quella che vi mostriamo e per la quale vi chiediamo un vostro parere è una cassetta portamunizioni a nastro calibro 30 americana, rinvenuta con altre all’ interno di una discarica militare mista di oggetti americani e inglesi, a ridosso della prima linea.
Viste le discrete condizioni delle cassette si è deciso per un bagno in ossalico.
Una in particolare si è rivelata una inattesa sorpresa...
A fine lavaggio e restauro completato.
Il colore è davvero insolito, mai visto prima su una cassa di trasporto munizioni americane.
Verniciatura precisa a spruzzo, presente anche all’ interno del medesimo colore
Affiancato ad un OD Green il colore grigio blu è più evidente, tale da ricordare vagamente il blaugrau tedesco.
Nella zona di usura di apertura del coperchio compare invece la colorazione verde classica, particolare che ci suggerisce che la colorazione di questo particolare grigio blu scuro è stata applicata in un secondo momento
Se qualcuno di voi ha qualche informazione da condividere per poter identificare colorazione e la motivazione della stessa sarà molo gradita, grazie in anticipo ed un saluto a tutti!
Un paio di settimane di neve sugli Appennini sono l'attesa occasione per riordinare foto e concludere pulizia e restauro degli oggetti che da troppo tempo stazionano ingombranti sul banco di lavoro.
Quelli a seguire sono gli scatti di un nostro scavo della scorsa estate, un campo che a distanza di un paio di uscite ci ha riservato almeno due discariche interessanti.
Questa la seconda in ordine di tempo dove la prima speriamo di condividerla più avanti per la quantità di materiale che ci ha riservato e che necessità di un maggior tempo ed impegno per la stesura della discussione che gli andremo a dedicare.
Conclusa la premessa procediamo come da nostra abitudine, cercando sempre di fare prevalere le immagini sulle parole.
Si inizia lo scavo, al solito con un carotaggio al centro del segnale
raggiunto il primo strato di materiale bruciato misto ruggine, conferma della presenza di una discarica interrata, iniziamo ad allargare la cavità
e a scendere
ci si ferma un istante per ammirare lo strato di materiale rimasto come gettato settant’anni fa
qui almeno tre bicchierini americani.. saranno alla fine 6 dei quali solo 5 recuperabili
Dal fondo iniziamo ad estrarre oggetti via via sempre più interessanti
come questa pompa a mano
e un coltello molto particolare
di certa provenienza militare
Seriale ma sempre un ritrovamento apprezzato la forchetta americana
Un pin da cappello
con la dovuta attenzione riusciamo ad estrarre dalla terra parte di un pacchetto di chewing-gum, in condizioni incredbili
Ad inizio pomeriggio la buca inizia ad esaurirsi
ma il risultato della giornata è da considerarsi un successo
Prima di passare alla presentazione dei singoli oggetti, solo qualche precisazione su quelli che, per forma e aspetto nelle precedenti foto, potrebbero apparire potenzialmente pericolosi.
Come questi cilindri di ferro
null'altro che bombolette a rilascio graduale di insetticida, utilizzate come prevenzione lungo il perimetro degli accampamenti o nelle vicinanze delle discariche
Quella che potrebbe sembrare per la quadrettatura una "ananas" americana, peraltro fotografata per coincidenza affianco ad un codolo per il lancio della granata col fucile
in realtà è un vetro, deformato dal calore
Una bottiglietta dell’antica casa profumiera provenzale Rancè
Iniziamo proprio con i vetri.
Dei tanti boccettini di Halazone solo qualcuno conserva tracce di etichetta
Trovati diversi in passato, di questi vasetti stretti e lunghi continuiamo ad ignorarne il contenuto
Le tre confezioni di caffè solubile che più comunemente immaginiamo all’interno dell’ haversack , lo zaino del soldato americano
decisamente meno conosciuto questo formato
inserito all'interno delle razioni C tipo B , qui in foto
questo l'intero contenuto della razione C tipo B aperta, nella sua composizione iniziale, la più diffusa (successivamente vennero create 6 varianti, in alcune di queste la polvere di caffè venne sostituita da marmellata)
se volete , guardando il video a seguire, potete assistere all'apertura di una C Ration confezionata 76 anni fa..
La stessa scatoletta, in una "natura morta" su di un lato di cassa contenente razioni C recuperata da noi tempo fa
Caffè caldo e ciambella per questo geniere nei pressi di Livergnano (Bo)
Nonostante la nascita delle gomme da masticare risalga alla metà dell' Ottocento, sino agli anni '40 del '900 questo articolo era praticamente sconosciuto in Europa, ed arrivò per la prima volta assieme ai soldati americani.
Le tre chewing- gum ripulite dalla terra
Le tracce di colore verde delle gomme Wrigley's, al gusto doppia menta
Wrigley's Company produceva sapone e il lievito in polvere. Dal 1892 iniziò la produzione di gomme da masticare, originariamente vendute in confezioni contenenti sia le gomme che il lievito. In seguito il business della compagnia si è spostato sulla vendita delle gomme da masticare, diventate nel tempo più popolari del lievito.
Tanto presenti nelle tasche degli Yankees quanto nelle pattumiere americane, questa la carta di confezionamento del pacchetto Wrigley’s , sempre rinvenuta di scavo
alcune gomme masticate e appallottolate, trovate all' interno di diverse discariche
Il piattino in acciaio, la parte superiore di una gavetta
I cinque bicchierini sotto-borraccia, nelle varianti in acciaio e alluminio
Alcuni "segni particolari” su tre bicchierini
Tre gavettini battle damaged gettati in quanto inutilizzabili
Il coltello semplicemente lavato con sola acqua
e i suoi marchi
posata che faceva parte del set tavola da campo per ufficiali M-1941
il set da ufficiali in questa arrangiata mise en place natalizia
il nostro coltello
la forchetta da truppa
il marchio del produttore sul retro
Un paio di lavaggi in acido ossalico hanno restituito buona parte della colorazione originale a questa pompa a mano per la Jeep Willys
Sul fondo è ben visibile , oltre al Type Number 305592 identificativo dell'oggetto , la colorazione grigia nota come QMC (Quartermaster Corps) GREY.
