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La 34^ Divisione Americana da Salerno alla linea dell'Arno.

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icon13  view post Posted on 28/11/2013, 23:25     +4   +1   -1
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White's M6 + Detech Sef 12x10

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Finalmente dopo una lunga, costante e perseverante ricerca, eseguita fra le aste degli Stati Uniti d'America sono riuscito, con molta fortuna e a modico costo, ad entrare in possesso della quasi totalità (eccetto il 109° Medical Battalion) degli stemmini originali dei reparti componenti la 34^ Divisione di fanteria Americana “RED BULL”, che uniti a quelli recuperati di scavo, mi hanno permesso di realizzare e concretizzare il connubio reale fra l' astratta storia scritta sui libri e le certezze visive, concretamente tenute nel palmo della mano. Poter usufruire inoltre di una particolareggiata documentazione fornita dai diari storici dei reggimenti, comprensiva anche del triste e gravoso elenco delle numerose perdite subite dai loro effettivi, nonche di un buon supporto fotografico di immagini d'epoca, quale attestazione dei fatti, degli scontri e degli spostamenti effettuati, mi hanno dato modo di espletare in modo esaustivo le fasi più salienti dell'operato di questa Divisione nel contesto operativo del versante Pisano-Livornese, che rappresenta il territorio del mio prevalente interesse storico.

La storia.

La 34^ fu una delle prime Divisioni di fanteria americana ad essere inviata oltre mare, nello scacchiere operativo dell'E.T.O (European Theater Of Operations), per la liberazione dell'Africa Settentrionale e dell'Italia.
Al momento dell'attacco Giapponese del 7 dicembre 1941 alla base americana di Pearl Halbor nelle Hawaii e alla conseguente dichiarazione di guerra dell'America alle potenze dell'Asse, la 34^Divisione di fanteria era già esistente in quanto costituita nel 1918 e formata dagli effettivi della guardia nazionale dello Iowa, del Nord e Sud Dakota e del Minnesota. Il 10 febbraio 1941 la divisione venne riorganizzata su tre reggimenti di fanteria invece dell'originale struttura che ne prevedeva quattro (il 136° Rgt fu tolto dal servizio attivo ed i suoi componenti relegati come forza di complemento e rimpiazzo) e inviata per una nuova formazione di base a Camp Claiborne in Louisiana.

Patch da braccio Divisionale e d'Armata della 34^ Divisione di fanteria.



La struttura della Divisione era formata su tre reggimenti di fanteria, quattro di artiglieria campale, dal battaglione comando e dai servizi logistici quali genio, trasmissioni, medico/ospedaliero e polizia militare. Tutti i servizi erano ospitati all'interno del perimetro di Camp Claiborne in aree adeguatamente assegnate.

L'ingresso di Camp Claiborne nel 1941.





La sede dell'Headquarter del campo.



Foto aerea del campo con la disposizione dei servizi logistici e dei reggimenti di fanteria e di artiglieria della Divisione.



L'organico dei reggimenti di fanteria (Infantry Regiment) era conposto dal 133° Rgt, dal 135° Rgt e dal 168° Rgt. Il 136° Rgt come già specificato era tenuto come forza di rimpiazzo. Ogni reggimento aveva il proprio distintivo d'insegna (Dui Pin).

I Dui Pins dei reggimenti di fanteria operativi.



Il Dui Pin del 136° Rgt di rimpiazzo.



Le insegne da bavero di specializzazione d'arma per ufficiali e truppa della fanteria.



L'artiglieria campale (Field Artillery) era formata su quatto reggimenti: il 125° Rgt, il 151° Rgt, il 175°Rgt equipaggiati con obici Howitzer da 105mm e il 185° Rgt equipaggiato con obici Howitzer da 155 mm.

I Dui Pins dei reggimenti di artiglieria campale.



Le insegne da bavero di specializzazione d'arma per ufficiali e truppa dell'artiglieria campale.



I sevizi logistici.

Il Dui Pin del 109° Battaglione del Quartemaster Corps (Quartier Generale)



Le insegne da bavero per ufficiali e truppa del Quartier Generale della Divisione.



Il Dui Pin del 34° Battaglione Trasmissioni (Signal Corps)



Le insegne da bavero per ufficiali e truppa del Signal Corps.



Il Dui Pin del 109°Battaglione Genio (Engineer Corps)



Le insegne da bavero per ufficiali e truppa dell'Engineer Corps.



Il Dui Pin ( mancante nella nostra collezione e raro da reperire) del 109° Medical Battalion (Battaglione Medico). La fotografia è stata rilevata da un'asta su ebay in USA conclusasi non molto tempo fa.



Le insegne da bavero per ufficiali e truppa del Medical Departement Corps.



Dopo le manovre eseguite in Louisiana, a fine 1941 il War Departement selezionò la 34^Divisione come prima Divisione da essere impiegata nello teatro Europeo. Nel gennaio 1942, sotto il comando del Generale Russel P. Hartle, fu trasferita a Ulster in Irlanda del Nord per una nuova fase di addestramento in previsione dello sbarco in Nord Africa, per la conquista dei porti dell'Algeria Francese.

L'arrivo della 34^ Divisione in Irlanda del Nord nel gennaio-febbraio 1942.



Il Generale Russel P. Hartle nel 1910 con il grado di Maggiore. (Il Generale Hartle comandò la 34^ Divisione dall'agosto 1941 al maggio1942).



Il Generale Hartle e la Regina Elisabetta vicino a Belfast, in Irlanda del Nord, nel maggio 1942.



