietà, la fabbrica è ancora esistente e continua a produrre la gomma CLARK'S TEABERRY. Attualmente la CLARK'S TEABERRY è commercializzata dalla First Source LLC a Buffalo NY con produzione effettuata in Messico.
Beh, che altro aggiungere se non che adesso, dopo aver adoperato pala e penna siamo in “virtuale” grado, allietati da put-pourri di gusti, di adoperare anche ganasce e ........... denti.
Salutissimi e alla prossima.
Luciano&Enrico
view post Posted: 1/6/2019, 21:49     +1Ricerca soldato americano - Militaria & dintorni
Piastrino abbastanza inusuale da recuperare in ambiente italico. La lettera H contraddistingue l'appartenenza del soggetto alla religione Ebraica e come risaputo nei GI impiegati nello scacchiere del mediterraneo c'era una certa diffidenza a dichiararne l'appartenenza per paura di ritorsioni in caso di cattura. Visto questa procedura sembrerebbe che numericamente le piastrine con tale caratteristica siano state emesse in pochi esemplari (in tutti questi nostri anni di ricerca, in più di trecento piastrine recuperate, solo una aveva questa caratteristica) e quindi di vera rarità. Complimenti per il prestigioso recupero e auguri per l'eventuale contatto con parenti o familiari.
105 replies since 9/5/2007