I dettagli nella foto successiva, come i precedenti, possono farci datare la produzione della nostra pompa tra Maggio e Settembre 1942
Inserita a bordo delle Jeep Willys nel Maggio del '42 , il suo alloggiamento era sotto la sedile posteriore, venne sostituita nel Settembre successivo dal modello con la scritta in rilievo US-ORD e verniciato in Olive Drab Green
heavy duty service...
In questa scheda del QMC la completa dotazione di bordo delle Jeep Willys
Tra i vari attrezzi la chiave inglese, anch’essa rinvenuta in questa buca e corrispondente alla lettera Y
Ridgid, un marchio prodotto dalla Ridge Tool Company di Elyria OHIO U.S.A.
Ridgid , con una visione di marketing decisamente moderna, affidò alle generose curve di avvenenti pin-up il proprio messaggio pubblicitario (ci auguriamo che le immagini a seguire non offendano la sensibilità di nessun utente)
Una chiave di automezzo, non identificata
Per mostrarvi il prossimo oggetto partiamo da una foto scattata all’interno di una vecchia casa sulla Linea Gotica
Alle spalle del soldato alcuni particolari interessanti, una mazzo di carte, un telefono da campo coperto da una giacca '43 ed un paio di batterie
Batterie della Ray-O-Vac, come questa
The Great Seal of the United States , il simbolo americano per eccellenza, presente sul pin per cappello con visiera per truppa.
Ripulito con un leggero lavaggio per conservare la sua bella patina
Il sottufficiale P.C. Lincol di Easton, Ohio posa per l’ obbiettivo con il suo service cap
e questo il suo cappello, proprio quello indossato nella foto precedente
altra “natura morta”
Pochi gli oggetti strettamente personali usciti da questo scavo, qui fotografati insieme un pacchetto di lame per rasoio e parti di due distinte catenelle per piastrino
In conclusione vi mostriamo il ritrovamento sicuramente più interessante, l'oggetto del mistero, il rompicapo di questi mesi.
Un fornellino personale pieghevole, di fattura molto semplice.
Le molte ore di ricerche su libri ed in rete ci hanno portato a poche foto di fornelli inglesi simili ma non uguali
la differenza è evidente negli scassi interni, qui tondeggianti nel nostro invece ad angolo retto.
Peraltro fornelli non originali, ma riproduzioni di un modello conservato nientemeno che presso un museo olandese nelle vicinanze di Arhnem www.airbornemuseum.nl
Una stanza del museo delle truppe aviotrasportate di Oosterbeek
Su gentile segnalazione di Matrik riceviamo il link al video che segue
purtroppo anche il fornello filmato non presenta le stesse caratteristiche di quello da noi recuperato
La ricerca in rete continua e spunta su di un forum estero una sola e unica foto del nostro fornellino, un esemplare rinvenuto in Inghilterra , pare appartenuto ad un soldato di origini cecoslovacche che pare abbia combattuto sotto la corona britannica .
Il mistero si infittisce e la curiosità per questo pezzo aumenta proporzionalmente alla scarsità di informazioni a riguardo.
Possiamo per il momento solo supporre la produzione inglese, di certo un articolo raro, probabilmente un piccolo pezzo da museo.
Non tutti i segnali ci conducono alle grandi, ricche e ambite discariche americane.
Talvolta si scava in profondità per un vecchio ferro o una lamiera, altre volte per un singolo oggetto anche di un certo interesse per la sua origine militare, altre ancora sono piccoli cumuli di rifiuti sotterrati ma poveri di materiale di nostro interesse.
Da qui l’idea di raccogliere in una unica discussione le uscite meno fortunate e redditizie oltre alle piccole discariche, con le foto degli oggetti recuperati in queste occasioni, nell’anno appena concluso.
Uno dei più classici e singoli target è la tanica militare, tedesca o americana che sia.
Questo un esempio, rinvenuta sola e senza altri oggetti a contorno
Altri incontri comuni sono i bossoli d’artiglieria sparati, anche in questo caso di diverse nazionalità con l’aggiunta della variabile dei diversi calibri.
Questo un bossolo in ferro per cannone da 88 tedesco, tagliato
Chiedendo a chi più esperto di me lo avrebbe identificato come bossolo per colpo da carro armato (?)
Bossolo più comune questo 105 americano in ottone
Ultimi in ordine di tempo questi altri due grossi calibri americani
privati su campo del loro fondello e riutilizzati impilati da canna fumaria di una tenda, come visibile in questo bellissimo scatto catturato sulla nostra linea.
Tra tutti quello che ritengo il più interessate è questo bossolo tagliato e modificato, evidente esempio di trench art.
All’interno era ancora presente parecchia materia bruciata e le pareti affumicate
Un tanto semplice quanto funzionale riutilizzo come piccolo fornellino personale
e di per se' molto simile al modello prodotto a fine guerra nella foto da testo a seguire
Una piccola buca
probabilmente in quella parte di campo è stata fatta una riparazione ad un automezzo e i pezzi di ricambio usati interrrati
Piuttosto profondo quanto povero di oggetti di particolare rilievo quest’ altro scavo
Unico oggetto degno di nota, quindi di restauro ossalico + vetrificante, il popolare dentifricio di marca Dr. Lyon's
Tanto strana quanto enigmatica questa buca
All’interno abbiamo rinvenuto un centinaio, fotografandone solo parte e quelle meglio conservate, di clips vuote per fucile Garand.
