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Storia di 3 medaglie particolari

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view post Posted on 30/4/2014, 08:52     +4   +1   -1
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Visto che spesso ci imbattiamo in queste medagliette, ho pensato di raccogliere i migliori testi che le raccontano, testi che ho prelevato in rete da Wiky o siti dedicati.
Oltre alla storia e i particolari ho lasciato anche le Preghiere, magari oltre a me, potrebbero interessare a qualcuno che non solo le colleziona per passione ma anche per vera Devozione, ed infine ci sono una serie di immagi di medagliette che posseggo.
le medagliette sono particolari, quelle pensate Apposta da Maria, Dio e da Papa Benedetto XIV, sono la MEDAGLIA MIRACOLOSA, la MEDAGLIA DI S. BENEDETTO e la MEDAGLIA DEL VOLTO SANTO.


Medaglia Miracolosa



La Medaglia Miracolosa e’ la medaglia della Madonna per eccellenza, perche’ e’ l’unica da Lei ideata e voluta comparendo nel 1830 a Santa Caterina Laboure’ (1806-1876) a Parigi, in Rue du Bac. La stessa Caterina, Figlia della Carita’ di San Vincenzo de’ Paoli, cosi’ descrive le apparizioni: “Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un’istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese si gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una meta’ e l’inghiottii. Cosi’ mi addormentai con pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna.Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Laboure’! Suor Laboure’!” Svegliatami, guardo dalla parte dove veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: ” Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”. Mi venne subito in mente: Mi sentiranno! Ma quel Fanciullino e’ pronto a rispondermi: “Stai tranquilla: sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Vieni che ti aspetto”.Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio accanto alla poltrona del Signore Direttore, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti’, dicendomi: ”Ecco la Madonna, eccola!”Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo. Era la Santissima Vergine, ma tutta simile a Sant’Anna, solo il volto non era lo stesso. Io ero incerta se si trattasse della Madonna. Ma il Fanciullino che era li’ mi disse: “Ecco la Madonna!”Dire cio’ che provai in quel momento e cio’ che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Madonna. Quel Fanciullino mi parlo’ allora non piu’ con voce di bambino, ma d’uomo alto e robusto, e disse parole forti. Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell’altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria…Fu quello il momento piu’ dolce della mia vita. Dire tutto cio’ che provai mi sarebbe impossibile. La Madonna mi spiego’ come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire; mi insegno’ il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell’altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell’altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che cola’ io avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari.“Figlia mia – mi disse la Madonna – Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle vostre orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell’anima tua…”. Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Alzatami dai gradini dell’altare, rividi il Fanciullino al posto dove l’avevo lasciato, il quale mi disse: “E’ partita!”. Rifacemmo lo stesso cammino, trovando sempre tutti i lumi accesi e tenendosi quel Bambino sempre alla mia sinistra. Credo che quel bambino fosse il mio Angelo custode, resosi visibile per farmi vedere la Madonna; io infatti l’avevo molto pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco e portava con se’ una luce miracolosa, ossia era sfolgorante di luce, dell’eta’ dai quattro ai cinque anni. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno”.Il 27 novembre 1830, che capitava il sabato antecedente la prima domenica di avvento, alle cinque e mezzo di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella, un rumore come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media e la sua bellezza tale che mi e’ impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, “a’ la vierge” (alla vergine), cioe’ accollata con le maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una meta’ (piu’ tardi la Santa confessera’ di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente color verdastro chiazzato di giallo).Le sue mani, elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo piu’ piccolo che rappresentava l’universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto divento’ risplendente, mentre presentava il globo a nostro Signore.Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une piu’ belle delle altre, le une piu’ grosse e le altre piu’ piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni piu’ belli degli altri: questi raggi partivano dalle pietre preziose; le piu’ grosse gettavano raggi piu’ grandi e le piu’ piccole raggi meno grandi, sicche’ tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedo piu’ i suoi piedi…Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbasso’ gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole: “Questo globo che vedi rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona…”.Io qui non so ridire cio’ che provai e cio’ che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi cosi’ sfolgoranti!… E la Vergine Santissima aggiunse: “Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano“, facendomi cosi’ comprendere quanto e’ dolce pregare la Santissima Vergine e quanto ella e’ generosa con le persone che La pregano; quante grazie ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia elle prova nel concederle. In quel momento, io ero e non ero… non so… io godevo. Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro:”O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te“. Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fai, fai coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia“.


All’istante mi parve che il quadro si voltasse ed io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera “M” (iniziale del nome di Maria) sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera “l” (iniziale del nome Iesus, Gesu’). Piu’ sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da spine (quello di Gesu’), l’altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione”.

La medaglia dell’Immacolata, coniata nel 1832, fu denominata dal popolo stesso Medaglia Miracolosa per eccellenza, per il gran numero di grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria.

Medaglia miracolosa (o medaglia della Madonna delle Grazie, o medaglia dell'Immacolata) è il nome che la tradizione devozionale cattolica ha dato alla medaglia realizzata in seguito ai fatti del 1830 in rue du Bac,140 a Parigi, che ebbero per protagonista santa Caterina Labouré, novizia nel convento delle figlie della carità di San Vincenzo de' Paoli, la quale riferì di aver avuto delle apparizioni della Madonna. Gregorio XVI e Pio IX hanno fatto uso dell'effigie (Laurentin, 1996). Secondo quanto riferito da suor Labouré, questa medaglia sarebbe stata coniata dietro ordine esplicito della Madonna, dato durante la seconda apparizione (27 novembre 1830), come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie.

Origine del nome
Diffusa nella regione di Parigi durante l'epidemia di colera del 1832 dalle Figlie della Carità, la medaglia avrebbe dato luogo a parecchie, inspiegabili guarigioni. Nel febbraio 1834 è documentato l'appellativo popolare di miracolosa senza che, ancora, fosse noto il suo legame con le apparizioni di rue du Bac (Laurentin, 1980).

