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| "...Al Ticiun c'era una baita nascosta in cui stavano 9 partigiani, il loro capo era Gino Bounous; egli stava male, aveva la febbre e i suoi uomini lo curavano. Quegli uomini pensavano di essere sicuri tra quelle rocce, ma si sbagliavano, qualcuno fece la spia. Il mattino dell'11 novembre del '44 arrivarono i tedeschi, la sentinella non li vide. I tedeschi uccisero cinque partigiani, gli altri riuscirono a scappare, uno lo presero prigioniero. I tedeschi, dopo averli uccisi, maltrattarono i loro corpi e poi incendiarono la baita. I contadini di Pramollo quando videro il fumo andarono a prendere i corpi dei partigiani uccisi..."
Alessandro Sappè allievo di 5^ elementare a Pramollo nel 1989 dal libro "Sui sentieri dei partigiani" Aprile 1990 - Alzani Editore.
E così domani si indossa il cappello alpino un po' tarlato e si va su al Ticiun. Pochi chilometri di sentiero semi nascosto nel bosco, silenzio e pugni chiusi in tasca, solo il frusciare degli scarponi sulle foglie cadute. Cadute come i cinque giovani dilaniati dalle bombe a mano e finiti a baionettate, e da allora e per sempre solo silenzio. Per non dimenticare.
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