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| Per il periodo napoleonico suggerirei le monografie Osprey. In questa collana sono illustrate, specialità per specialità, tutte le uniformi conosciute in dettaglio. Però tengo a sottolineare che le illustrazioni di uniformi napoleoniche arrivate fino a noi non rispecchiano la realtà di un esercito in marcia o in guerra, ma al massimo quella dei soldati presso le caserme reggimentali nei periodi di riposo. Quindi per esempio i bottoni dovrebbero essere di più facile reperimento sui campi di battaglia, perché è solo allora che i soldati si vestivano 'a festa' per apparire più splendidi agli occhi del nemico. In circostanze normali spesso erano vestiti addirittura con abiti civili reperiti qua e là (tipici esempi pantaloni e cappotto), perché le uniformi 'buone' dovevano durare in genere un anno, e se si sciupavano prima il rimpiazzo (costosissimo) avveniva a spese del militare. Spesso, dopo che i regolamenti avevano imposto un nuovo tipo di uniforme (per es. quello del 1812), si continuavano a portare le vecchie divise fino a che non cadevano a brandelli. In luoghi di passaggio non è quindi escluso che un bottone apparentemente civile possa essere stato indossato in realtà da un soldato.
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