Analisi dei simboli
La forma della medaglia è ovale. Nelle risultanze dell'inchiesta canonica datata 13 luglio 1836 si legge che «la medaglia trae origine da una visione e [...] è la copia fedele di un quadro che avrebbe creduto di vedere una suora della Carità di san Vincenzo de Paoli nella cappella di comunità. [...] Si è emessa l'opinione che la visione non avrebbe potuto essere immaginaria, né fantastica, essendosi ripetuta più volte [...] che non era l'effetto di un sogno, né il prodotto di un'immaginazione esaltata, avendo avuto luogo di giorno, durante l'orazione o la messa [...] Gli effetti della Medaglia [...] sembrano dei mezzi attraverso i quali il cielo sembra aver confermato la realtà della visione, la verità del racconto e approvato la coniazione e la propagazione della Medaglia» (Guida, 2000). La visione da cui scaturì l'effigie avvenne verso le 17.30, durante la preghiera che seguiva la meditazione; stando al racconto, la Madonna apparve accanto al quadro di san Giuseppe, alla destra della veggente.

Iconografia del recto
• Il serpente: Maria è raffigurata nell'atto di schiacciargli la testa. L'immagine era stata preannunciata nella Bibbia, con le parole: «Io porrò inimicizia tra te e la donna [...] questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). In tal modo, Dio dichiarò iniziata la lotta tra il bene e il male (simboleggiato dal serpente, cioè il diavolo). Questa lotta è vinta da Gesù Cristo, il nuovo Adamo, insieme a Maria, la nuova Eva.
• I raggi di luce: simboleggiando le grazie, dalla Chiesa sono definiti la Tesoriera di Dio.
• La giaculatoria: queste immagini sono incorniciate dall'invocazione «o Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi», materializzatasi durante l'apparizione (in originale: «O Marie, conçue sans péché, priez pour nous qui avons recours à vous»).

Iconografia del verso
• Le 12 stelle: sono le 12 tribù d'Israele e i 12 apostoli. La Vergine è anche salutata come Stella del mare nella preghiera Ave Maris Stella. In proposito, va notato che nelle sue memorie suor Labouré non ha mai parlato delle stelle, né del loro numero (Chierotti, 1963).
• Il cuore coronato di spine: è il Sacro Cuore di Gesù. Fu Maria che lo formò nel suo grembo. Gesù ha promesso a santa Margherita Maria Alacoque la grazia della vita eterna per i devoti del suo Sacro Cuore, che simboleggia il suo amore infinito e senza limiti.
• Il cuore trafitto da una spada: è il Cuore Immacolato di Maria, inseparabile da quello di Gesù, secondo quanto profetizzato da Simeone in Lc 2,33-35. Anche nei momenti più tragici della sua passione e morte in croce, Maria era lì, condividendo il suo dolore.
• M: ovvero Maria. La M sostiene una traversa che regge la Croce, che rappresenta la prova. Questo simbolismo indica lo stretto rapporto di Maria e di Gesù nella storia della salvezza.
• La traversa e la Croce: simboleggiano la prova. Essendo la messa, per la dottrina cattolica, una ripetizione del sacrificio del Calvario, qui è sottolineata l'importanza del sacrificio eucaristico nella vita cristiana.

La preghiera del recto
La giaculatoria che, secondo suor Labouré, la Madonna volle incisa sulla medaglia, è ritmata sui «due tempi essenziali della preghiera cristiana: l'invocazione e la lode» (Rondet, 2004). Secondo il disegno di Dio, Maria si fa advocata, cioè colei che difende.
• Il saluto: risuona qui l'Ave, o Maria con cui l'arcangelo Gabriele introduce il suo annuncio (Lc 1,28). Più che un'implorazione infatti, le parole o Maria sono da intendersi come un approccio, un grado nuovo di intimità e di amicizia del fedele con colei che, attraverso il Figlio, è tramite privilegiato verso il Padre poiché, dal momento del suo sì «ella si rivolge al Signore con un rapporto speciale di umiltà e di confidenza» (Lodi, 1996).
• L'inno: l'affermazione concepita senza peccato presuppone una sovrabbondanza di grazie che si riversano sull'umanità. «La perfetta disponibilità della “serva del Signore” (Lc 1,38), che si abbandona fiduciosamente a Dio e rischia l'esistenza sulla sua parola [...] è in antitesi [...] con la figura della donna genesiaca: Maria è il contrario di Eva in quanto in lei non ha la meglio il peccato, ma l'adesione cordiale al volere di Dio» (De Fiores, 1996).
• La supplica: questo rovesciamento di prospettiva si palesa nel passaggio pregate per noi. Emerge qui un doppio movimento: la preghiera a Maria si fa per riceverla, al contrario dalle formule con cui ci si rivolge a Dio. «Questa diversità di vocabolario indica bene la differenza. Quando chiediamo a Maria di pregare per noi, lo facciamo con fiducia perché, nella nostra umanità, lei viene associata in modo unico all'opera della Trinità» (Rondet, 2004). Nella Lumen gentium ella è chiamata «sacrarium Spiritus Sancti», ciò che «indica l'inabitazione dello Spirito Santo in Maria in modo del tutto singolare e superiore a quella degli altri cristiani [...] Per cui lo Spirito diventa un solo principio con Maria sul piano dell'azione. Sì che l'azione del pregare di Maria è allo stesso tempo preghiera di Maria e preghiera dello Spirito (è lo Spirito che prega, Rm 8,26; è lo Spirito che grida: Abbà, Gal 4,6)» (Amato, 1996). Per un misterioso dono conferitole dallo Spirito dunque, l'intercessione di Maria ha il potere di smuovere la misericordia del Figlio nel tempo dell'uomo. Alle nozze di Cana (Gv 2,4-5) Gesù risponde «non è ancora giunta la mia ora», indicando un tempo escatologico; Maria però suggerisce: «Fate quello che vi dirà». Per suo tramite dunque, la preghiera diviene atto di trasformazione, poiché nel manifestarsi della gloria di Dio la visuale dell'uomo si amplia e si arricchisce, gli affanni scolorano, la speranza ne è vivificata. Ma la vicenda di Cana è importante anche perché dà conto dell'attenzione di Maria ai bisogni degli uomini: ella è infatti la prima ad accorgersi che il vino è finito (Gv 2,3) e a chiedere al Figlio di provvedere, affinché non sia compromesso il buon andamento della festa nuziale.
• L'abbandono: la chiusura della giaculatoria, quel ricorriamo a voi, segna il momento del totale abbandono. Nella prospettiva di fede, questo stato è sempre connotato positivamente, come atto volontario, tant'è che per descriverlo si ricorre a immagini archetipiche: il pianto del neonato manifesta una fiduciosa attesa delle cure materne, l'abbandono a un amore protettivo, senza cui la sopravvivenza è impossibile. L'analogia rende lo scoramento dell'uomo di fronte alle difficoltà e al peccato, che solo la misericordia di Dio può alleviare e sanare. Mediatrice perfetta, Maria s'incarica di innalzare agli occhi del Padre le necessità umane, di cui condivide le attese e le speranze.

