Asiago- troupe e GdF, utente del forum, De gustibus - History Channel

eccomi, allora, non partiamo da tanto lontano: settimane fa la produzione di GA&A di Roma mi contattava per partecipare ad un documentario sull'alimentazione durante la 1a GM, programma commissionato da HistorY Channel..,.,., il conduttore inglese (il proff. John Dickie) arrivava da Londra al sabato, arrivati tutti in Altopiano si parte la domenica mattina con la troupe composta in tutto da 7 elementi più me.
Li porto sul monte Zovetto per le prime riprese delle postazioni, John mangia del pane e della minestra dentro una gavetta, messa a disposizione dal buon Giancarlo Rovini, materiale tratto dal suo museo di T. Conca.
Il regista Lambert mi chiede una location un po' più boschiva, dove inscenare il ritrovamento di scatolette e gavette, materiale portato da casa o preso a prestito ancora da Rovini.
Arriviamo sul monte lemerle, Lambert dice che il posto è ok, per luce e alberatura, quindi si comincia a girare.
spiego a John come funzione un metal detector e accendo il mio mentre si fanno le prove microfoni e altre cose tecniche, il metal suona, ma data la zona che considero strabattuta da tutti i cesunesi e da centinaia di altri recuperanti, invito tutti a non eccitarsi, sarà un barattolo o un lamierone
.spostiamo un po' di terra, più che altro foglie, che il quello spiazzo si ammassano facilmente di stagione in stagione.
ma noto dopo poche movimentazioni che spunta la crestina dell'Adrian, vi risparmio l'esclamazione che mi scappa: fare finta di cercare per esigenze scenografiche.....e trovare un bel reperto è un colpo di fortuna
.Con John ripetiamo 10 volte la scena che scaviamo, e gioamo per l'elmetto, ma arriva il momento che il regista dice: "ok, togliete da lì il Casco" (sich!!!),,,, e sotto che cosa spunta?
il cranio del povero soldatino, il tutto sotto alla presa diretta delle telecamere.
controllato che effettivamente si tratta di ossa umane (vicino troviamo le mandibole con denti che si staccano e altri ossicini (sterno???)
sospendiamo il lavoro, avvisiamo i Carabinieri di Canove, e rimettiamo tutto a posto il luogo, lasciando in loco pure l'elmetto.
Arrivati i CC si stila in verbale, tutti lasciano le generalità e il responsabile di produzione mostra tutti i permessi, compreso quello rilasciato dal comune di Roana per le riprese e la circolazione con automezzi in zona divieto.
La troupe lascia il luogo, torna a Milano per altre riprese, io passo due ore con i CC per copletare le scartoffie
-ora la cosa è di competenza delle autorità locali.
-una esperienza molto toccante per quanto mi riguarda, confesso che stanotte avevo davanti ai pensieri i denti del soldato. Prima di andarmene dal luogo con i CC (confesso) ho detto una preghiera

pace a te, soldato del monte lemerle
by GDF

ti confesso che il quella zona ci sarò passato decine di volte, anni fa per funghi, poi le prime uscite col metal negli anni 80. più a monte si trovavano bei reperti, certo per chi si accontenta di gavette e cose simili. Non è il primo caduto che recentemente torna alla luce sul Lemerle, e molti altri ce ne saranno, magari non scheletri integri. Le artiglierie lì si sono sfogate per bene, distruggendo plotoni e coprendo più volte quello che rimaneva sul terreno degli scontri.
Il caso ha voluto che il regista trovasse tutto ok in quell'avallamento del terreno per la sua idea di riprese, bastava un metro più a nord o a sud, e la storia sarebbe stata diversa.
-mi auguro solo che chi si occuperà della riesumazione faccia il lavoro con metodo, alla Galassi per capirci (dott. Galassi, anatomo patologo di Vicenza, la cui opera già ho inserito nel volumetto: SCHEGGE, CARTUCCE E SOLDATI SENZA NOME
-triste è pensare che non tutto lo scheletro possa venire raccolto, e che elementi identificativi circa reparto e altre info vengano trascurati, speriamo in bene. Se il lavoro sarà fatto da gente preparata, avremo buoni risultati

no, a nessuno dei presenti è venuto in mente di prendersi qualcosa, a parte che abbiam fermato la ricerca una volta trovato elemetto e visto le prime ossa che lo accompagnavano.
-L'adrian poi aiuta a dare una nazionalità allo scheletro, quindi è una prova che non può essere asportata, deciderà la destinazione dei reperti chi poi si occuperà della riesumazione vera e propria.