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| CITAZIONE (alpi-adria @ 10/6/2013, 11:47) Sul patentino sono state scritte decine di pagine, ricapitoliamo come funzione...
ci sono due strade:
1- tramite associazione storico culturale 2- richiesta da privatista tramite regione veneto
Se si sceglie la prima strada, bisogna iscriversi ad una associazione, ce ne sono varie, si paga la quota associativa annuna, il patentino sarà concesso gratutitamente (o spendendo qualche euro per bolli e incartamenti vari) ed avrà durata 5 anni vincolato all'iscrizione all'associazione. Se, dopo 3 anni uno non rinnova l'iscrizione il patentino decadrà automaticamente come è giusto che sia per chi sceglie la strada dell'associazione. L'associazione stessa svolgerà dei corsi atti a spiegare i principi fondamentali del recupero. Da quello che sò spiega come comportarsi nel caso di rinvenimenti di armi, esplosivi ed eventuali salme. Quindi è un corso giusto ed essenziale per avere i requisiti tali per ricevere l'autorizzazione.
Chi percorre la strada privata dovrà fare domanda alla regione e un versamento di 150 € per ottenere il patentino di validità anni 5 (alla fine dei conti se si considera il costo associativo di 5 anni è indicativamente pari al costo sborsato dal privato) che non sarà vincolato a iscrizioni associative. Ovviamente, la regione richiede una piccola "garanzia" in materia di conoscenza armi ecc. in questo caso il porto d'armi o maneggio d'armi o congedo e via dicendo dovrebbero attestare che il richiedente sia almeno consapevole del funzionamento di un'arma o della pericolosità di eventuali esplosivi rinvenuti. Per questo motivo, se vogliamo abbastanza logico, la regione richiede ai privatisti il maneggio o porto d'armi, ai richiedenti tramite associazione la frequestazione di un corso informativo. Quoto come sopra per la parte privata...Io lo ho fatto da privato e mi hanno chiesto di allegare anche la copia del porto d'armi.....
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