I segni cristologici
Una più recente traduzione dei segni, di carattere cristologico, vede invece nella croce, nella lineetta e nella M tre lettere dell'alfabeto greco (X, J, M), iniziali della frase che campeggia nelle rappresentazioni e nelle iscrizioni del mondo classico, ovvero «di Cristo Gesù Madre» (Chierotti, 1979). Questa centralità di Maria, che una tendenza teologica postconciliare aveva messo in ombra, nella medaglia è esaltata al punto che «non è lecito accantonare la Madre, perché [...] ella è vitalmente, ontologicamente legata al Figlio. La mariologia è unita strettamente alla cristologia: abbandonare o anche solo ridimensionare la prima significa mettere in causa pure la seconda» (Messori, 2008).
Realizzazione e diffusione
Non poche furono le difficoltà per giungere alla realizzazione della medaglia: le autorità religiose erano infatti caute di fronte alle rivelazioni di suor Labouré. Il suo confessore, padre Jean-Marie Aladel, a tutta prima giudicò severamente il racconto delle apparizioni: «Pura illusione! [...] Se volete onorare Nostra Signora, imitate le sue virtù, e guardatevi dall'immaginazione!». Di fronte allo stallo, nell'autunno 1831 suor Labouré sbottò: «La Vergine è dispiaciuta!». A quel punto, col supporto del confratello Jean-Baptiste Étienne, futuro superiore generale della congregazione, padre Aladel si rivolse all'arcivescovo di Parigi, che diede la sua approvazione al conio. Nella primavera 1832 l'incarico venne affidato all'orafo Vachette di quai des Orfèvres 54; il modello indicato per il recto fu quello della statua dell'Immacolata Concezione di Edmé Bouchardon, visibile nella chiesa di Saint Sulpice. Il 30 giugno, i primi 1.500 esemplari furono battuti. Suor Labouré ricevette la medaglia ai primi di luglio e la approvò (Laurentin, 1980). La diffusione fu rapidissima: nel 1835, il giornale La France Catholique la definì «uno dei più grandi segni degli ultimi tempi», rivelando che la portavano anche i membri della famiglia reale (Sicari, 2007); nello stesso anno, è testimoniata a Roma da un sonetto di Gioachino Belli; nel primo decennio, solo in Francia ne circolarono oltre cento milioni di copie (Chierotti, 1979); alla morte di suor Labouré, aveva superato il miliardo di esemplari (Di Lorenzo, 2004). Il 7 dicembre 1838, Gregorio XVI accordò il permesso di portarla. Oggi è di gran lunga la più diffusa di tutti i tempi, per un totale di parecchi miliardi in ogni parte del mondo (Laurentin, 1996).
Cautele della gerarchia
L'arcivescovo di Parigi, monsignor Hyacinthe-Louis de Quélen, quando fu portato a conoscenza dei fatti di rue du Bac e della richiesta di Maria tramite suor Labouré, rispose: «Nessun inconveniente a far coniare la Medaglia», ritenendola conforme alla fede e alla pietà. Stabilì tuttavia: «Non si formulino giudizi prematuri sulla natura della visione, né si rivelino le circostanze. Si diffonda questa medaglia, semplicemente. E si giudicherà l'albero dai suoi frutti» (Laurentin, 1980). In merito, si è ipotizzato che l'arcivescovo guardasse con particolare favore «a qualsiasi misura che potesse allentare il tenore anticlericale dei tempi» (Burton, 2001). Col moltiplicarsi delle notizie relative agli eventi prodigiosi che sarebbero stati determinati dalla medaglia però, crebbero anche le domande circa la sua origine. Per non urtare le suscettibilità della curia romana, dove i dossier su presunti miracoli non erano ben accolti, si pensò di pubblicare le informazioni relative alle apparizioni in un opuscolo devozionale dal titolo Mois de Marie. Fu padre Aladel, il 17 marzo 1834, a stendere un prudente e succinto racconto degli eventi, che fu dato alle stampe e divulgato il 10 aprile. Nel manoscritto originale si leggeva che suor Labouré «ha creduto di vedere»; in una stesura successiva, resasi necessaria di fronte ai sempre maggiori interrogativi del pubblico, padre Aladel chiarì invece che «durante l'orazione ha visto un quadro», sottolineando come la Vergine sia apparsa «nel modo in cui si è soliti vederla rappresentata sotto il titolo dell'Immacolata Concezione». Questa nuova pubblicazione vide la luce come Notice il 20 agosto; tirata in 10.000 copie, fu in breve esaurita; la seconda edizione, del 20 ottobre, fu di 15.000 copie ma finì altrettanto presto; si arrivò a una terza edizione, in 37.664 copie. Anche sulla Notice i particolari circa le apparizioni furono omessi: precauzione necessaria affinché Roma non intendesse che si volesse dar rilievo a fatti di carattere superstizioso (Laurentin, 1980).
Adattamento della visione
Il bozzetto che padre Aladel ricostruì in base ai racconti di suor Labouré, e che poi divenne l'incisione della medaglia, per alcuni elementi differisce da quanto le testimonianze autografe della veggente lasciano trapelare. Le difformità più importanti sono due: le 12 stelle che compaiono sul verso, forse un adattamento alla donna dell'Apocalisse, e l'assenza del globo che ella teneva fra le mani. Su quest'ultimo, di cui il Mois de Marie e la Notice non fanno menzione, si è appuntata l'indagine storica, che ha proposto quattro diverse soluzioni: non c'era nella visione del 27 novembre, ma in un'altra; faceva parte della medesima apparizione, che però si è svolta in due fasi; è un'invenzione di suor Labouré; l'unica, effettiva visione, fu quella della Vergine col globo, che padre Aladel avrebbe però conformato alla classica immagine dell'Immacolata Concezione, con le braccia distese e le mani aperte. Quest'ultima ipotesi, che spiegherebbe l'insistenza di suor Labouré per la realizzazione della statua quale complemento della visione, sarebbe confermata da padre Jules Charles Chevalier, biografo della veggente, nella dichiarazione rilasciata al processo ordinario (17 giugno 1896): «Non mi spiego perché padre Aladel ha soppresso il globo che ella mi ha sempre confermato di aver visto tra le mani della santa Vergine. [...] Sarei portato a credere che ha agito così per semplificare la medaglia e farla accettare più facilmente al pubblico, in un tempo in cui le passioni politiche esercitavano una grande influenza» (Guida, 2000). L'interpretazione di padre Chevalier è però messa in dubbio dagli storiografi: «In mancanza di prove documentarie inoppugnabili, non si può dimostrare che Aladel ed Etienne siano stati indotti a aderire alle richieste di Caterina dalla situazione socio-politica generale» (Burton, 2001).
