...finale...
Sono passati i giorni, è un martedì piovoso, sono al lavoro, la testa lontana dalle ricerche e persa fra e-mail, fatture, scadenze e noia mortale quando squilla il cellulare, è Piergiorgio. "Veh... avvisa Riccardo, bisogna che mercoledì mattina venite su, i carabinieri ci aspettano lì". Cosa è successo? E' successo che i carabinieri hanno notificato la scoperta alla procura, e il Giudice ci ha dato mandato ufficiale della bonifica, incaricando i carabinieri di darci il supporto amministrativo e legale. Parafrasando "il buono, il brutto e il cattivo", c'è chi ha la pistola, e chi scava... loro hanno la pistola, e noi scaviamo! E così, in una fredda mattina di pioggia, partiamo attrezzati di tutto punto. Come sempre Piergiorgio, che abita li vicino, è stato fantastico: ha attrezzato l'area di scavo con teloni tesi fra gli alberi, così da lavorare all'asciutto. Riapriamo la buca, recuperando i resti della volta precedente, e proseguiamo gli scavi. Il Metal suona ancora, sono in massima parte munizioni calibro 8 e resti della fusoliera, a cui sono mischiati altri resti ossei, per lo più costole e frammenti ossei. A un certo punto appare una lunga asta, di colore giallo vivo: è il rinvio del meccanismo che alza e abbassa il seggiolino del mitragliere. A fianco, un femore, quasi intatto. Continuiamo a scavare, mentre i carabinieri verbalizzano ogni singolo ritrovamento. A fine mattinata, la buca è bonificata, non resta più nulla, purtroppo nessuna traccia di piastrine. I resti vengono posti in una cassettina mortuaria, e come in una processione, in lunga fila, la compagnia scende a valle appena in tempo, è scoppiato un temporale... Mesi e mesi dopo ricevo una lunga e-mail delle onoranze funebri militari tedesche: i resti sono stati riconosciute come appartenenti a due diversi giovani uomini dell'età di circa 20 anni. Poiché sicuramente, grazie alle nostre ricerche, sono appartenenti alla Wehrmacht, verranno inumati al cimitero di guerra germanico della Futa, ma in mancanza dei piastrini dovranno necessariamente essere posti nello spazio destinato alti "sconosciuti"... Peccato. A volte ci capita di tornare su, quei piastrini li stiamo ancora cercando, e un giorno chissà, con un po di sedere...
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