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IL “TOMMY” NELLA WWII. ANALISI DI UN MANICHINO .

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icon13  view post Posted on 12/10/2014, 14:18     +1   -1
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White's M6 + Detech Sef 12x10

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Lo zaino.
L' haversack modello 1937 era di fatto un tascapane che con i dovuti accorgimenti poteva essere utilizzato anche come zaino da combattimento. Derivato e molto simile al tascapane adottato durante la grande guerra, differiva da quest'ultimo per la diversità del colore, della tessitura della tela di cotone ritorto (più robusta) e per la minore misura della larghezza di cinghiaggi e fibbie. Il modello 1937 nacque per la necessità di poter disporre, durante il combattimento, di uno sganciamento rapido dello zaino dagli pallacci e dal cinturone.
Le sue cinghie di trasporto si sovrappongono sulle spalle agli spallacci e vanno ad agganciarsi all'apice delle cartuccere. Una controcinghia passa sotto le braccia e agganciandosi nel fondo dello zaino ne impedisce lo sballottamento. Basta staccare i ganci delle cinghie dalle cartuccere che lo zaino può essere velocemente liberato dall'affardellamento. Anche se di piccole dimensioni, lo spazio interno dello zaino è sufficente per il trasporto della dotazione personale di combattimento. Nei tre scomparti interni trovavano posto gli oggetti di ordinario uso (gavetta, posate, lampadina da tasca e da cinturone, ecc), quelli dell'igiene personale (set da toilette, da barba, dell'igiene orale, ecc), razioni di emergenza e i capi di biancheria intima di ricambio (franella, mutande e calzini). Sotto la patta di chiusura veniva collocato il telo tenda/impermeabile/poncho in tela gommata colore kaki. Per comodità di utilizo, appesa ad una cinghia della patta, veniva agganciata una tazza di lamiera smaltata (Mug) per l'irrinunciabile the.
Per la sua robustezza e praticità lo zaino fu di indiscusso apprezzamento fra le truppe di fanteria inglesi ed alleate.









Il sistema di agganciamentto e sganciamento rapido dello zaino.





]

Il contenuto dello zaino.











L'Holdall (custodia di tela degli oggetti dell'igiene).











Razione d'emergenza di cioccolato vitaminizzato e sigarette.





Biancheria intima di ricambio.





Il telo tenda/impermeabile/poncho.













La tazza di lamiera smaltata “Mug”.





LA MASCHERA ANTIGAS LIGTH MkII 1943.
La necessità di una maschera più leggera particolarmente adatta soprattutto per le operazioni anfibie impose la realizzazione nel 1943 di un modello denominato Ligthweight Service Respirator Mk II 1943. A partire dal 1944 questo nuovo modello rappresentò il modello standard delle forze armate britanniche. La nuova concezione della posizione laterale della cartuccia filtrante rendeva i movimenti della testa molto più liberi e permetteva un miglior utilizzo del sistema di mira dell'arma lunga in dotazione. Il poco ingombro e la particolare forma compatta della custode/zainetto della maschera, privata del suo originale contenuto, permetteva un utilizzo non regolamentare come zainetto di trasporto di una più ampia dotazione di bombe a mano Mills N° 36M.











L'ARMAMENTO.

Il fucile Lee Enfield SMLE N°4 Mark I°.

Dopo il 1942 il nuovo fucile 4 Mark I° entra gradatamente a far parte della dotazione della fanteria inglese. Di moderna concezione sia per la leggerezza che per il più valido sistema di mira con diottra a foglietta, derivava comunque da un progetto del 1926 che fu abbandonato per l'esuberanza di armi lunghe ereditate dalla grande guerra. Il sistema di caricamento resta il classico bolt-action e la capienza del serbatoio è mantenuta in 10 colpi bifilari. Il sistema di caricamento usufruisce ancora delle lastrine provviste di 5 colpi in calibro 303 british. La modifica che più caratterizza questo nuovo tipo di fucile è quella apportata all'innesto della baionetta. La baionetta viene inastata direttamente sulla canna e non più sul bocchino come nel vetusto Lee Enfield Mark III*. Il nuovo sistema di innesto permette l'adozione di una baionetta più corta e più maneggevole della classica baionetta sciabola mod. 1907 del fucile Mark III*. Il set di pulizia e di lubrificazione è riposto in un apposito buco collocato nel calcio del fucile. Si compone di oliatore in ottone e scovolino con cordicella (Pulitrhough) che viene adoperato con piccoli straccetti di pulizia. La cinghia di trasporto è realizzata in robusto tessuto di cotone ritorto colore kaki o verde. Durante il trasporto in terreni particolarmente polverosi o in presenza di fango, il meccanismo di carica del fucile era protetto da una corta custode in tela di cotone colore kaki che era fisssata al fucile tramite tre bottoni automatici. Due laccetti di cuoio legati al copricanna evitavano, durante l'uso del fucile, la perdita della custode.





















