| Si, infatti è possibile valutare il contesto storico / archeologico in un campo vergine , non lavorato, l’erratico perso stabilisce nel passare delle ere il passaggio di popoli e culture con particolare esattezza! In un campo arato , rivoltato dai vari macchinari, l’affondamento e la rilevanza di ciò che si trova è si indicativo ma non determinante! E lo sanno benissimo, come sanno che tutto è verificabile solo in linea teorica, ipotesi , nulla di certo, perché una cosa è il ritrovo massivo di materiale inerente un determinato insediamento e, un’altra è il ritrovo unico e/o sporadico! In Italia ogni terreno, ogni paese, città o piccolo borgo, riserva oggetti di interesse storico archeologico, e, partendo da questo presupposto , ogni contesto dovrebbe essere protetto , ma, nel momento in cui esiste l’agricoltura industrializzata è poi inutile il divieto di fare delle buche di una decina di cm a fronte di mezzo metro di lavorazione! Ma, il nostro è un paese ingordo, la regola del : È tutto mio! Fa si che si perda la maggior parte dell’erratico piuttosto che dare a noi la possibilità di ritrovo e consegna, si trincerano dietro al fatto che non siamo preparati al recupero e che roviniamo gli oggetti nel farlo, oggetti che comunque si rovineranno irrimediabilmente restando nei terreni acidi perché fertilizzati continuamente! Una delle assurdità conseguente a leggi senza flessibilità come quelle in vigore, io le accetto ma non posso fare a meno di criticarne alcune, fatte da persone che conoscono il contesto solo per sentito dire e, magari che hanno sentito solo chi come la tizia di cui sopra, pensa e si esprime con la stessa intelligenza di un asino con il paraocchi!
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