Unico oggetto a rompere la monotonia della discarica la parte superiore della fibbia in ottone della cintura da pantaloni, sempre americana
Di questa discarica , scavata sotto una ininterrotta pioggia torrenziale, resta solo questa foto sfocata mentre estraggo una penna stilografica
e diversi oggetti personali; nella foto a seguire la stilografica ripulita , una catena per orologio da taschino ed una scatoletta perfettamnete conservata di prosciutto cotto prodotto dalla Armour’s Star
marca che troviamo qui sotto nella locandina pubblicitaria degli anni ‘40
e questo bellissimo porta sapone integro e completo, di misura davvero extra large rispetto ai più comuni da noi recuperati nel tempo
Tra lo scatolame di questa discarica via via sono riaffiorati i pezzi, che poi abbiamo pazientemente ricomposto, di questa bellissima testa di terracotta dipinta a mano
Il marchio impresso sul fondo ed un numero forse collegabile alla sua produzione
Probabilmente in origine doveva essere un portaoggetti con un elmo a fare da coperchio, a chiusura della parte superiore.
A distanza di diversi mesi dal suo ritrovamento ancora oggi è per noi un interrogativo cosa e chi potesse rappresentare il personaggio, come la sua provenienza.
Alcune lontane similitudini ci porterebbero ad associarlo, ma senza nessuna certezza , ad un pupo siciliano dove tra questi è molto simile al Carlo Magno come comunemente raffigurato.
Ogni altra vostra idea o ipotesi in merito saranno come sempre bene accette, grazie in anticipo.
Proseguiamo con questa uscita in zona prima linea - inverno 1944, presso vecchia casa in fase di ristrutturazione da parte di impresa di nostra conoscenza.
Un segnale unico sul retro della casa, una piccola discarica americana per lo più scatolame e bottiglie di birra e boccettini per la potabilizzazione dell’ acqua.
All’interno anche alcune “ananas” americane
Trattasi dei soli involucri, rinvenuti totalmente vuoti e privi di parti meccaniche e catena incendiva.
In questi casi , dove troviamo tracce di bivacco, la polvere interna era utilizzata per l’accensione di fuochi.
Ancora una buca, questa nel centro esatto di un campo dove sorgevano le tende , non a caso, di genieri americani.
Gli isolatori in ceramica sono per pali e linee di telegrafo, databili anni '20.
In questa vecchia foto sono ben visibili
Senza una identificazione queste lastre di ferro cuneiformi, tutte tagliate nel mezzo con l’utilizzo di una fiamma ossidrica
Più interessante e certamente più “da vetrina” la scatola di caffe’ di marca Maxwell House
Qui lavata in ossalico e protetta con spray trasparente lucido per risaltarne scritte e colori
Marca americana ancora oggi prodotta e piuttosto diffusa anche in Nord Europa, la si trova abitualmente in bustine solubili nelle stanze degli alberghi
Qualche settimana fa un incidente sul lavoro per il nostro strumento di profondità che ne ha causato la totale rottura ed il conseguente distacco dell'antenna posteriore.
Con un po' di nastro americano abbiamo fissato alla struttura la parte staccatasi dell'antenna posteriore, e si riparte con la ricerca su di un nuovo campo
A metà mattinata l'aquila ferita lancia il suo grido... siamo sopra ad un nuovo segnale e si inizia a scavare.
Si passa allora alle pale fino a raggiungere i primi oggetti gettati 70 anni fa dai soldati americani li accampati
Ma i primi recuperi sono di origine tedesca, una tanica ed un contenitore per la maschera antigas ancora ben conservato
Si continua a scendere allargando lo scavo
Un bellissimo vetro americano con ancora il suo tappo avvitato..
Con attenzione cerchiamo di estrarre dal fondo un particolare contenitore di ferro
Non la solita scatoletta ma di spessore decisamente superiore e telata esternamente, all'interno erano conservati questi dischi di cartone
Continuiamo ad estrarre oggetti quando colpiamo inavvertitamente con la pala un piccola vena acquifera e lo scavo si riempie di acqua.
Sconfortati e dispiaciuti per quello che potrebbe ancora riservarci la buca, decidiamo di richiudere lo scavo e rimandarlo a questa primavera.
Il bottino per le poche ore di lavoro è comunque soddisfacente
Vi mostriamo gli oggetti ripuliti iniziando dal tubo MAG , davvero in ottime condizioni
Il rasoio ricomposto, un classico Gilette, questa una variante con testina in metallo
La parte superiore di una scatoletta alimentare ovale con ancora conservate le istruzione per l' apertura
Le due posate americane ripulite
La "solita" bottiglia di Coca Cola
Ripulita anche questa spettacolare bottiglia contenete un prodotto a marchio Tussy
Iniziando a cercare tra le vecchie pubblicità dell'epoca della Tussy..
Ne troviamo una in particolare con disegnato proprio il modello di bottiglia recuperato...
e possiamo così risalire al contenuto, un olio solare abbronzante.
Vista la zona del ritrovamento , dove le truppe erano accampate durante un nevoso inverno , questo recupero lo consideriamo davvero eccezionale ed insolito, un bellissimo oggetto del periodo da aggiungere alle nostre vetrine di vetri americani.
Proseguiamo con il mostrarvi un paio di oggetti particolari e da identificare nel caso del primo.
Ne abbiamo trovati diversi nel tempo, in ferro o in acciaio, tutti in altre discariche americane, quindi confermabile la sua provenienza militare, ad oggi non ancora identificato.
Sicuramente non è l’oggetto che cambia una collezione, ma sarebbe interessante anche con il vostro aiuto risalire a cosa fosse in origine.
Di questo oggetto ne conosciamo invece l’utilizzo, avendolo già trovato completo in passato , lasciamo quindi a voi l’identificazione..
