Metal Detector per tutti

...e poi ci scassano i pippoli se deteniamo una moneta romana di nessun valore

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sofocle62
view post Posted on 31/10/2014, 09:16 by: sofocle62     +1   -1
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CITAZIONE (bose2007 @ 31/10/2014, 08:51) 
ragazzi cercate di capirmi!!
mi rivolgevo all'utente che spara sulla soprintendenza per le monetine consunte, quando nell'articolo, è proprio la soprintendenza che porta avanti la battaglia
per impedire lo scempio!!

Beh, Bose, dall'articolo onestamente si evince un messaggio un pò diverso...

E nonostante i ricchi ritrovamenti archeologici registrati negli ultimi due secoli. Nonostante l’inserimento nel 2000 dell’area nella mappa «ad alto rischio» della Carta Archeologica redatta per il Comune di Ciampino. Nonostante la decisione presa nel 2009 all’unanimità dal Coreco laziale di proporre l’intera zona per una tutela che garantisse «la godibi-lità dell’antico Portale sei-centesco e delle Mura dei Francesi» e di quell’area «oggi in prevalenza costituita da orti e vigneti con olivi secolari e (...) alberature di alto fusto residue dell’antico Barco monumentale risalente al 1600 voluto dalla famiglia Colonna» e il suo ingresso monumentale, il Portale seicentesco in stile barocco. E poi nonostante soprattutto le battaglie condotte dal movimento Ciampino Bene Comune, che chiede da anni che tutta l’area interna al Muro dei Francesi (area assediata dalla più disordinata e sgangherata periferia, un ammasso di casette e condomini, capannoni ed edifici diroccati, autofficine e casermoni orrendi) venga salvata da un vincolo archeologico e paesaggistico. Una battaglia nobile eppure finora non solo perdente ma segnata da una serie di beffe. Prima il crollo, dopo anni di inutili allarmi alla soprintendenza, del grandioso portale opera dell’architetto Girolamo Rainaldi (quello che costruì a piazza Navona Palazzo Pamphilij), portale schiantatosi al suolo alla fine di aprile del 2011 forse anche perché stremato dalle vibrazioni e dal panorama del trafficatissimo stradone che senza alcun rispetto gli era stato piazzato davanti. Poi il crollo di una parte del Muro dei Francesi. Poi il crollo nel giugno scorso del tetto della Chiesuola, inutilmente tutelata dal 2005, assieme agli casali, da un vincolo integrale. Ora, che gli aspiranti cementieri insistano per costruire sui resti della villa di Marco Valerio Messalla Corvino è tragicamente scontato. Fin da quando Antonio Cederna denunciava degli anni Cinquanta che «espandendo Roma verso il sud si fa piazza pulita dell’ultima campagna romana, che il buon senso, nonché le regole elementari dell’urbanistica, consigliavano di salvare come la pupilla degli occhi», i resti archeologici sono stati visti dai nuovi vandali, non meno incolti degli antichi, come «quattro sassi» che paralizzano l’edilizia. Ciò che stupisce è l’insistenza del Comune (Comune in pugno a quel Pd che si spaccia per essere attento ai temi dell’ambiente e della bellezza) contro ogni vincolo, fino al ricorso al Tar. E l’impotenza della Soprintendenza archeologica, che tempo fa ha spiegato per bocca di Alessandro Betori: «Non spetta a noi vincolare tutta l’area. Imporremo che le palazzine sorgano a cinque-dieci metri dal luogo della villa. Il problema è che la zona doveva essere integralmente dichiarata inedificabile. Ma questo è compito del Comune. O, tutt’al più, della Soprintendenza paesaggistica».
 
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