Messaggio mariano
Sarebbe stata la Madonna a dire: «Fa' coniare una medaglia su questo modello; le persone che la porteranno con fiducia e che con devozione reciteranno questa breve preghiera, godranno d'una protezione speciale della Madre di Dio». Maria avrebbe inoltre chiarito il senso ultimo della richiesta con queste parole, che la veggente riportò in forma autografa: «Io spando [queste grazie] su coloro che me le domandano [ha inteso Caterina. Lei mi ha fatto] comprendere quant'è piacevole pregare la Santa Vergine e quanto ella è stata generosa con coloro che la pregano. Che grazie ella concede a coloro che gliele domandano, e quale gioia prova nell'accordarle». Sia nella seconda, che nella terza e ultima apparizione (dicembre 1830, data non specificata), la Madonna avrebbe aggiunto: «Questi raggi simboleggiano le grazie che la Santa Vergine ottiene per coloro che gliele domandano» (Laurentin, 1980). Da qui la seguente considerazione: «La medaglia è una miniatura [...] In uno spazio molto piccolo, in modo minuscolo, con un minimo di simboli, essa riassume in tutto la mariologia. In essa si potrebbe trovare una microapocalisse, ossia un insegnamento globale della Chiesa sulla madre del Cristo, proposto per immagine e allegoria» (Guitton, 1997).
Sodalizio della medaglia
L'8 luglio 1909 Pio X diede l'approvazione all'Associazione della Medaglia Miracolosa, nata sul modello delle Figlie di Maria. Ne fanno parte tutti coloro che ricevono l'imposizione liturgica della medaglia che, dopo il Concilio Vaticano II, ogni sacerdote può fare servendosi della formula rituale: in sostanza, ne è membro chiunque porti la medaglia al collo. Pio X arricchì l'associazione di varie indulgenze. Nel caso in cui la medaglia venga smarrita, basta avere l'intenzione di indossarne un'altra, anche non benedetta, perché si possa continuare a lucrare tali indulgenze. Obbligo degli associati è «di portare con amore e di diffondere la Medaglia Miracolosa», invocando spesso la Madonna con la giaculatoria incisa sul recto (Chierotti, 1979).
Prodigi associati
Senza numero sono i miracoli che si sarebbero ottenuti attraverso la medaglia: la maggioranza, ovviamente, quasi senza possibilità di controllo. Tuttavia vanno ricordati quelli legati alle prodigiose guarigioni dal colera registrate nell'estate 1832, in particolare il caso di Caroline Nenain, 8 anni. La bimba, nella sua classe di place du Louvre, era la sola a non portare l'effigie: e si ammalò; messe in allarme, le suore gliela procurarono, ed ella fu in grado di tornare a scuola il giorno dopo. Il 13 giugno 1833, un soldato di Alençon «rabbioso e blasfemo», indossata la medaglia si mise a pregare e, di fronte alla morte, esclamò: «Quel che mi dà dolore, è d'aver amato così tardi e di non amare di più». Nella Notice del 20 agosto 1834 si raccontò invece d'una donna muta di Costantinopoli che, il 10 giugno precedente, sarebbe guarita grazie alla medaglia (Laurentin, 1980). Ma il fatto più clamoroso fu quello che coinvolse Alphonse Marie Ratisbonne, discendente d'una famiglia di banchieri ebraici, ateo e fiero polemista della devozione cattolica. Nel gennaio 1842, durante un viaggio per il Medio Oriente in vista delle nozze, una serie di coincidenze lo portò a soggiornare a Roma. Qui, ebbe in dono la Medaglia miracolosa. Scrisse nelle sue memorie: «Il mio primo impulso fu di ridere alzando le spalle; ma mi venne l'idea che questa scena avrebbe fornito un brano delizioso alle mie impressioni di viaggio, e acconsentii a prendere la medaglia come un corpo di reato che avrei offerto alla mia fidanzata. [...] Però, nel mezzo della notte fra il 19 e il 20, mi risvegliai di soprassalto: vedevo fissa dinanzi a me una grande croce nera di forma particolare e senza Cristo. Mi sforzai di scacciare quest'immagine, ma non riuscivo a evitarla e da qualsiasi lato mi giravo me la trovavo sempre davanti. Non saprei dire quanto durò questa lotta. Mi riaddormentai; al mattino, svegliatomi, non ci pensavo più». Il 20 gennaio si recò nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte in compagnia d'un amico che doveva dare disposizioni per un funerale; mentre l'altro era impegnato, lui si aggirò tra i banchi; d'un tratto «la chiesa intera scomparve, non vidi più nulla... o piuttosto, Dio mio, vidi soltanto una cosa! [...] afferrai la medaglia che avevo al petto e baciai con effusione l'immagine della Vergine risplendente di grazia... Oh, era davvero lei!» (Guitton, 1997). Quella di Ratisbonne, che al momento del prodigio aveva solo una vaga idea della concezione religiosa cristiana e d'improvviso fu in possesso per intero dei dogmi e della dottrina, è classificata come una conversione istantanea e perfetta, un'irruzione del divino capace di spazzare ogni dubbio e ogni ostacolo alla fede.