Questo post, se pur al momento incompleto, voleva essere per noi l'occasione per ringraziare anche pubblicamente il nostro amministratore Giovenale per l’interessamento e soprattutto l'impegno nel recuperare presso Garrett il ricambio per il nostro strumento, e vi assicuriamo essere stata impresa tutt’altro che facile.
Alla profondità di circa un metro abbiamo raggiunto lo strato rugginoso di una nuova discarica americana.
Dai lati sul fondo , inglobati dal terreno, prima uno spazzolino..
..poi un rasoio, non sarà l’unico della giornata
Questo il secondo, un gemello diverso...
ma sempre di marca Gilette
Un testina in metallo sempre da rasoio.. differente dai precedenti
Un curioso ritrovamento..
Si continua e Frabbe estrae il piattino superiore della gavetta americana
A seguire un pettine
E si conclude con l’ ultima foto di rito
La parte superiore della gavetta in Inox
che dopo la pulizia ci riserva la sorpresa delle incisioni lasciate dal soldato
Con un semplice programmino ho modificato la foto, anche distinguendo i segni da normale usura da quelli incisi volutamente dal GI resta difficile interpretarne il significato.
Il coltello personale da rancio , recuperato ed incollato nelle due parti staccate con colla bi-componente
Sul manico la sigla del produttore, Landers, Frary & Clark azienda del Connecticut
Le due varianti di rasoio della Gilette, con la differenza nella testina in plastica e in metallo
recano sul fondo del manico il medesimo marchio
Lo spazzolino
Una parte dell’attrezzo presente nel kit di pulizia del fucile Garand, gettato in quanto rotto
Una spettacolare bottiglietta, molto probabilmente dal contenuto ad uso cosmetico , in tipico stile Art déco
di certa produzione americana, reca sul fondo il marchio della Owens-Illinois Glass Company
Molto carino anche quest’altro contenitore in vetro sempre in stile, molto ben lavorato
Ed infine il dado ripulito..
Un set da gioco con dadi molto simili a quello recuperato, da un noto testo di militaria americana
Nonostante proprio il gioco dei dadi sia stato dall' antichità una principale attività ludica tra soldati , in rete ho trovato poche informazioni a riguardo del periodo di nostro interesse, per il momento ci accontenteremo di questo scatto di marinai americani
Volendosi domandare come possa presentarsi la buca perfetta, per noi questa che vi mostriamo ne possiede, se non tutte, sicuramente molte caratteristiche per poterla considerare tale.
Non particolarmente fonda con un terreno morbido, sabbioso, privo di ostacoli quali sassi o radici e generoso nello stato di conservazione del materiale ferroso, non in ultimo variegata.
Un segnale deciso che non lascia spazio ad alcun dubbio.
Si inizia a scavare e con poche palate ci troviamo aggrovigliati in una matassa di filo da comunicazioni americano..
Finalmente, seguendo il filo, sotto di questo compaiono i primi oggetti..
Da lato della buca estraiamo una gavetta tedesca completa
Giusto il tempo di fotografarla e il Frabbe mi passa dal fondo un elmetto americano.. ancora in condizioni ottimali con il proprio liner di fibra all' interno
Altri oggetti si vanno ad aggiungere ai precedenti..
Alla fine estraiamo un' altro sottelmo americano, questo gettato senza il suo guscio
Il resoconto della breve ma fruttifera uscita, il contenuto di questa nuova discarica
Uscita particolarmente breve, giusto un paio di ore per poi rientrare in anticipo in paese e goderci una birra brindando al terzo elmetto della stagione, non ancora conclusa.
La gavetta tedesca ripulita
Alcuni particolari la rendono a nostro parere un'oggetto piuttosto interessante.
Come le tracce ancora ben visibili del mimetismo di color marrone applicato a pennello dal soldato
E le incisioni di personalizzazione presenti su entrambi i lati
La parte più integra del liner rinvenuto senza il suo guscio metallico, la fragilità del pezzo non consente particolari e ulteriori operazioni di restauro.
Dai marchi presenti all'interno del sottelmo in fibra possiamo facilmente risalire al produttore
CAPAC Manufacturing Company con sede nell'omonima cittadina di Capac, Michigan
Un lavaggio in ossalico per questo barattolo di olio lubrificante
Stesso trattamento per l'emetto, qui dopo un paio di bagni gran parte della vernice è riaffiorata
Il risultato finale dopo averlo vetrificato per evitare la perdita del colore e lo sgretolamento del metallo
Il marchio interno, in questo caso impresso in modo non molto marcato
sembrerebbe quello della Westinghouse Electric Co Manufactured in Pittsburgh, Pennsylvania.
Facile da scavare e da raccontarvi in poche righe e con le immagini che seguono.
Un sabato mattina nei campi che ospitarono i genieri del 316th Engineer Battalion della 91a Divisione di Fanteria americana.
Sito parecchio visitato da altri ricercatori in passato, ma che ancora regala piccole soddisfazioni nelle più basse profondità ancora inesplorate del terreno.
Si inizia lo scavo
Le due foto a seguire possono essere di aiuto ai tanti di voi che ci scrivono in privato chiedendoci come distinguere una discarica americana e come capire se già aperta in precedenza.
L' assenza di sporcizia e residui ferrosi nelle spalle della buca ed il solo materiale pressato in un unico strato sul fondo sono segnali inconfondibili di una buca non ancora raggiunta.
