CITAZIONE (duepacchetti @ 14/7/2016, 21:55)
comprami biglietto e mi ci porti allora !!!
e...e....e vojo la colacola....i pòòòpcorn...il gelato....e le cikkkeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
La cola cola è bellissima
e le cicless?
Il quesito linguistico da porre all’Accademia della crusca questa settimana ricade sulla gomma da masticare. Qual è il genere giusto di chewing gum e qual è il corrispondente nella lingua italiana? Ognuno di noi, dal Nord a Sud Italia, la chiama in maniera diversa: dalle cicles piemontesi e romagnole al masticante messinese. Ecco perché.
Qual è il corrispondente italiano di chewing gum?
La Crusca risponde Uno dei più popolari e simbolici prodotti del Novecento, la gomma da masticare, ci mette di fronte a una varietà di denominazioni difficile da ordinare all’interno delle griglie di classificazione linguistiche e sociolinguistiche. In questo tentativo può forse aiutare ripercorrere, almeno per sommi capi, la storia di questo oggetto, così piccolo e apparentemente insignificante, ma così diffuso e sempre presente nella vita quotidiana di tutti ormai da più di un secolo, con consumi che ancora oggi restano davvero impressionanti (circa 25.000 tonnellate all’anno).
L’abitudine del masticare, per il solo gusto che produce questo atto, sostanze gommose, resine naturali, pare risalga agli antichi Maya; in epoca moderna, alle resine si è aggiunto il tabacco che un’usanza americana ha fatto diventare il prodotto più utilizzato per questa non troppo apprezzabile abitudine di ciccare, voce onomatopeica che riproduce il suono, decisamente non gradevole, della saliva nell’atto del masticare, o meglio biascicare, a lungo foglie di tabacco. Questa pratica, tipica in particolare dell’America Latina, nella seconda metà dell’Ottocento ispirò forse l’industriale statunitense Thomas Adams ad avviare la grande impresa di mettere sul mercato i suoi Chiclets nel 1871. Il nome di questi confetti, inizialmente insapori che lo stesso Adams cominciò ad aromatizzare con menta e altre essenze, deriva dal chicle, nome in lingua spagnola della gomma estratta dall’albero della sapodilla (Manilkara chicle), ingrediente principale di questo nuovo piccolissimo oggetto che, nelle intenzioni dei governanti americani, avrebbe dovuto sostituire la masticazione del tabacco con tutti i problemi igienico-sanitari che questa portava. Lo slogan di lancio del nuovo prodotto, “Snapping and Stretching” (quindi ‘da mordere e tirare’) insisteva proprio sulle proprietà di “elasticità” del piccolo confetto e sul gusto che questo dava a chi ne faceva uso. Lo straordinario successo dei chiclets fu determinato, oltre che dal soddisfare un bisogno a quanto pare atavico dell’uomo (la gomma da masticare intesa come rilassante, grande pacificatore!) dalle campagne pubblicitarie mirate soprattutto ai bambini (contenitori e cartine coloratissimi) e dal bassissimo costo. Con l’avvento delle macchinette distributrici (prodotte dallo stesso Adams) diventò poi possibile accaparrarsi, con una sola monetina e a ogni angolo di strada, una pallina colorata da masticare a lungo.