LA MEDAGLIA O CROCE DI SAN BENEDETTO

NOTE STORICHE
Le origini della medaglia di San Benedet¬to sono antichissime. Papa Benedetto XIV ne ideò il disegno e col "Breve" del 1742 approvò la medaglia concedendo delle indulgenze a coloro che la portano con fede. Sul diritto della medaglia, San Benedetto tiene nella mano destra una croce elevata verso il cielo e nella sinistra il libro aperto della santa Regola. Sull 'altare é posto un calice dal quale esce una serpe per ricorda¬re un episodio accaduto a San Benedetto: il Santo, con un segno di croce, avrebbe fran-tumato la coppa contenente il vino avvele¬nato datogli da monaci attentatori. Attorno alla medaglia, sono coniate que¬ste parole: "EIUS IN OBITU NOSTRO PRESENTIA MUNIAMUR" (Possiamo esse¬re protetti dalla sua presenza nell'ora della nostra morte). Sul rovescio della medaglia, figura la croce di San Benedetto e le iniziali dei testi. Questi versi sono antichissimi. Essi appaio¬no in un manoscritto del XIV sec. a testimo¬nianza della fede nella potenza di Dio e di San Benedetto. La devozione della Medaglia o Croce di San Benedetto, divenne popolare intorno al 1050, dopo la guarigione miracolosa del giovane Brunone, figlio del conte Ugo di Eginsheim in Alsazia. Brunone, secondo alcuni, fu guarito da una grave infermita', dopo che gli fu offerta la medaglia di San Benedetto. Dopo la guarigione, divenne monaco benedettino e poi papa: é san Leone IX, morto nel 1054. Tra i propagatori bisogna annoverare anche san Vincenzo de' Paoli.

Grazie che si ottengono con la medaglia. I fedeli hanno sperimentato la sua potente efficacia mediante l intercessione di S. Benedetto, nei seguenti casi:
-contro i malefici e le altre opere diaboliche
-per allontanare da qualche luogo gli uomini male intenzionati
-per curare e sanare gli animali dalla peste oppure oppressi dal maleficio
-per tutelare le persone dalle tentazioni, dalle illusioni e vessazioni del demonio specie quelle contro la castità
-per ottenere la conversione di qualche peccatore, particolarmente quando si trova in pericolo di morte
-per distruggere o rendere inefficace il veleno
-per allontanare la pestilenza
-per restituire la salute a quelli che soffrono di calcolosi, di dolori ai fianchi, di emorragie, di emottisi; a quanti sono morsi da animali contagiosi
-per ottenere l’aiuto divino alle mamme in attesa onde evitare l aborto
-per salvare dai fulmini e dalle tempeste
SPIEGAZIONE DELLE INIZIALI:
C.S.P.B.
Crux Sancti Patris Benedicti
La Croce del Santo Padre Benedetto
C.S.S.M.L.
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Croce Santa sia la mia luce.
N.D.S.M.D.
Non Drago Sit Mihi Dux
Non sia il demonio il mio condottiero
V.R.S.
Vade Retro, Satana!
Allontanati, Sanata!
N.S.M.V.
Numquam Suade Mihi Vana
Non mi attirare alle vanità
S.M.Q.L.
Sunt Mala Quae Libas
Son mali le tue bevande
I.V.B.
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso i tuoi veleni.

Numerosi sono gli effetti benefici attribui¬ti alla stessa: guarigioni, protezione contro il demonio, grazia di preparazione ad una santa morte... Ma attenzione, la medaglia non e un tali¬smano che annullerebbe le prove della nostra vita, ma un mezzo che ci aiuta a supe¬rarle. Le parole scritte attorno alla croce sono quelle che Benedetto pronunciò rispondendo alla tentazione del demonio. Possiamo farle nostre in uno spirito di fede, sapendo che la Croce di Cristo é pegno della nostra vittoria e della nostra salvezza. Questa medaglia è un sacramentale della Chiesa Cattolica, un segno sacro dal quale sono signifìcati e ottenuti effetti, grazie alla preghiera della Chiesa. Per trarre vantaggi da questa preghiera e da questa medaglia, non basta farla benedi¬re e portarla come se fosse un portafortuna: i benefici che speriamo di ottenere sono pro¬porzionati alla crescita della nostra fede e della nostra fiducia in Dio e in San Bene¬detto.