Dopo un' oretta di lavoro , tra le centinaia di scatolette
qualche oggetto di interesse collezionistico riaffiora dal fondo della pattumiera
Insolita per le nostre zone questa moneta inglese come il poco materiale Commonwealth che recuperiamo nel corso delle nostre uscite
Trovata sotto questo coperchio di gavetta italiana
Indiscusso protagonista della giornata lo spazzolino totalmente integro di marca Owens
Con un ultimo scatto si riassume la mattinata di scavo
Le posate in ferro ed in acciaio, testimonianza di un periodo differente di produzione
Il rasoio di marca Star
Con l'unico marchio presente sul retro della testina
Lo spazzolino della Owens è un recupero apprezzabile, il primo che troviamo
Le scarse informazioni e la poca pubblicità d'epoca in rete ci confermano essere un marchio non molto diffuso e quindi di difficile reperibilità
Il caricatore della carabina Winchester M1, ripulito e trattato
Vuoto e totalmente bloccato dalla ruggine
La moneta velocemente ripulita, un mezzo penny con l'effigie di Giorgio V
di conio 1935, penultimo anno di regno di questo sovrano inglese.
Il coperchio della gavetta italiana con le sue incisioni, spesso presenti per via del metallo tenero quale è l'alluminio e che ben si prestava a decorazioni e scritte
La grande lettera "G" disegnata al centro
ed il soprannome del soldato incisa a lato della stessa..
Dall’uscita di sabato scorso, presso i resti di un vecchio casolare dove avevano preso posizione le tende della 34th divisione, un oggetto unico che per la sua particolarità e trattandosi a suo modo di un’ opera d’arte riteniamo di dovergli dedicare una discussione tutta sua.
Mentre il Frabbe era impegnato a portare a termine una discarica, ma questa è un’ altra storia che vi racconteremo più avanti, mi separo in cerca di un nuovo target .
Fianco le vecchie mura un segnale piuttosto forte ma molto circoscritto..
Rimasta seppellita sotto i detriti della casa esce questa parte superiore di una gavetta primo modello, un po’ ammaccata ma ugualmente interessante essendo di produzione antecedente alla seconda guerra mondiale e soprattutto per le bellissime incisioni con le quali il soldato ha personalizzato il suo piattino.
Raddrizzata e sagomata il giorno successivo con martello in gomma e pinze... senza esagerare per evitare crepe o rotture..
Il risultato finale..
Dal numero seriale trascritto ne risaliamo facilmente sul NARA al nome e cognome del suo possessore
Le precise scalfitture e il tratto artistico con il quale è stata disegnata la Pin Up dal soldato Streets
e il fumetto con il “caldo messaggio” affidato alle labbra della bella ragazza..
Il dettaglio del fumetto che cita “ Come up and see me St***** I’m ready! ", tradotto “ Vieni a trovarmi St***** , sono pronta! "
Purtroppo parte del messaggio è stata volontariamente cancellata, possiamo quindi solo ipotizzare che la parola con inizio ST potesse essere stupid, o addirittura Streets , il cognome del soldato censurato appositamente per il teatro di operazioni nel caso in cui il fante fosse caduto in mano nemica.
Ritroviamo i tratti della classica bellezza nuda degli anni ’40 dipinta su di un muro all’interno di una casa cantoniera di zona, qui discussa..
Non è la prima volta che incontriamo nel corso dei nostri scavi una gavetta a tema “Hot’n’Hard” incisa, come questa italiana rinvenuta anni fa in una discarichetta americana con contenuto misto..
Anche in questo caso dopo la pulizia emergono dettagli ....piccanti
Capita talvolta di imbattersi in pattumiere che per profondità , tipologia di terreno o ostacoli particolari sono davvero difficoltose da lavorare e da portare a termine.
Quest’ultimo scavo che vi mostriamo è stato davvero impegnativo sia per profondità che per la quantità e le dimensioni delle pietre gettate all’interno da parte dei soldati prima di richiuderla.
Tanta la fatica che il divertimento lasciava in fretta spazio all’ idea che si trattassero per noi quasi di "lavori forzati".
Lo scavo a pozzo
Si inizia alla mattina presto su di un segnale identificato già alla precedente uscita.
Con un paio di ore abbondanti di intenso lavoro in due giungiamo finalmente alla pavimentazione, ora può iniziare la ricerca..
I primi oggetti
Dal fondo spuntano un paio di piattini da gavetta americana, sono questi i due primi oggetti della giornata
Man mano ci si allarga e continuiamo nell’estrazione di materiale..
In rapida successione due rasoi in metallo
Una bottiglia di Coca Cola riemerge dal terreno..
A seguire altri oggetti interessanti
La chiusura dello scavo
Dopo una giornata di lavori si giunge alla conclusione di questa pattumiera americana e con un ultimo sforzo si riempe la buca scavata con i sassi tolti in precedenza ed in seguito la terra..
Fino al consueto e totale ripristino ambientale
Il raccolto della giornata
Prima di lasciare il campo le solite foto di rito del buon bottino che ci ripaga delle fatiche spese
Gli oggetti che seguono sono quelli ripuliti provenienti da questa buca e pochi altri da un' altra piccola discarica, un po' meno generosa, rinvenuta la settimana a seguire.
Al solito quelli che vi proponiamo sono gli "highlights", gli oggetti certamente più interessanti da mostrarvi..
I vetri
Nei ritagli di tempo delle settimane successive ci si adopera al solito nella pulizia e dove necessario nel restauro dei pezzi recuperati, al solito dando precedenza ai vetri
Un bel flacone in vetro di colonia o dopobarba di notevoli dimensioni..
Altrettanto bello questo vasetto di crema spalmabile della Withman’s nota produttore di cioccolato e derivati
Il dettaglio dell'etichetta dopo essere stata vetrificata per potersi conservare nel tempo..
Qui in una pubblicità proprio degli anni 40..
