| Ciao a tutti, oggi mi è tornato alla mente un episodio di tanti anni fa, e lo piazzo qui. Chi ha pazienza se lo leggerà... 😉 Con un gruppo di amici ero andato in gita, in estate, presso un torrente nel Viterbese. Il torrente era incassato tra le rocce, e su molti massi stavano molte vipere a prendere beatamente il sole. Sole + rocce + acqua = serpenti 😢 Comunque raggiungemmo incolumi la riva del torrente per il picnic. Sul corso d'acqua incombeva un castello abbandonato e minaccioso. Era proprio quasi NEL torrente, ma non ho proprio idea di come si chiamasse. Nel gruppo c'era un architetto, che a un certo punto guado' il corso d'acqua, sfidando le serpi e il rischio di cadute con conseguente repentino annegamento, e scomparve tra i cespugli sull'altra sponda, là dove il castello gettava la sua ombra. Torno' poco dopo e apri' la mano mostrandoci quello che aveva "trovato". Lo ricordo bene nonostante gli anni trascorsi: era una pietra azzurra, rotonda come una perla, bellissima, incastonata in sottili intrecci d'argento. Forse del 1600, non saprei, ma il metallo non era arrugginito, e oggi posso dire che era argento. La fattura era antica, raffinatissima. L'architetto mi spiegò che aveva notato, da sotto, una latrina sporgente dal muro della fortezza, e che le antiche latrine scaricavano direttamente sotto di loro, nel vuoto. Lui era andato sotto la latrina perché ne era consapevole. Non aveva "trovato" niente, era andato a colpo sicuro. Ancora oggi, in piazza Fiume a Roma, c'è un'antica latrina che sporge dalle Mura Aureliane. È come una garitta chiusa e con un buco sotto. Ogni volta che ci passo davanti, schivando traffico e pedoni imbambolati, ci faccio un pensierino. 🤣 Buona serata a tutti!
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