PREGHIERA: Croce del Santo Padre Benedetto. Croce santa sii la mia luce e non sia mai il demonio mio capo. Va' indietro, Satana; non mi persuaderai mai di cose vane; sono cattive le bevande che mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Benedizione della Medaglia di San Benedetto
Può essere recitata solo da un sacerdote
Io ti esorcizzo per Dio + Padre Onnipo¬tente, che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che si trova in essi: ogni potenza del nemico, tutto l'esercito del diavolo, ogni influenza di Satana sia strappato e sia messo in fuga da questa medaglia, affinché a tutti coloro che ne faranno uso, procuri la salvez¬za dell'anima e la salute del corpo. Te lo chiediamo nel nome di Dio Padre + Onnipo¬tente, di Gesù Cristo + suo Figlio e Signore nostro e dello Spirito Santo + Consolatore e nell'amore del medesimo Signore nostro Gesù Cristo, che verrà a giudicare i vivi e i morti e regnerà nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiamo O Dio Onnipotente, dispensatore di ogni bene, noi ti supplichiamo ardentemente, per l'intercessione del nostro Padre San Bene¬detto: fa' scendere la tua benedizione su que¬sta medaglia, affinché tutti coloro che la por¬teranno e compiranno opere di bene, meriti¬no di ottenere la salute dell'anima e del corpo, la grazia della santificazione, le indulgenze a loro concesse; con il soccorso della tua misericordia, possano sfuggire le insidie del demonio e presentarsi un giorno santi e immacolati davanti al tuo cospetto nella carità (Ef 1,4). Per Cristo nostro Signore. Amen.
Promessa di S. Benedetto ai suoi devoti
S. Benedetto è invocato per ottenere una buona morta e la salvezza eterna. Egli apparve un giorno a S. Geltrude, dicendo: “ Chiunque mi ricorderà la dignità per cui il Signore ha voluto onorarmi e beatificarmi, concedendomi di fare una morte così gloriosa, io lo assisterò fedelmente in punto di morte e mi opporrò a tutti gli attacchi del nemico in quell’ora decisiva. L’anima sarà protetta dalla mia presenza, essa resterà tranquilla malgrado tutte le insidie del nemico, e felice si slancerà verso le gioie eterne.”
PREGHIERA QUOTIDIANA A SAN BENEDETTO
S. Benedetto mio caro padre, per quella dignità con la quale il Signore si degno di onorarti e beatificarti con una così gloriosa morte, ti prego di assistermi con la tua presenza nel momento della mia morte, beneficiandomi di tutte quelle promesse fatte alla Santa vergine Geltrude. Amen


DEVOZIONE AL SANTO VOLTO DI GESU’



PICCOLE NOTE BIOGRAFICHE
La serva di Dio Madre Pierina De Micheli, nata a Milano l'11.9.1890, è morta in concetto di santità il 26.7.1945 a Centonara d'Artò (Novara) dove le sue spoglie mortali riposano nella cripta della cappella dell'istituto delle Figlie dell'immacolata Concezione di Buenos Aires.
Visse nel silenzio e nell'umiltà più profonda, martire d'amore per riparare le offese recate al Signore Gesù.
Di lei è in corso la causa di canonizzazione.
Il servo di Dio Abate Ildebrando Gregori, monaco benedettino silvestrino, nato a Poggio Cinolfo di Carsoli (L'Aquila) '8.5.1894, è morto a Roma il 12.11.1985.
Fondò la congregazione delle Suore Benedettine Riparatrici del S. Volto di N.S.G.C. che ne custodiscono i resti mortali nella cappella della loro casa madre 'L'Assunta" in Bassano Romano (VT).
L'Abate Ildebrando Gregori visse di fede ed esercitò in grado eroico la carità verso i poveri e i bisognosi nei quali scorgeva il Volto stesso di Cristo crocifisso.
Di lui è in corso la causa di canonizzazione.
LA FESTA DEL SANTO VOLTO DI GESU' SI CELEBRA IL MARTEDI' CHE PRECEDE L’INIZIO DELLA QUARESIMA
LA MEDAGLIA DEL VOLTO SANTO DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO
COSA E’
La medaglia del Volto Santo è l'Icona, di Cristo morto in croce per la redenzione dell'umanità e di Cristo Vittima immolata, vivente nella Santa Eucarestia.



BREVE STORIA DELLA MEDAGLIA
La medaglia del Volto Santo di Gesù è un dono di Maria Madre di Dio e Madre nostra.
Nella notte del 31 maggio 1938, la Serva di Dio M. Pierina De Micheli, suora delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, si trova va nella cappella del suo Istituto a Milano in via Elba 18.
Mentre era immersa in profonda adorazione dinanzi al Tabernacolo, le apparve in un nimbo di luce sfolgorante una Signora di celestiale bellezza: era la Santissima Vergine Maria.

Ella teneva in mano come un dono una medaglia che su un lato recava impressa l'effigie del Volto di Cristo morto in croce, circoscritta dalle parole bibliche "Fà splendere su di noi, Signore, la luce del tuo volto". Sull'altro lato appariva un'Ostia raggiante circoscritta dall'invocazione "Resta con noi Signore".
PROMESSE DIVINE
La Madre del Cielo si avvicinò alla suora e le disse: "Ascolta bene e riferisci al padre confessore che questa medaglia è un'ARMA di difesa, uno SCUDO di fortezza e un PEGNO di misericordia che Gesù vuoi dare al mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori, lì male dilaga. I veri apostoli sono pochi: è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Volto Santo di Gesù. Tutti quelli che porteranno questa medaglia e faranno, potendo, ogni martedì una visita al SS. Sacramento per riparare gli oltraggi che ricevette il S. Volto del mio figlio Gesù durante la passione e che riceve ogni giorno nel Sacramento dell'Eucarestia:
- saranno fortificati nella fede;
- saranno pronti a difenderla;
- avranno le grazie per superare le difficoltà spirituali interne ed esterne;
- saranno aiutati nei pericoli dell'anima. e del corpo;
- avranno una morte serena sotto lo sguardo sorridente del mio Divin Figlio
- Questa consolante promessa divina è un richiamo d'amore e di misericordia del Cuore Sacratissimo di Gesù.