Sempre gradite da aggiungere alla nostra collezione le bottiglie della intramontabile Coca Cola
Cheers! (da web)
Una più rara bottiglia di aceto di mele in vetro verde
Altro vasetto di prodotto alimentare
Dal poco di etichetta conservatasi riusciamo ad identificarne il contenuto come formaggio spalmabile al peperoncino (pimento cheese spread)
Bottiglia di pastiglie della Horlick's , marca piuttosto diffusa già a fine 1800 tra i soldati, queste pastiglie di latte al malto erano consumate per le loro proprietà energetiche, distribuite dagli eserciti anche come razione d'emergenza all'interno dei kit di sopravvivenza.
Un paio di bottiglie di birra ripulite con in appoggio i due cavatappi..
La birra di destra, in vetro bianco e liscio, è con quelle verdi un pò più ricercata in ambito collezionistico.
Quelle lisce sono state prodotte in numero inferiore, la zigrinatura infatti aveva l'ovvio scopo di garantire una miglior presa, eventualmente anche con i guanti
Qui la birra di vetro ambrato in una simpatica foto.. (da web)
Altri vetri diversi tra di loro ma tutti di produzione americana
Un vasetto in vetro ceramica bianco, non ne conosciamo il contenuto all’origine essendo il primo che recuperiamo e non riportando su dei esso particolari marchi da poterlo identificare
Come non conosciamo il contenuto di questo vasetto basso e del quale ne abbiamo recuperati altri esemplari in passato, forse una crema o più probabilmente brillantina
Il gavettame
Quasi sempre presente all’interno delle discariche, questa in particolare ci ha donato un paio di pezzi che possiamo ritenere interessanti e non del tutto seriali, come questa borraccia tedesca in alluminio.
e questo piattino da gavetta modello 1918
sulla quale il soldato ci ha lasciato le sue iniziali
due piattini da gavetta di più recente produzione in acciaio
e due bicchierini sotto borraccia
Gavette e bicchierini "compagne di merende" dei soldati americani fino a quando, per qualche motivo, venivano gettate tra i rifiuti. (foto da web)
La classica forchetta U.S.
Particolare e curiosa invece questa forchetta
di produzione inglese
anche su questa il soldato ha marcato il suo nome per distinguerla
Gli oggetti personali
Un grado da spalla da Second Lieutenant, ma che poteva esser anche montata su Overseas Cap , la bustina militare
In questa bella foto ritratto da studio di un tenente della sanità sono ben visibili le barrette del grado applicate su entrambi i capi (da web)
Un pettine molto particolare..
Una marca insolita da trovarsi..
I prodotti della Fuller potevano essere acquistati quasi esclusivamente per vendita diretta e questo pettine oltre ad un oggetto appartenuto ad un militare, è testimonianza di un fenomeno sociale ed economico che si era sviluppato di recente, il porta a porta.
Il Fuller Brush Man rappresentava all' epoca una icona americana (immagini da web)
tanto da ispirare anche una pellicola cinematografica nel dopoguerra
I due rasoi ripuliti..
Alcuni degli spazzolini da denti trovati
Un tagliaunghie.. piccolo utensile prezioso per l' igiene personale
Bocchino da fumo
Una pipa sul fronte italiano (da web)
Altri piccoli oggetti rinvenuti nello scavo.
Le dotazioni militari
Parti del kit di pulizia del fucile
Un GI intento alla manutenzione del suo fucile (da web)
i
In condizioni particolarmente eccezionali per il nostro terreno questa scatola di grasso, utile all'impermeabilizzazione degli scarponi dei soldati
La curiosità ha avuto la meglio su questa scatolina di ferro ovale rinvenuta chiusa all'interno della buca..
Aperta ci ha regalato la sorpresa di una piccola siringa completa..
Questa a seguire una custodia per occhiali da sole della FGCo , azienda produttrice di diverse tipologie di occhiali americano durante il secondo conflitto mondiale e non..
Con essa abbiamo recuperato anche le lenti degli occhiali , ma della montatura non abbiamo rinvenuta traccia..
Gi occhiali dovevano essere simili a questi completi della loro custodia che ho in collezione da diversi anni..
Il gunner della 5a Armata al centro di questa foto indossa un paio di occhiali davvero molto simili, questa foto è stata scattata sulla Linea Gotica alla fine dell'inverno del 1945, come altre dello stesso album.
Gli oggetti curiosi
Le discariche americane spesso riservano oltre a materiale prettamente militare e oggettistica personale svariati oggetti di provenienza varia, ma altrettanto interessanti da collezionare..
Questa la frutta secca recuperata dal fondo della cavità. Presente in quantità i pezzi meglio conservati li abbiamo lavati e vetrificati.
Fichi, noci mandorle e semi di girasole, forse spediti dalle famiglie ai propri ragazzi o forse un approvvigionamento in qualche casolare sugli Appennini...
Una vecchia cassetta salvadanaio del Monte di Bologna , con una moneta italiana rinvenuta vicina
La sua targhetta ed il numero seriale..
Il Monte di Bologna un istituto storico, nacque come Monte di Pietà di Bologna nel lontano 1400.
Altro incontro particolare, parte del manubrio di una Moto Guzzi..
Alcuni residui di vernice giallo coloniale possono farci ritenere si trattasse di una moto militare
La colorazione è la classica utilizzata dalle moto del Regio Esercito come questa in foto trovata in rete
In conclusione una buca interessante...
Lascio spazio al Frabbe con altre integrazioni nelle prossime ore, un saluto a tutti!
Un segnale nel mezzo di un campo che dall'alto domina la SS65 della Futa, una delle arterie stradali utilizzate dalla 5a Armata americana nella risalita della Linea Gotica da Firenze verso Bologna.
Durante l’ apertura è da subito chiaro non trattarsi di una classica discarica americana, sia per la posizione che per la scarsa presenza di scatolette.
La forma ad “L” e la posizione affacciata verso sud con vista aperta sulla valle sottostante sono invece chiare indicazioni che ci portano ad identificarlo come un “nido di mitragliatrice” dell’ asse italo-tedesco.
