| Fu la prima gara che vidi, avevo 13 anni, era un classico.. 200 miglia di Daytona e 200 miglia di Imola. Rimasi estasiato dai piloti americani e dai colori delle tute, Kenny Roberts, Steve Baker, dal vecio Giacomo Agostini e tanti altri.
I tre tagliarono il traguardo nell'ordine. Nel gruppo dei piloti americani, c'era un pilota 22 enne di El Cajon California, Pat Evans, era privato e correva con i pochi mezzi che aveva, un furgone sgangherato, una moto e la morosa in giro per l'Europa. Aveva ottenuto un clamoroso 5° posto alla 200 miglia di Daytona, si era trasferito in Europa per correre le gare principali (all'epoca avevi un gettone presenza, e altri soldi in base al risultato).
Imola era la prima europea, all'epoca una corsa del genere richiamava anche 80.000 spettatori assiepati lungo il circuito del Santerno. Le prove andarono bene, nonostante corresse con moto privata, si presentò uno sponsor, qualche soldo per utilizzare il loro casco. Si presentò alla partenza con la sua yamaha 750cc 2tempi n°51.
Partirono subito a missile i due americani Roberts, e Baker con le loro 750 ufficiali, ma giro dopo giro Evans arrivò alle spalle dei due connazionali, diminuendo poco alla volta il distacco, incredibile per un pilota privato, purtroppo a metà corsa il motore della sua yamaha grippò a oltre 200kmh alla micidiale curva del tamburello (dove morì Senna) l'impatto non fù particolarmente devastante, ma il pilota morì alcuni giorni dopo all'ospedale di Imola. La causa della morte, venne imputata al casco nuovo del pilota, si spacco in due perchè non costruito a norma e utilizzato per la prima volta per motivi di sponsorizzazione, sicuramente sarebbe diventato un campione come i suoi connazionali più famosi. (dalla rivista motosprint 1977)
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