| tratto dal libro di mio cugino max sugli aneddoti della mia famiglia....
all'inizio del xx sec zia maria allora sedicenne, aveva trovato lavoro a ge come modista in un negozio in vico casana. era una ragazza bellissima ed affascinante. un giorno ricevette l'incarico di consegnare un cappello e proprio mentre camminava per piazza de ferrari, venne urtata e maria cappello e cappelliera finirono a terra. chi l'aveva urtata l'aiuto ad alzarsi e lei infuriata si volse pronta a dire di tutto, ma si fermò ed i suoi occhi si fissarono in quelli di un giovane ufficiale della marina argentina...dopo una settimana si sposarono e lei partì per le americhe.....
so ben poco della sua vita in argentina, suo marito, che si chiamava de roha, era impegnato nella carriera militare e lei passava molto tempo in una fazenda di proprietà tra i gauchos...ebbe un figlio che morì di meningite poi anche il marito morì in mare e lei vedova a 35 anni decise di tornare in italia....
comprò un appartamento a genova ma la maggior parte del tempo lo passava ai pendenti cascina de la costa di ovada dove abitavano i fratelli....zia maria alternava la sua vita a genova dove ritirava una lauta pensione dal consolato argentino, ed i pendenti dove era molto riservata e nn dava confidenza a nessuno....faceva lunghe passeggiate accompagnata dalla sua fedele...colt che portava al fianco nella fondina appesa al cinturone.....
erano i primi anni dell'era fascista e zia maria parte per roma per vedere un discorso del duce...in piazza venezia si fa largo tra la folla per mettersi in prima fila, ma due poliziotti vedono spuntare il calcio della colt che portava sempre con se....tra lo stupore di tutti l'elegante signora viene arrestata con l' accusa di terrorismo e sospettata di attentato al duce...
furono fatti accertamenti e tramite il console argentino accompagnata a casa con tanto di scuse, scorta ed a spese del governo italiano che rischiava l'incidente diplomatico...
zia maria investigatrice
c'era festa nel paese e la famiglia pastorino, alessandro, lina ed i tre figli alla sera si recarono alla festa danzante che si svolgeva alla società ,unico ritrovo del paese dove alla sera gli uomini si riunivano a bere un bicchiere di "vein da posctu" ed a giocare alla morra. quella sera c'era un'orchestrina e praticamente c'era tutto il paese presente. la zia maria no a lei certe cose nn piacevano. preferì farsi una passeggiata serale nei boschi.era già sera erano iniziati valzer e mazurche e gli uomini vestiti da festa invitavano le ragazze con gentilezza montanara" eih cal fosmu?" eih lo facciamo (un ballo sottinteso), quando pietro il piccolo(nonno del grifo)si accorse di essersi dimenticato a casa l'orologio che gli avevano regalato per il suo compleanno, capirete voleva far colpo sulle ragazzine. allora chiesto permesso al padre corse a casa ai "pendenti" a circa due km. era già buio e avvicinandosi a casa vide un lume ondeggiare ad una finestra..pensando fosse zia maria la chiamò , ed allo ra vide due ombre saltare dalla finestra e fuggire nel buio..entrato in casa prese la doppietta e sparò due colpi nel buio..a quei tempi due spari nella notte volelano dire allarme e richiesta di soccorso...dalla cascine intorno si udirono colpi di risposta e si udirono icolpi secchi della colt di zia maria che accorse con la rivoltella ancora fumante e come di solito prese in mano la situazione...intanto arrivarono i primi vicini con lanterne e fucili...con questi zia maria fece il giro della casa per cercare tracce...a quel punto arrivo da una cascina vicino una contadina allarmata che chiese "ho sentito degli spari cosa è successo?" la zia maria sapendo che i figli di quella donna godevano di pessima fama nella zona rispose "pietro tornato a casa a sorpreso due ladri allora ha sparato e ne ha ucciso uno che ora è disteso nel bosco..al che la donna si precipitò verso il bosco gridando "figlio mio, figlio mio"..fu così che si seppe chi erano i ladri, ma quando il giorno dopo arrivarono i cc, visto che nn era stato rubato nulla, fu detto loro che nn si sapeva chi fosse stato, dato che era troppo buio per riconoscerli...poi si fece giustizia "cui carazzoie in tra scheina" bastonate nella schiena (come dico spesso in certi casi) da buona parte degli uomini del paese...
santusciaura
mentre nonno alessandro era di religione evangelica, la zia maria era invece una buona cattolica e quindi partecipava alle funzioni religiose che si tenevano alla costa...una sera si recò ad un vespro e durante la funzione rispondeva come tutti alle litanie "ora pro nobis" la zia era leggermente raffreddata e ad un certo punto nn potè trattenere un colpo di tosse..i presenti si girarono verso di lei che per scusarsi disse "santusciaura" che in dialetto significa"questa tosse"... ma tutti capirono san tusciaura e pensando fosse argentino risposero in coro "ora pronobis" ...sembra che per molto tempo arrivati ad un certo punto della funzione venisse citato san tusciaura...potere del magnetismo della zia maria!!!
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già