Gesù stesso, infatti, il 21 maggio 1932, aveva detto alla serva di Dio: "Contemplando il mio Volto, le anime parteciperanno alle mie sofferenze, sentiranno il bisogno di amare e di riparare. Non è forse questa la vera devozione al mio Cuore?”
Il primo martedì del 1937 Gesù le aveva ancora aggiunto che "il culto del Suo Volto completava e aumentava la devozione al Suo Cuore". In verità, quando contempliamo il Volto di Cristo morto per i nostri peccati, possiamo comprendere e vivere i palpiti d'amore del Suo Cuore divino.

Madre Pierina, dopo averne parlato al confessore, Padre Rosi, e ottenuta la benedizione del Cardinale di Milano, Ildefonso Schuster, decide di far coniare una medaglia con il Volto Santo.
Questa medaglia reca da una parte il Volto Santo con la scritta" Illumina, Domine, vultum tuum super nos" e e al rovescio un’ostia , segno dell’Eucarestia, con la scritta: "Mane nobiscum Domine."
In questa instaccabile opera di diffusione di adorazione al Volto Santo fu costretta a subire i continui eccessi di rabbia del demonio, che spesso la lasciavano stremata.
Continuò a condurre la sua missione tra le sofferenze e il pieno nascondimento, sempre felice di offrire ogni respiro a Gesù. La sua fu una vita protesa verso la conoscenza di Dio e del suo infinito amore. Una vita, secondo la volontà di Dio, votata alla santità.


APPROVAZIONE E DIFFUSIONE DELLA MEDAGLIA
Il culto della medaglia del S. Volto ebbe l'approvazione ecclesiastica il 9 agosto 1940 con la benedizione del Beato Card. Ildefonso Schuster, monaco benedettino, devotissimo del S. Volto di Gesù, allora Arcivescovo di Milano. Superate molteplici difficoltà, la medaglia fu coniata ed iniziò il suo cammino.


Il messaggio affidato alla religiosa privilegiata non poteva essere più soave e più prezioso.
Soave: esso riguardava il Volto del Redentore e la Santa Ostia; prezioso: assicura la conservazione della fede e la morte più desiderabile.
Ma forti ostacoli si opponevano ad attuarlo: non era permesso fare medaglie del Santo Volto; di più, mancavano i mezzi finanziari.
L’una difficoltà e l’altra furono mirabilmente superate: il permesso, a tutti negato, fu concesso e una busta col denaro contato, nulla più e nulla meno, fu trovata una mattina sul tavolo della stanza della Madre Maria Pierina.
La medaglia fu coniata, e per primo si presentò al S. Padre Pio XII, di felice memoria. Poi si principiò a distribuirla. Fu subito riconosciuta miracolosissima. Soldati, borghesi, uomini, donne, giovani, vecchi, bambini, sani, infermi, carcerati, prigionieri, cristiani, ebrei, tutti ne intesero portentosissima potenza. In terra, in mare, negli aeroplani, nei sottomarini, avvenivano grazie e miracoli senza fine, quali inverosimili. Non si ricorda un solo condannato a morte, cui si riuscì a far pervenire la Medaglia, che abbia avuta la sentenza eseguita: tutti furono salvati.
L’anima commossa esclama: Cosa vorrai Tu, o Signore, mediante la Medaglia del tuo Santo Volto?
Ogni persona è invitata a portarla, e ad ogni persona si raccomanda di recitare ogni giorno cinque Gloria Patri al Volto Santo di Nostro Signore. Dopo ciò con certezza assoluta si può dire che presto o tardi si sentirà la prova di portare con sé una potentissima protezione.
Fallo pure tu. Tu pure sperimenterai la potenza della preziosissima Medaglia".


Grande apostolo della medaglia del S. Volto di Gesù fu il servo di Dio, Abate Ildebrando Gregori, monaco benedettino silvestrino, daI 1940 padre spirituale della serva di Dio Madre Pierina De Micheli. Egli fece conoscere la medaglia, con la parola e con le opere in Italia, in America, in Asia e in Australia. Essa è ora diffusa in ogni parte della terra e neI 1968, con la benedizione del S. Padre, Paolo VI, fu deposta sulla luna dagli astronauti americani.

LA MEDAGLIA ANNUNCIO DEL VANGELO
E' mirabile constatare che la medaglia benedetta viene accolta con riverenza e devozione da cattolici, ortodossi, protestanti e persino da non cristiani. Tutti coloro che hanno avuto la grazia di ricevere e portare con fede la sacra Icona, persone in pericolo, ammalati, carcerati, perseguitati, prigionieri di guerra, anime tormentate dallo spirito del male, individui e famiglia angustiate da ogni genere di difficoltà, hanno sperimentato sopra di sé una particolare protezione divina, hanno ritrovato la serenità, la fiducia in se stessi e la fede in Cristo Redentore. Dinanzi a tali prodigi quotidianamente operati e testimoniati, sentiamo tutta la verità della Parola di Dio, e spontaneo sgorga dal cuore il grido del salmista:
"SIGNORE, MOSTRACI IL TUO VOLTO E NOI SAREMO SALVI" (salmo 79)

PREGHIERA AL VOLTO SANTO DI GESU'
Volto Santo del mio dolce Gesù, espressione viva ed eterna dell'amore e del martirio divino sofferto per umana redenzione, Ti adoro e Ti amo. Ti consacro oggi e sempre tutto il mio essere. Ti offro per le mani purissime della Regina Immacolata le preghiere, le azioni e le sofferenze di questo giorno, per espiare e riparare i peccati delle povere creature. Fà di me un tuo vero apostolo. Che il tuo sguardo soave mi sia sempre presente e si illumini di misericordia nell'ora della mia morte. Così sia.
Volto Santo di Gesù guardami con misericordia