La baionetta N° 4 Mark II.
La baionetta di nuova concezione N° 4 Mark II, con corta lama rotonda e inserimento alla canna tramite zoccolo di innesto, entrò in adozione nel 1942 con i fucili 4 Mk I. Molto pratica e leggera fu adottata anche dai corpi speciali come le truppe trasportate e paracadutate. Per la tasca di supporto e trasporto fu ancora previsto il vecchio modello della baionetta 1907 apportando una modifica aggiuntiva o praticando un buco nel passante superiore, per il passaggio del bottone del fodero.









La bomba a mano Mills N° 36M.
Di notevole efficacia difensiva la bomba a mano Mills M36 rappresenta un classico delle dotazioni di granate inglesi. La potente carica di TNT e l'involucro di ghisa a frammentazione rendevano micidiale l'ordigno nell'ordine dei 50 metri. Le granate erano trasportate in tascapani, ma sovente per un veloce utilizzo venivano posizionate agli spallacci con gommini elastici o direttamente attraverso la maniglietta di sicura. (la bomba è stata inertizzata con resina epossidica)





La dotazione personale delle munizioni.
La dotazione individuale delle munizioni per fucile era contenuta in due bandoniere di tela provviste di 5 taschine porta caricatori ciascuna. In ogni taschina trovavano posto due lastrine di caricamento con 5 colpi ciascuna per un totale di 100 colpi a disposizione del soldato. Le due bandoniere erano regolarmente riposte all'interno delle due giberne pettorali (poutch) della Battle Order (tenuta di combattimento), ma in caso di bisogno venivano trasportate a tracolla in modo da ricaricare le giberne ed avere a disposzione un più ampio volume di fuoco.











Alcuni marchi di fabbrica presenti sulle lastrine di caricamento.











La cartuccia in calibro 303 british (7,92X57mm britannico) Mark-VII.
La cartuccia 303 british rappresentava il munizionamento standard delle armi leggere dell'esercito inglese durante la 2^GM. Di buone prestazioni e con elevata potenza d'urto era caricata con polvere cordite confezionata in lunghi fili popolarmente riconosciuti come spaghetti. La cartuccia ordinaria montava una palla blindata a punta acuminata (FMJ-RN) da 174 grani (11,3 GRAMMI) con una velocità di uscita alla bocca di 775 m/s. Il bossolo era di tipo RIMMED.



Alcuni marchi di fabbrica e data sui bossoli sparati recuperati di scavo.







La maratona “britannica” si conclude qui nella speranza di aver fatto cosa gradita e di utilità per tutti e soprattutto per chi vuole dedicarsi in particolar modo, al collezionismo di oggettistica inglese. Nel contesto del collezionismo di militaria della 2^GM l' inglese non è molto menzionato e l'attenzione dei collezionisti è volta in maggior parte al soldato tedesco ed americano, ma avendo avuto l'opportunità di recuperare, in tempi un pò più accessibili e con modica e giusta spesa, tutto ciò sopra descritto, posso affermare che la ricostruzione presentata è stata gratificante e di grande soddisfazione, dimostrando che anche ciò che a volte non viene preso in molta considerazione può invece rappresentare un'ulteriore pietra miliare in una collezione.
Ringrazio l'amico monty che con la sua specifica richiesta mi a spronato ad intraprendere questo lungo ed impegnativo lavoro.

Cordiali saluti a tutti e al prossimo manichino, questa volta però........ “nazionalmente nostrano”.

Luciano

Edited by Talpaman - 12/10/2014, 20:30
 
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view post Posted on 12/10/2014, 17:53     +1   -1
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GRAZIE di aver condiviso con noi la tua ricerca
 
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view post Posted on 12/10/2014, 22:11     +1   -1
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Grazie talpaman sto realizzando un manichino inglese e mi è utilissimo questo post grazie veramente :)
 
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magenta 859
view post Posted on 12/10/2014, 23:02     +1   -1




Ciao Luciano, è bello poterti rileggere. Grazie grazie grazie. Ne approfitto di questa discussione per chiederti se le lastrine di caricamento inglesi come quelli che hai postato sono tutti della stessa misurao ne esistono anche più lunghi? Ti spiego meglio: Anni fa trovai in una polveriera italo-tedesca bombardata dagli americani diversi caricatori uguali nella forma ai tuoi ma lunghi poco meno di una spanna. Mi risulta che ne gli italiani e ne i tedechi usassero queste lastrine per le loro armi.
Dennis
 
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view post Posted on 13/10/2014, 10:01     +1   -1
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complimentoni Luciano!!!
Per quelli come me che non conoscono la militaria inglese... sono un ottimo "strumento d'identificazione" le tue discussioni d'approfondimento! Grazie per la condivisione!
 
