Sono abbastanza sicuro che i costi non vengono addebitati al proprietario. Anzi si cerca di procedere velocemente al recupero per ridare al contadino la possibilità di continuare a lavorare il terreno, te lo dico perchè pochi anni fa è emersa durante l'aratura la tomba di un pellegrino. La soprintendenza ha fatto i rilievi, ha prelevato il corredo e ha fatto ricoprire tutto. Poi i lavori agricol isono andati avanti.
Probilmente, se l'emergenza è tale da dover bloccare i lavori ed il terreno è privato, al proprietario che fa denuncia spetta una ricompensa.
Poi potrebbe essere che il sistema è molto farraginoso ed inefficiente, magari i soldi arrivano tardi. Ma la legge stabilisce una ricompensa che spetta in parte a chi scopre (fortuitamente) il bene archeologico, ed in parte al proprietario del terreno. Solo per precisare.
Ma in sostanza sono daccordo con te, bisognerebbe allineare il sistema italiano a quello aglosassone o tedesco che, per inciso, sono territori che in quanto a beni archeologici preistorici o della roma imperiale sono pieni.
In Irlanda per vedere due muri e una croce celtica paghi 10 euro di biglietto.
CITAZIONE (Cullinam @ 6/3/2019, 08:12)
si mettono a scavare con un pennellino per giorni e con costi di migliaia di euro AL GIORNO che li addebitano al proprietario del terreno....oppure non dice nulla e si reca immediatamente dal suo meccanico di fiducia e con la fiamma ossidrica le fa tagliare e libera il suo trattore ritornando nei suoi campi con un costo di meno di 70 euro?