PREGHIERA E NOVENA AL VOLTO SANTO
O Gesù, che nella Tua crudele Passione divenisti "l'obbrobrio degli uomini e l'uomo dei dolori", io venero il Tuo Volto Divino, sul quale splendevano la bellezza e la dolcezza della divinità e che è divenuto per me come il volto di un lebbroso... Ma io riconosco sotto quei tratti sfigurati il Tuo infinito amore, e mi consumo dal desiderio di amarTi e di farTi amare da tutti gli uomini. Le lacrime che sgorgano con tanta abbondanza dagli occhi Tuoi sono come perle preziose che mi è caro raccogliere per riscattare con il loro infinito valore le anime dei poveri peccatori. O Gesù, il tuo Volto adorabile rapisce il mio cuore. Ti supplico di imprimere in me la Tua somiglianza divina e di infiammarmi del Tuo amore affinché possa giungere a contemplare il Tuo Volto glorioso. Nella mia presente necessità accetta l'ardente desiderio del mio cuore accordandomi la grazia che Ti chiedo. Così sia

In una delle preghiere che accompagna la medaglia del Volto Santo la Madre scrive:
"Fammi soffrire!...Gesù ti supplico. Soffrir per amore Tuo, dolce desio! Al legno della Croce, Tua dolce mani mi leghi. E immobiòe vi resti, fino all'amplesso in Ciel. Soffrir!...Serena in viso, mirando il Volto Santo. Nell'oppression del cuore addolorato. Nessun cuor s'inclini e odi il grido mio. Solo Tu, o mio Gesù adorato. Soffrir per consumar nella divin fiamma. Tutto quanto d'impuro, di meno retto e bello. Agli occhi tuoi dolcissimi fa ombra. E impediscono allo spirito il volo dell'amore. Soffrir...Pianger sommessa, piegata sul Tuo Cuore. Quando l'angoscia e forte e ardua la lotta invade. Per bere alla sorgente del Tuo petto, la forza. Che eleva l'anima e porta completa vittoria. Soffrir, per far invidia ai santi abitatori. per render gelosi gli stessi serafini, portando la corona di spine. Che tu stesso hai portato, o Martire Divino".
 
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view post Posted on 30/4/2014, 10:15     +1   -1
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Grazie!!! Bellissimo contributo!!! Ti sposto tra le Importanti!!! :woot: ;)
 
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view post Posted on 30/4/2014, 11:42     +1   -1
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cristiano

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Un'altro ottimo contributo alla nostra crescita, :) harp smartass
 
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view post Posted on 30/4/2014, 20:43     +1   -1
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Si esaustivo e completo :)
 
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att
view post Posted on 30/4/2014, 22:15     +1   -1




Splendido contributo! Cesira spostalo in un altro archivio, magari, assieme a quello sulle Madonne dei 7 dolori, ottimi interventi!! :) :) :)
 
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view post Posted on 30/4/2014, 22:22     +1   -1
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Ciao Att è già tra le importanti come tutte le discussioni utili resta in fronte pagina! ;)
 
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view post Posted on 1/5/2014, 06:25     +1   -1
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Grazie a tutti.
 
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view post Posted on 3/5/2014, 22:12     +1   -1
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Complimenti DttorJones che spettacolo di lavoro. cavolo ma io proprio ieri ho trovato la mia prima votiva ora ve la mostro.
 
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kochys
view post Posted on 26/8/2014, 19:57     +1   -1




:wub: :wub: :wub: veramente bella !!!!!!!!!
 
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view post Posted on 26/5/2015, 06:42     +1   -1
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GURKHA

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Veramente un bel lavorone....sarebbe da cambiarti il nick....da "DttorJones" a "DOTTORJones"
 
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view post Posted on 1/11/2015, 22:36     +1   -1
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Molto interessante questo 3D; una domanda mi incuriosisce, una devozionale con la croce e la lettera M, è del periodo o posteriore a Santa Caterina, giusto?
 
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view post Posted on 2/11/2015, 13:30     +1   -1
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CITAZIONE (indiana gions @ 1/11/2015, 22:36) 
Molto interessante questo 3D; una domanda mi incuriosisce, una devozionale con la croce e la lettera M, è del periodo o posteriore a Santa Caterina, giusto?

E' molto generica come indicazione, prova a postare una foto e vedrai che le risposte arrivano, comunque S. Caterina è morta alla fine 1300, dubito che quella a cui ti riferisci sia del tempo o anche posteriore alla Santa, bisogna arrivare attorno al 1500 per le Devozionali come le conosciamo noi.
Insomma a parer mio senza dubbio è di molto posteriore a D. Caterina.
Ma mi vien da farti una domanda, cosa c'entra questo tipo di medaglietta con croce ed M che potrebbe essere la Medaglietta Miracolosa con S. Caterina ?
 
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view post Posted on 2/11/2015, 13:35     +1   -1
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Grazie per la risposta. Chiedevo per cercare di capite se la croce e la M sulle medagliette sono qualcosa di relativamente recente oppure la M può comparire anche su medagliette più antiche. Insomma, una questione di età e di conseguenza degli aspetti legali della cosa.
 
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view post Posted on 2/11/2015, 13:41     +1   -1
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CITAZIONE (indiana gions @ 2/11/2015, 13:35) 
Grazie per la risposta. Chiedevo per cercare di capite se la croce e la M sulle medagliette sono qualcosa di relativamente recente oppure la M può comparire anche su medagliette più antiche. Insomma, una questione di età e di conseguenza degli aspetti legali della cosa.

La M come monogramma di Maria compare anche prima della venuta delle medagliette Miracolose del 1830, questa ad esempio:
https://metaldetector.forumfree.it/?t=71603047
 
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view post Posted on 2/11/2015, 13:55     +1   -1
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Indiana non andiamo ot, apri un post a parte.grazie....
 
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