Un paio di settimane di neve sugli Appennini sono l'attesa occasione per riordinare foto e concludere pulizia e restauro degli oggetti che da troppo tempo stazionano ingombranti sul banco di lavoro.
Quelli a seguire sono gli scatti di un nostro scavo della scorsa estate, un campo che a distanza di un paio di uscite ci ha riservato almeno due discariche interessanti.
Questa la seconda in ordine di tempo dove la prima speriamo di condividerla più avanti per la quantità di materiale che ci ha riservato e che necessità di un maggior tempo ed impegno per la stesura della discussione che gli andremo a dedicare.
Conclusa la premessa procediamo come da nostra abitudine, cercando sempre di fare prevalere le immagini sulle parole.
Si inizia lo scavo, al solito con un carotaggio al centro del segnale
raggiunto il primo strato di materiale bruciato misto ruggine, conferma della presenza di una discarica interrata, iniziamo ad allargare la cavità
e a scendere
ci si ferma un istante per ammirare lo strato di materiale rimasto come gettato settant’anni fa
qui almeno tre bicchierini americani.. saranno alla fine 6 dei quali solo 5 recuperabili
Dal fondo iniziamo ad estrarre oggetti via via sempre più interessanti
come questa pompa a mano
e un coltello molto particolare
di certa provenienza militare
Seriale ma sempre un ritrovamento apprezzato la forchetta americana
Un pin da cappello
con la dovuta attenzione riusciamo ad estrarre dalla terra parte di un pacchetto di chewing-gum, in condizioni incredbili
Ad inizio pomeriggio la buca inizia ad esaurirsi
ma il risultato della giornata è da considerarsi un successo
Prima di passare alla presentazione dei singoli oggetti, solo qualche precisazione su quelli che, per forma e aspetto nelle precedenti foto, potrebbero apparire potenzialmente pericolosi.
Come questi cilindri di ferro
null'altro che bombolette a rilascio graduale di insetticida, utilizzate come prevenzione lungo il perimetro degli accampamenti o nelle vicinanze delle discariche
Quella che potrebbe sembrare per la quadrettatura una "ananas" americana, peraltro fotografata per coincidenza affianco ad un codolo per il lancio della granata col fucile
in realtà è un vetro, deformato dal calore
Una bottiglietta dell’antica casa profumiera provenzale Rancè
Iniziamo proprio con i vetri.
Dei tanti boccettini di Halazone solo qualcuno conserva tracce di etichetta
Trovati diversi in passato, di questi vasetti stretti e lunghi continuiamo ad ignorarne il contenuto
Le tre confezioni di caffè solubile che più comunemente immaginiamo all’interno dell’ haversack , lo zaino del soldato americano
decisamente meno conosciuto questo formato
inserito all'interno delle razioni C tipo B , qui in foto
questo l'intero contenuto della razione C tipo B aperta, nella sua composizione iniziale, la più diffusa (successivamente vennero create 6 varianti, in alcune di queste la polvere di caffè venne sostituita da marmellata)
se volete , guardando il video a seguire, potete assistere all'apertura di una C Ration confezionata 76 anni fa..
La stessa scatoletta, in una "natura morta" su di un lato di cassa contenente razioni C recuperata da noi tempo fa
Caffè caldo e ciambella per questo geniere nei pressi di Livergnano (Bo)
Nonostante la nascita delle gomme da masticare risalga alla metà dell' Ottocento, sino agli anni '40 del '900 questo articolo era praticamente sconosciuto in Europa, ed arrivò per la prima volta assieme ai soldati americani.
Le tre chewing- gum ripulite dalla terra
Le tracce di colore verde delle gomme Wrigley's, al gusto doppia menta
Wrigley's Company produceva sapone e il lievito in polvere. Dal 1892 iniziò la produzione di gomme da masticare, originariamente vendute in confezioni contenenti sia le gomme che il lievito. In seguito il business della compagnia si è spostato sulla vendita delle gomme da masticare, diventate nel tempo più popolari del lievito.
Tanto presenti nelle tasche degli Yankees quanto nelle pattumiere americane, questa la carta di confezionamento del pacchetto Wrigley’s , sempre rinvenuta di scavo
alcune gomme masticate e appallottolate, trovate all' interno di diverse discariche
Il piattino in acciaio, la parte superiore di una gavetta
I cinque bicchierini sotto-borraccia, nelle varianti in acciaio e alluminio
Alcuni "segni particolari” su tre bicchierini
Tre gavettini battle damaged gettati in quanto inutilizzabili
Il coltello semplicemente lavato con sola acqua
e i suoi marchi
posata che faceva parte del set tavola da campo per ufficiali M-1941
il set da ufficiali in questa arrangiata mise en place natalizia
il nostro coltello
la forchetta da truppa
il marchio del produttore sul retro
Un paio di lavaggi in acido ossalico hanno restituito buona parte della colorazione originale a questa pompa a mano per la Jeep Willys
Sul fondo è ben visibile , oltre al Type Number 305592 identificativo dell'oggetto , la colorazione grigia nota come QMC (Quartermaster Corps) GREY.