Ad un’ estremità della buca spunta la calotta di un elmetto e si procede con cura ad estrarlo dal terreno
Qui nuovamente alla luce, un M33 italiano, incontro non molto comune per le nostre zone come non comuni , anzi quasi straordinarie, sono le condizioni di mantenimento di quest’elmetto per il nostro tipo di terreno..
Altri pochi oggetti americani rinvenuti sul pavimentazione, qui in foto un oscuratore notturno per i fanali anteriori della Jeep Willys ed un caricatore corto del Thompson.
Una birra con la particolarità dell’etichetta ben preservatasi sotto sotto terra
Dopo diverso tempo passato sul banco di lavoro finalmente è iniziata la pulizia ed il restauro conservativo.
Ad un primo lavaggio sotto acqua corrente e spazzolino ne è seguito un bagno in ossalico di qualche ora.
Qualche giorno per l’asciugatura ed in ultimo un leggero passaggio a pennello nell’interno ed esterno di vetrificante opaco.
Il bagno in ossalico ci ha restituito in piccola parte l’ originaria vernice grigioverde.
Sopra al verde quella che in un primo momento pareva ruggine sembra rivelarsi piuttosto uno strato di vernice ocra , colore utilizzato nella mimetizzazione degli elmetti da parte delle truppe RSI.
Un dettaglio
Alcune immagini prese dal web con la mimetizzazione con colore ocra dei 33 RSI
Alcuni M33 repubblichini sulle nostre linee
Pur non collezionando materiale italiano questo bell’elmetto ha trovato posto in una vetrina per via delle sue particolarità ed essendo un piccolo pezzo di storia recuperata delle nostre montagne.
Quando un segnale scavato al bordo di un campo ti porta a scoprire sul fondo una cassa seppellita, l’immaginazione corre inevitabilmente e senza limiti a chissà quale tesoro celato o quale segreto nascosto.
Questo è quanto accaduto a noi qualche settimana fa’ e si è resa necessaria un’oretta di lavoro per giungere alla scoperta ben più razionale che si trattava di una cassa inglese gettata a copertura di un’altra discarica americana.
La cassa classica da munizionamento era stata utilizzata a mo' di braciere, forse per cucinare o semplicemente come stufa improvvisata per scaldarsi.
Finito il suo impiego gettata a copertura della buca di rifiuti.
Si procede quindi all' apertura della buca , sperando ora che il tesoro si trovi sotto la cassa...
Una prima soddisfazione non tarda ad arrivare, quando tra la terra rimossa e la monotonia cromatica della ruggine scorgiamo qualcosa di lucente..
Piegato in due prima di essere gettato, ci ritroviamo con un nuovo piastrino americano tra le mani
Con cura e curiosità lo apriamo dopo 70 anni per leggerne le stampigliature
Si riprende a scavare e ad estrarre gli altri oggetti fino al termine di questa "ruscarola"
Foto di gruppo e si richiude scrupolosamente la buca e si rientra piuttosto soddisfatti
Una lavata veloce e si fotografa la borraccia senza altri particolari interventi per lasciargli addosso tutto il suo fascino relic
Sul fondo impresso il produttore S.M.C.O Southeastern Metals Co. e l' anno
Passano invece sotto la mola e successivamente vetrificati questi due oggetti personali gettati da un G.I.
Il vasetto del Vicks VapoRub
i marchi sul fondo
Già famoso prima del 1940 essendo una formula di antitussivo ed analgesico sviluppata nel 1894
Il vasetto con parte del contenuto emana ancora ed incredibilmente odore di mentolo dopo 70 anni.
Un vasetto di mostarda di marca Ann Page
Ann Page Foods, un colosso americano del confezionamento alimentare in una pubblicità del 1940
Una birra verde ed il cavatappi classico, anche se sono le più rare le ultime buche ce ne hanno regalate parecchie..
Qualche immagine della birra americana durante la seconda guerra mondiale, un tributo a questa comunissima bottiglia sempre presente nelle discariche
Bottiglia di medicinale a base rettangolare, ne abbiano trovate diverse dal formato uguale anche se riteniamo avessero contenuti diversi
I due pezzi più particolari a nostro avviso usciti da questa buca sono i biscotti delle razioni K Breakfast, arrivati a noi grazie al fuoco dato alla discarica che li ha trasformati in una sorta di carbonfossili.
Lavati con cura e particolare attenzione li abbiamo successivamente vetrificati per mantenerli solidi.
Questa copia di confezioni di biscotti , cone e senza la carta di confezionamento, sono del tipo K2 presenti nella scatole di razioni dal 1942 al 1945
Fragilità e deperibilità di questa parte di razione li rendono oggetti incredibili da poter inserire in collezione.
Le razione K Breakfast ed il loro contenuto
Un bocchino da fumo, bello per le decorazione ed il colore ambrato insolito, ma il particolare più interessante è il segno lasciato dai denti del soldato che lo stringeva in bocca..
Una lente rotta da occhiale da sole..
Sorte avversa per questo DUI pin totalmente arso dal fuoco...
Incrociando le ricerche per sagoma e divisioni che hanno sostato nella zona del ritrovamento abbiamo almeno due probabili identificazioni..
135 Infantry Regiment of 34th Infantry Division "TO THE LAST MAN"
Stiamo comunque verificando altri pin, un lavoro davvero lungo e di pazienza..
Ora il piastrino, ricongiunto con la stessa ed unica catenella trovata nella discarica..
Del soldato Albert George Plokarus non vi son tracce sul NARA ma non è totalmente un fantasma avendo trovato qualche informazione in rete
Continua la saga dei piastrini particolari.. il cognome presente su quest'ultimo probabilmente è di uno dei meno diffusi negli States... il che è tutto un dire..
