In occasione dell' Air show annuale presso il nostro piccolo aeroporto dell'Aquila ho fotografato un aereo storico presente in quasi tutti i film di guerra , parliamo di un vero mito , L' AIR FORCE T 6G caccia bombardiere ....
Il Texan dell'Università è un T 6 G con MM 53679.
Nella sua carriera ha ricevuto i codici SL-36, che presentava all'arrivo a Forlì, e nel 1979 lo troviamo alla Scuola Specialisti di Capua.
Descrizione Tecnica
Il North American T 6 è un velivolo monoplano, biposto, monomotore, a struttura interamente metallica, ad ala bassa a sbalzo.
Le due semiali monolongherone sono imbullonate ad una sezione centrale bilongherone. Le centine e i longheroni sono in lega d'alluminio. La struttura della fusoliera è in tubi d'acciaio al cromo-molibdeno con rinforzi in acciaio. Il carrello è di tipo triciclo posteriore, con la parte principale retrattile e il ruotino di coda sterzabile sui 360°.
L'apparato propulsivo (T 6 G) è costituito da un Pratt & Whitney R-1340 PC-1 Wasp a 9 cilindri a stella raffreddato ad aria da 550 HP (a 2200 giri e 1500 m di quota). L'elica è una bipala metallica Hamilton Standard 12-D-40, a giri costanti e a passo variabile del diametro di 2.77 metri.
L'armamento è costituito da una mitragliatrice Colt-Browning M2 da 7.62 mm (opzionale) e da 4 bombe Mk.1 da 45 Kg.
Dati tecnici
Apertura alare: m. 12.81
Lunghezza: m. 8.83
Altezza: m. 3.57
Superficie alare: mq. 23.57
Carico alare: Kg/mq 101
Peso a vuoto: Kg 1795
Peso totale: Kg 2385
Velocità max (5000 m.): Km/h 330
Tangenza pratica: m. 7000
Storia ed impiego operativo
Nel 1935 l'USAAC (United States Army Air Corps) emise una specifica per un aereo da addestramento basico a cui la North American Aviation rispose con il prototipo NA-16, che volò la prima volta il 22 aprile 1935. Il velivolo adottava le soluzioni più moderne dell'epoca (struttura metallica, ala a sbalzo, motore con carenature NACA), ma manteneva il carrello fisso e abitacolo scoperto. La NAA vinse la gara ed iniziò la produzione del BT-9, caratterizzato da abitacolo chiuso e carrello fisso carenato. L'approssimarsi dei venti di guerra in Europa fece aumentare gli ordini per l'addestratore, che andò anche alla US Navy, oltre che a vari paesi esteri.
Nel 1936 la NAA iniziò a lavorare ad uno sviluppo del BT-9 e, quando l'USAAC emise una richiesta per un nuovo addestratore "basic combat", propose l'NA-26 con carrello retrattile e motore Pratt & Whitney R-1340. Anche il nuovo nato fu il prescelto e venne prodotto come BC-1.
Nel corso della produzione vennero introdotte nuove varianti. Nel 1940 l'USAAC mutò la dicitura BC (Basic Combat) in AT (Advanced Trainer) e così il nostro aereo acquisì la celeberrima sigla AT-6 (la A scomparirà nel '48). Uno dei maggiori fra i tanti clienti esteri fu la Royal Air Force inglese che lo ribattezzò Harward. Fu prodotto su licenza, considerando tutti i modelli dal BT-9 al T-6, anche in Canada, Svezia, Australia e Giappone. Negli Stati Uniti il T-6 rimase in servizio fino alla fine degli anni '50.
Terminata la guerra molti aerei vennero forniti a nazioni alleate in conto MDAP. Anche l'Italia, dopo l'ingresso nella N.A.T.O., beneficiò di tali aiuti e nel 1949 arrivarono alla Scuola di Lecce i primi T-6. Le consegne, anche dal Canada, si protrarranno fino al 1957. Oltre che a Lecce i T-6 vennero impiegati anche dalla Scuola di Volo di Cagliari, dalla Scuola Centrale Istruttori di Volo di Grottaglie (Taranto) e dal Centro Addestramento al Volo dell'Accademia Aeronautica. All'inizio degli anni '60 i Texan iniziarono ad essere ceduti ai reparti volo delle Regioni Aeree. Negli anni '70 iniziò la radiazione. Il 13 febbraio 1979 venne ufficialmente radiato l'ultimo T-6 italiano.
Bibliografia
Bizzocco Pasquale, "N. American T-6 Texan. Un addestratore immortale" in "Aerei nella storia" n. 18 2001;
Poi vi presento il pilota
... ioooooo , scherzo naturalmente