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| Non credo che i due si tenevano nella sfera hobbystica, probabilmente operavano in un ramo ben preciso della delinquenza organizzata. C'è chi spaccia chi ruba chi prende o dà mazzette e chi trafuga beni storici dello stato. tutte cose che rientrano nel codice penale. La vera notizia è che il sito custodiva ancora molti reperti; cosa che bisognerebbe evitare magari aprendo l'archeologia anche ad associazioni che per passione o amore della conoscenza si prestino, guidati da esperti e qualificati archeologi, ad operare il recupero, la catalogazione e conseguente messa in sicurezza (asporto e custodia) dei beni. lasciare certe cose alla mercè della delinquenza comune è un po come mettere la nutella o le patatine davanti a dei bambini solo per sperimentare quanto resistono alla tentazione.
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