Primo settembre 1358. Il nobile cavaliere Bonifacio Rotario, nativo di Asti, compie la prima ascensione alla vetta del Rocciamelone che le cronache ci abbiano tramandato. La montagna che con i suoi 3538 metri sovrasta la città di Susa e tutta la valle che da essa prende il nome, aveva fama di essere la più alta del mondo allora conosciuto e di essere popolata da diaboliche presenze.
Con la sua impresa, straordinaria per l’epoca, Bonifacio intendeva, adempiendo al sacro voto fatto quando si trovava prigioniero nelle mani degli Infedeli, dedicare la montagna alla Madonna scacciando per sempre le presenze avversarie.
Segno tangibile della consacrazione era questo splendido trittico che egli fece incidere nel bronzo e che depose sulla vetta.
Dal 1673 la preziosa opera è stata custodita all'interno della cattedrale di San Giusto a Susa ove si può ammirare tuttora.
Nel corso dei secoli la vetta, conosciuta ed amata da tutti i valsusini e non solo, è stata meta di devoti quanto faticosi pellegrinaggi in particolare in occasione della festa della Madonna della Neve che si svolge ogni anno il 5 agosto. Prima della costruzione della strada carrozzabile che arriva in località “La Riposa” (nome suggestivo!) a 2205 m. si trattava di giungere a Susa col treno, quando questo esisteva, e poi arrampicarsi per circa 3000 metri di dislivello da fare in giornata a meno che si volesse dormire all’addiaccio o in ricoveri di fortuna.
Il 28 agosto 1899 venne inaugurata una statua in bronzo, dedicata sempre alla Madonna e portata in vetta a spalle dagli alpini del battaglione "Susa" (era stata preventivamente divisa in otto pezzi). E’ alta 3 metri ed ha al suo interno una fitta armatura di rinforzo e sostegno in ferro dal peso complessivo di ben 800 kg.
Grande era ed è la devozione dei valsusini nei confronti della Madonna del Rocciamelone testimoniata dai numerosi ritrovamenti di medagliole che La raffigurano.
Ecco una medagliola in rame di fine ‘800. Da un lato il Trittico del Rocciamelone dall’altro la raffigurazione piuttosto fantasiosa della vetta senza la statua della Madonna.
Le medagliole più recenti invece sono in alluminio e riportano da un lato sempre il Trittico e dall’altro l’esatta raffigurazione della statua come si può vedere ancora oggi.