I dettagli nella foto successiva, come i precedenti, possono farci datare la produzione della nostra pompa tra Maggio e Settembre 1942
Inserita a bordo delle Jeep Willys nel Maggio del '42 , il suo alloggiamento era sotto la sedile posteriore, venne sostituita nel Settembre successivo dal modello con la scritta in rilievo US-ORD e verniciato in Olive Drab Green
heavy duty service...
In questa scheda del QMC la completa dotazione di bordo delle Jeep Willys
Tra i vari attrezzi la chiave inglese, anch’essa rinvenuta in questa buca e corrispondente alla lettera Y
Ridgid, un marchio prodotto dalla Ridge Tool Company di Elyria OHIO U.S.A.
Ridgid , con una visione di marketing decisamente moderna, affidò alle generose curve di avvenenti pin-up il proprio messaggio pubblicitario (ci auguriamo che le immagini a seguire non offendano la sensibilità di nessun utente)
Una chiave di automezzo, non identificata
Per mostrarvi il prossimo oggetto partiamo da una foto scattata all’interno di una vecchia casa sulla Linea Gotica
Alle spalle del soldato alcuni particolari interessanti, una mazzo di carte, un telefono da campo coperto da una giacca '43 ed un paio di batterie
Batterie della Ray-O-Vac, come questa
The Great Seal of the United States , il simbolo americano per eccellenza, presente sul pin per cappello con visiera per truppa.
Ripulito con un leggero lavaggio per conservare la sua bella patina
Il sottufficiale P.C. Lincol di Easton, Ohio posa per l’ obbiettivo con il suo service cap
e questo il suo cappello, proprio quello indossato nella foto precedente
altra “natura morta”
Pochi gli oggetti strettamente personali usciti da questo scavo, qui fotografati insieme un pacchetto di lame per rasoio e parti di due distinte catenelle per piastrino
In conclusione vi mostriamo il ritrovamento sicuramente più interessante, l'oggetto del mistero, il rompicapo di questi mesi.
Un fornellino personale pieghevole, di fattura molto semplice.
Le molte ore di ricerche su libri ed in rete ci hanno portato a poche foto di fornelli inglesi simili ma non uguali
la differenza è evidente negli scassi interni, qui tondeggianti nel nostro invece ad angolo retto.
Peraltro fornelli non originali, ma riproduzioni di un modello conservato nientemeno che presso un museo olandese nelle vicinanze di Arhnem www.airbornemuseum.nl
Una stanza del museo delle truppe aviotrasportate di Oosterbeek
Su gentile segnalazione di Matrik riceviamo il link al video che segue
purtroppo anche il fornello filmato non presenta le stesse caratteristiche di quello da noi recuperato
La ricerca in rete continua e spunta su di un forum estero una sola e unica foto del nostro fornellino, un esemplare rinvenuto in Inghilterra , pare appartenuto ad un soldato di origini cecoslovacche che pare abbia combattuto sotto la corona britannica .
Il mistero si infittisce e la curiosità per questo pezzo aumenta proporzionalmente alla scarsità di informazioni a riguardo.
Possiamo per il momento solo supporre la produzione inglese, di certo un articolo raro, probabilmente un piccolo pezzo da museo.
No vabbè. Il fornellino che già mi avevi mostrato, TOP, direi pezzo unico, museale. Ma anche il resto da pauraa. Alcuni oggetti da soli fanno giornata, ma anche settima e mese. Le chewing- gum nuove e masticate sono spettacolari. La chiave è simile a quella dei tank. Direi grande buca.
Le chewing gum sono semplicemente giu’ di testa!!! Post monumentale come sempre, favoloso, bravi Rob e Mirco. E per il fornellino......l’enigma continua.....
Le chewing gum sono semplicemente giu’ di testa!!! Post monumentale come sempre, favoloso, bravi Rob e Mirco. E per il fornellino......l’enigma continua.....
Ragazzi avete trovato veramente un bell assortimento di pezzi i bicchieri battle damage sono veramente dei pezzi fantastici senza nulla togliere agli altri. Il fornellino è veramente un pezzo da museo. Complimenti
vabbè mauser che ti devo dire, passerò un altra notte insonne scherzi a parte, complimenti x tutti i tuoi ritrovamenti e il reportage, che si arriva alla fine con un fiatone come si andasse su una collina di corsa,grande ragazzi
No vabbè. Il fornellino che già mi avevi mostrato, TOP, direi pezzo unico, museale. Ma anche il resto da pauraa. Alcuni oggetti da soli fanno giornata, ma anche settima e mese. Le chewing- gum nuove e masticate sono spettacolari. La chiave è simile a quella dei tank. Direi grande buca.
Grazie Max , riesci per caso a trovare qualcosa sulla chiave da te probabilmente identificata come da carro armato?
Ricorda quella postata tempo fa sul forum da Talpaman.
https://metaldetector.forumfree.it/?t=69076404 In questo caso carro Panther. Lessi anch'io la rivista dove appunto se ne parlava. Strutturalmente la parte di innesto delle chiavi tank era fatta così.