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monty1964
view post Posted on 13/10/2014, 10:35     +1   -1




Grazie Luciano, veramente spettacolare, volevo aggiungere le foto di questa mkI (chiaramente inerte e ispezionabile assemblata con pezzi trovati in vari punti) ieri dall'amico Giacomo (ragazzodel99), sai dirmi se faceva parte del corredo del nostro Tommy?

 
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view post Posted on 13/10/2014, 11:16     +1   -1
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Grazie di cuore Luciano, per chi come me si trova "dall'altro lato dell'appennino" e ha molte più occasioni di imbattersi in materiale inglese /commonwealth che americano una carrellata fantastica!!! :) :wub:
 
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view post Posted on 13/10/2014, 14:11     +1   -1
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White's M6 + Detech Sef 12x10

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X magenta 859

Ciao Dennis.
Forse (senza una foto però non si riesce a capire bene) i caricatori dei quali chiedi lumi, sono lastrine di caricamento a cinque colpi per fucile russo Mosin Nagant 1891/30 in calibro 7,62x54 R. Sia le cartucce inglesi che quelle russe montavano un bossolo con fondello Rimmed. La maggiore lunghezza delle lastrine russe rispetto alle lastrine inglesi è dovuta al fatto che in quelle russe la scanalatura di tenuta del fondello del bossolo rimmed era più bassa che nelle inglesi e quindi le cartucce stavano inserite in fila. In quelle inglesi, la maggiore altezza della scanalatura permetteva l'accavallarsi dei fondelli facendo così diminuire la lunghezza della lastrina che era quindi di meno ingombro. Qui di seguito per una visione diretta ti allego le foto dei due tipi di lastrine.









Per quanto riguarda ilpossibile recupero in polveriera italo-tedesca, non c'è da stupirsi in quanto i tedeschi erano degli abili maestri nel riutizzo delle prede belliche sia di armi che di munizioni.
Se le lastrine da te recuperate sono di diverso disegno invia una foto che cercherò di classificarle al meglio.

X monty

Si monty è una granata offensiva britannica N° 69 Mk.I adottata dal 1940. Fece parte delle dotazioni dellesercito britannico durante la WWII ed è stata dichiarata obsoleta nel 1947.
Il n° 257 sta a significare il tipo di spoletta.
Per ulteriori informazioni guarda qui:

www.inert-ord.net/brit/no69/index.html

Onorato di essere stato di utilità, grazie a tutti per l'apprezzamento della discussione.
 
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Enik1969
view post Posted on 13/10/2014, 22:17     +1   -1




Grazie a te !
I tuoi interventi sono sempre estremamente curati.
Dalle mie parti purtroppo non è facile trovare target inglesi ma è pur sempre interessante,
Sicuramente insieme a molti altri aspetto con ansia il tuo prossimo intervento.
 
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magenta 859
view post Posted on 14/10/2014, 17:40     +1   -1




Ciao Luciano, grazie per la risposta e per la splendida spiegazione. Ma le lastrine che trovai erano di forma inglese con tutti quei buchi sui lati, ma erano decisamente più lunghe e non avevano quell'incavo all'inizio. Non ho fisicamente quelle lastrine e non feci neanche una foto. Ora che ci penso ne trovai anche con dentro dei colpi esplosi in quanto quella polveriera fu stata colpita durante un bombardamento americano.
Dennis
 
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view post Posted on 14/10/2014, 17:52     +1   -1
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Luciano mi chiedevo proprio che fine avevi fatto, non leggendoti più sul forum. Beh non ho parole come sempre, secondo me sei quasi sprecato per il forum. Grazie per condividere con noi il tuo sapere!
 
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view post Posted on 14/10/2014, 21:21     +1   -1
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...marciavamo con l'anima in spalla...

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interessantissimo grazie ;)
 
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Cremonese73
view post Posted on 14/10/2014, 22:19     +1   -1




[QUOTE=Talpaman,13/10/2014, 15:11 ?t=69653007&st=0#entry564195878]



(IMG:http://i61.tinypic.com/2hyustu.jpg)

(IMG:http://i60.tinypic.com/nz3goy.jpg)

Ti ringrazio per l'ottima spiegazione, di queste domenica scorsa ne avevo trovate alcune... e non avendone mai viste si pensava addirittura ad alette da mortaio... :rolleyes: grazie mille!!! e complimenti

Edited by Cremonese73 - 14/10/2014, 23:35
 
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view post Posted on 15/10/2014, 15:37     +1   -1
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Luciano una domandina... ti risultano bottoni per il poncho tenda impermeabile in alluminio verniciato??
 
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view post Posted on 18/10/2014, 07:31     +1   -1
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Stupendo leggerti troppo interessante!
 
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