CITAZIONE (arm1974 @ 23/10/2014, 09:57)
Dovresti valutare se il campo è lasciato a fieno oppure a erba medica .
L'erba medica se seminata è una coltivazione vera e propria che esige fasi di preparazioni , aratura , fresatura , semina , tagli e in certi casi anche annaffiature (non quest'anno ) . Ogni scavo determina la perdita di piante .
Per campo lasciato a fieno credo intendi campo a prato stabile, perchè anche l’erba medica si coltiva per fare fieno (a volte il secondo taglio viene lasciato per il seme).
Il prato stabile solitamente è costituito da vegetazione spontanea e viene utilizzato sia per la produzione di fieno (un solo taglio), sia per il pascolo. Un campo a prato stabile può avere una durata minima di 10 anni, ma anche di 100 anni e comunque specialmente nella zone pianeggianti e collinari spesso è preceduto, come nell’erba medica, da varie lavorazione per la preparazione del letto di semina con vari miscugli di specie botaniche.
L’erba medica, di solito seminata a fine estate (da metà Settembre a metà Ottobre) o a fine inverno (Marzo), viene appunto coltivata per la produzione di fieno (più tagli 3 o 4, dipende dall’andamento meteorologico) e per l’eventuale pascolo nel periodo invernale. I campi ad erba medica vengono coltivati per una durata di circa 5 anni.
Di solito i campi che necessitano di annaffiature sono i prati stabili, mentre l’erba medica raramente viene irrigata (solo in regioni più aride) anche perchè è poco resistente al ristagno dell’acqua e l’umidità provoca marciumi alle radici.
L’erba medica dopo la germinazione e radicazione (radici che possono arrivare fino a 5 metri di profondità) crea un cespo alla base del terreno dal quale dopo ogni taglio rispuntano nuovi steli.
Ovviamente se germinata da poco con lo scavo si crea la distruzione della pianta, mentre dopo la radicazione di almeno un anno, quando si scava stando attenti a non scalzare il cespo e a richiudere la buca non si crea nessun danno (anzi senza volerlo si crea una migliora aerazione del terreno).
Di buono in entrambi i casi c'è che con il solo calpestio non si crea danni come magari su un campo da poco germinato di girasoli, mais, sorgo, ecc.
Credo che comunque in entrambi i casi necessità sempre parlare con il proprietario (molto spesso i contadini non si arrabbiano per gli scavi ma per il fatto che ti trovano sul loro campo senza essere stati avvisati) per accordarsi e ottenere il permesso, ovviamente è preferibile non presentarsi con una vanga o pala perchè poi è un po’ più difficile spiegare che non si facciano danni (compreso il prato stabile)........... ma tu Ogli mi sembra sia una persona educata e rispettosa che sa bene come comportarsi.
Chiedo scusa se vi ho tediato con questo discorso.