Metal Detector per tutti

Ieri disavventure tra pioggia e batterie scariche

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P52
view post Posted on 6/7/2009, 08:53 by: P52     +1   -1
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Allora ieri mattina partenza con Valter e Rommel82 destinazione xxxxxxx, giornata splendida anche se il meteo metteva in preventivo "pioggia & schiarite".
Arrivo al bivio di m.ga xxxxxxx e sorpresa c'è un cartello di divieto di transito; erano diversi anni che non ci passavo, mi ricordo che l'anello alto dell'xxxxxxx era transitabile e che il divieto era a nord di xxxxxxxx. La ns. destinazione era il tratto di fronte A.U. tra Corno xxxxxxxxx e m. Cxxxxxxx poco noto e scarsamente riportato sui testi della 1^WW al pari della xxxxxxxxxx.
Comunque lasciata l'auto al bivio xxxxxxx/xxxxxxx/xxxxxxx, nonostante in barba al divieto passassero decine e decine di auto, iniziamo il percorso a piedi e purtroppo la voglia di metter mano agli "strumenti" ci fa' perdere un sacco di tempo nella ricerca di piazzole e baracche nelle posizioni alte nella sinistra orografica. I ritrovamenti sono limitati a decine di pallette di shrapnell e pezzi di corona di forzamento lasciando che il discriminatore elimini le centinaia e centinaia di schegge di tutte le misure. Ad un tratto il CS mi da' un buon segnale e ad una trentina di cm. di profondità si scopre questo 155 mm. francese (chiedo conferma) abbastanza conosciuto dai recuperanti per il notevole numero di colpi inesplosi da loro ritrovati.
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ovviamente fotografato e risepellito; trovo pure una spoletta A.U. (probabilmente arrivati li' prima o durante l'offensiva del 1916. L'ogiva anche se non si vede bene è interamente in ottone con le ghiere graduate per il ritardo d'accensione
[IMG]image[/IMG]
Comincio a sentirmi la coscia sinistra infradicita ma non do' gran importanza a forza di passare tra pini e mughi ancora umidi della pioggia della notte precedente mi sconcerta però il fatto che quella destra sia perfettamente asciutta; passare la mano sul fondo dello zaino, grondante, e collegare il tutto alla boraccia è stato un lampo :woot: . Apro lo zaino e nel fondo a "galleggiare" :cry: in quel che resta di un litro abbondante di thé ci sono le cartine geografiche, i succhi di frutta e la camicia che sacrificatasi a mo di carta assorbente mi ha salvato macchina fotografica e binocolo da una brutta fine, in più Rommel82 mi chiama disperato per il funzionamento irregolare del suo CZ3; fatto il check delle batterie la risposta è arrivata da sola. Ma le cose semplici diventano gravi quando non ci si porta da casa le batterie di riserva e sopratutto si tenta di rimediare pensando di andarne a comperare di nuove quando si è in posti non proprio urbanizzati :woot: . La prossima volta resta assieme che in tre col piccone, due MD bastano ed avanzano.
Continuiamo io e Valter alla volta della xxxxxxxxx; ci sorprende la pioggia che schiviamo di misura addossandoci ad un vecchio baraccamento in parte rientrante su una parete rocciosa e colgiamo l'occasione per ristorarci. Giusto il tempo di finire un panino la pioggia cessa e riprendiamo il percorso; troviamo questo guscio di 105 mm. ancora con tracce di colore, dovrebbe essere un proiettile illuminante completamente vuoto all'interno con il fondo mancante originariamente fissato con tre viti. [IMG]image[/IMG].
Proseguiamo ancora sotto un tempo molto incerto, non ero mai stato in quei posti e sono sorpreso della presenza di una vera e propria rotabile che serviva piazzole di artiglieria, assolutamente vuote e ripulite fin dai chiodi :angry: . La strada diventa mulattiera all'altezza della xxxxxxxx, ci spostiamo lentamente verso destra per intercettare le posizioni A.U., verso il culmine del fianco della Val xxxxxx il procedere diventa molto problematico per la presenza infestante di pini mugo che hanno letteralmente ricoperto ogni cosa, si è costretti a prendere il sentiero segnato xxx che abbandoniamo in prossimità delle prime opere militari di prima retrovia. Anche li' è "magra" solo scheggie e pallette di piombo, ci si infila nei pochi passaggi liberi dai mughi, si inizia a scendere verso la Val di xxxx e tagliamo la prima trincea/camminamento letteralmente ostruita da questa vegetazione, sbuchiamo in una radura con discrete tracce di baraccamenti A.U. comprese alcune caverne/ricovero. Anche li' nonostante l'amenità del posto non troviamo che la solita rumenta, un paio di bottoni da camicia e l'immancabile dotazione di cartucce 8x50R. A "salvarci" arriva un secondo acquazzone, ci ripariamo dentro la caverna più grande e profonda, ancora con scalini in cemento ed un paio di "camere" con una finestra aperta su un pozzo per la cui esplorazione servirebbe un'attrezzatura speleologica. Aprofittiamo di una schiarita per intraprendere il ritorno per essere come daccordo all'auto per le 17,00. I posti sono veramente interessanti e tra i meno antropizzati dell'altopiano, tra l'altro pochissimo frequentati e meriterebbero, nonostante l'esperienza odierna, un'ulteriore spazzolata che ci proponiamo di ritentare più avanti.

Edited by P52 - 8/7/2009, 19:39
 
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