Chi volesse tentare una ricerca su Goggle presto si accorgerebbe che tutt'oggi non vi sono riscontri per questo cognome, una delle pochissime eccezioni, forse l’unica, il nostro soldato.
Lo troviamo tra i reduci della seconda guerra mondiale registrati al Weld County Veterans Memorial di Greeley in Colorado
Probabilmente deceduto nel Febbraio del 2000.
Ancora il suo nome spunta tra l'elenco degli atleti dell' America League Team
Da qui ne ricaviamo la sua cittadina di provenienza, Erie sempre nel Colorado.
Un tempo terra di frontiera per i pionieri americani in cerca d'oro ed in seguito carbone, terre strappate dai nuovi colonizzatori agli indiani..
Una casa tipica di minatori a Erie (CO) di inizio secolo scorso, questa certamente la conosceva il nostro Albert..
Al momento non siamo riusciti a risalire ad altre informazioni sul soldato Plokarus..
Ora cedo il testimone a Frabbe che completerà la discussione inserendo gli altri oggetti da lui puliti, sempre provenienti da quest' ultima discarica americana.
Un week end di scavo con il sabato interrotto dalla pioggia e lavori ripresi la domenica mattina per aprire una nuova discarica americana.
Alla fine della giornata di domenica il lavoro concluso si presentava così...
Ma come sempre dobbiamo partire dal principio , un segnale importante e si inizia a scavare con l' apertura a carotaggio sullo stesso..
e si continua a scendere..
fino a raggiungere il primo scatolame, ora ci si deve allargare per poter lavorare più comodamente all'interno e sul pavimento della buca.
Quando finalmente iniziamo a trovarci tra le mani i primi oggetti interessanti dobbiamo abbandonare il campo per un temporale improvviso
Giusto il tempo di fotografare quel poco estratto dal terreno per richiudere velocemente la buca.
Rientrando possiamo goderci questo bell'arcobaleno sui nostri monti..
Il giorno dopo si riprende fiduciosi riaprendo lo scavo..Avanzando ci rendiamo sempre meglio conto della profondità della discarica ma anche della lunghezza di questa... ne rimaniamo impressionati..
Dal tritume ferroso del fondo fa capolino questo bel collar badge da ufficiale di fanteria americano..
A fine mattinata ci si sofferma ad apprezzare il recuperato e si recuperano anche le forze per richiudere lo scavo.
Nei giorno successivi si inizia il rito della pulizia.. sempre partendo dai vetri
Le due bottiglie di Wiskey rinvenute vicine..
..e delle quali siamo riusciti a preservare parte delle etichette originali non giungendo però all'identificazione delle due marche diverse
Altra bottiglia di Wiskey, questa di marca Hiram Walker & Son.. quella di sinistra rinvenuta in quest'ultima discarica .. per noi un formato nuovo rispetto ad un'altra qui affiancata a destra trovata in precedenza.
per noi un formato nuovo e più piccolo quella da una pinta
Una vecchia stampa del primo stabilimento della Hiram Walker
Già recuperata poco tempo prima, un'altra bottiglia di contenuto probabilmente medico di colore rosaceo..
Un altro contenitore in vetro lungo, probabilmente conteneva dei pastiglioni..
Altra bottiglia medica, contiene un liquido rossastro inodore che tinge parecchio la pelle al contatto..
Questa invece di facile identificazione per via del forte odore che 70 anni dopo sprigiona ancora.. tintura di iodio
Identificazione certa anche per questa bottiglia che conserva in parte la sua etichetta... bicarbonato
Un vasetto di contenuto alimentare
Ripulito e conservata parte dell'etichetta anche su questa piccola bottiglia di liquore o qualcosa di simile, le poche lettere ancora leggibili ci fanno pensare fosse americano..
Gli oggetti personali, il primo il classico coltello da rancio americano con manico in bachelite..
Il dettaglio del produttore ed anno di fabbricazione, Landers Frary & Clark 1941
Il trittico di spazzolini rinvenuti nella discarica..
Questa lametta potrà completare un rasoio con testina a sollevamento..
Trovata appallottolata siamo riusciti a ridare forma all'involucro della gomma americana
Il chewingum alla menta Wrigley's in una pubblicità ante guerra..
Tra i tre bocchini trovati uno un po più particolare e meno comune, quello da pipa, in foto in basso
La pipa era sicuramente di uso più limitato rispetto alla più pratica sigaretta distribuita anche all'interno delle razioni personali, comunque apprezzata nei momenti di relax..
Il barattolo con cappuccio dosatore di liquido per la ricarica degli accendini
Un restauro poco più impegnativo è stato necessario per questo bel paio di occhiali da sole americani..
Modello simile o forse proprio uguale al paio indossati dal Generale Bradley durante le operazioni di liberazione della Sicilia..
Il collar badge da ufficiale, lasciato in ammollo in aceto per una notta torna a splendere della sua cromatura dorata..
Un particolare non presente su tutti i dischetti di fissaggio al colletto della camicia o della giacca da ufficiale, il numero di brevetto americano..
Probabilmente anche questo caricatore della Colt è stato gettato da un ufficiale ...
Gà condiviso in occasione di una precedente discussione a tema penne da scavo, il set da scrittura rinvenuto nella stessa buca
Riteniamo meriti qualche dettaglio e informazione in più per ogni singolo pezzo a partire dal calamaio di inchiostro azzurro della Carter's
Il pezzo di righello con misurazione in lingua inglese..
Un piccolo pezzo ma molto particolare e interessante, la confezione di mine da mattine per annotazioni a colore rosso..
Il Red Top della Evesharp,azienda che produceva penne e accessori
Purtroppo nessun marchio o scritta utile all' identificazione di questa matita a mine..
In ultimo vi mostriamo un oggetto a noi sconosciuto e nella speranza di poter avere qualche ipotesi per l'identificazione da voi..