L'8 novembre 1942 sotto il comando del Generale Charles W. Ryder che dal maggio 1942 aveva sostituito Hartle, la Divisione prese parte all'Operazione Torch in Nord Africa. Sbarcò ad Algeri e partecipò agli scontri della stazione di Sened, di Passo Faid, della collina di Fandouk contro le truppe francesi fedeli al governo di Vichy. Nell'aprile 1943 passò in Tunisia e contrastò la ritirata delle truppe tedesche del D.A.K (Deutsches Afrikakorps) sconfiggendole definitivamente a Passo Kasserine.

Il Generale Charles W. Ryder comandante della 34^ Divisione dal maggio 1942 al luglio 1944.



Lo sbarco su una spiaggia Algerina durante l'operazione Torch.



Reparti della 34^ Divisione delle seconde ondate sbarcano ad Algeri.



Truppe della 34^ Divisione in marcia verso Passo Kasserine in Tunisia.



Dopo la resa Italo-Tedesca in Nord Africa (13 maggio 1943), nella successiva campagna d'invasione della Sicilia (Operazione Husky luglio 1943), la 34^ Divisione non ebbe una partecipazione diretta alle azioni e fu relegata a mansioni di sussistenza e di aiuto nei preparativi delle altre Divisioni designate allo scopo. I battaglioni di artiglieria furono comandati di trasportare agli aereoporti la benzina per rifornire i bombardieri che avevano il compito di aprire la strada agli sbarchi mentre i reggimenti di fanteria furono incaricati di garantire i servizi logistici. Il 133°Rgt si occupò dell'organizzazione dei campi di retrovia e della gestione dell'enorme quantità di materiale catturato ai tedeschi dopo la disfatta. Il 135°Rgt fu incaricato di presidiare un' enorme campo di prigionia vicino a Biserta, in grado di gestire 10.000 prigionieri che si riempi rapidamente dopo le vittorie alleate in Sicilia.
Il 168° Rgt fu relegato al poco onorato servizio di scarico delle navi nei bacini del porto di Biserta.

Serbatoi di benzina in un deposito di carburanti in Nord Africa nella primavera del 1943.



La Divisione inserita nel II° Corpo d'Armata Americano riprese l'attività di prima linea partecipando allo sbarco di Salerno (Operazione Avalanche) del 9 settembre 1943. In supporto ai reparti avanzanti, durante il D-day sbarcò il 151° Field Artillery mentre il resto della Divisione, al completo dei reparti, sbarcò il 25 settembre e il giorno 28 , dopo aver preso contatto con il nemico sul fiume Calore, si diresse verso Benevento.
Il 9 di dicembre, dopo aver attraversato il fiume Volturno, conquistò il monte Pantano. Nel gennaio 1944 fu impiegata a scopo difensivo sulla linea Bernhard ma prese parte ugualmente agli scontri presso la collina di Migliano e conquistò Cervaro, il Monte Trocchio e Venafro avvicinandosi alla Linea Gustav. Il 24 gennaio dopo aver passato il fiume Rapido, nella battaglia per la conquista di Monte Cassino, subì delle pesanti perdite pari all'80% degli effettivi e il 13 febbraio fu ritirata dalla linea.

9 settembre 1943. Lo sbarco americano a Campolongo (Salerno) durante l'Operazione Avalanche.



Il Monte Trocchio sotto bombardamento americano.



Caduti americani sul Monte Trocchio.



Truppe americane presidiano la piazza principale del paese di Cervaro.



Gli americani entrano nel paese di Venafro.



Gennaio 1944. Un ufficiale della 34^ Divisione osserva i movimenti del nemico sul fronte di Cassino.



24 gennaio 1944. Truppe della 34^ Divisione in azione verso Monte Cassino.



A fine di un breve periodo riposo e di riorganizzazione la Divisione fu passata alle dipedenze del IV° Corpo d'Armata e nel mese di marzo fu inviata sul fronte di Anzio dove già dal 22 gennaio (sbarco di Anzio e inizio Operazione Shingle) erano in corso i combattimenti per aggirare la Linea Gustav. La Divisione entrò in linea con scopi difensivi e vi rimase fino all'offensiva generale Americana del 23 maggio intrapresa a seguito del crollo del fronte a Cassino (18 maggio) e alla inevitabile ritirata tedesca verso le nuove posizioni della Linea Hitler. Il 25 maggio la 34^ partecipò alla liberazione di Littoria e di Cisterna congiungendosi presso Pontinia con le avanguardie americane del II° Corpo d'Armata provenienti dalla via Appia. La via per Roma era aperta e la città fu raggiunta il 4 giugno dalle truppe della 34^ Divisione anticipate da avanguardie del 752° Battaglione Carri che era aggregato come supporto alla Divisione.

Dui Pin del 752th Tank Battalion.



Le insegne da bavero, di specializzazione d'arma , per ufficiali e truppa della U.S.Army Tank Force.



Il 752° Battaglione carri fu costituito a Fort Knox (Kentuky) nel 1941 ed essendo un battaglione indipendente partecipò, nel periodo 1943-1945, alla campagna d'Italia come forza di supporto delle Divisioni di fanteria impegnate nella risalita di liberazione della penisola.
Dopo la liberazione di Roma (4 giugno 1944), della quale fu propagonista come prima unità entrata nella capitale, il battaglione fino al 29 giugno, fu aggregato in supporto alla 88^ Divisione di fanteria “Blues Devils” e dopo questa data fu spostato sulla costa e passò di nuovo alle dipendenze della 34^Divisione di fanteria “Red Bull”.
Con essa partecipò agli accaniti scontri contro la 16 Panzergrenadier Division “Reichsfuherer SS” fino alla liberazione della città di Livorno del 18 luglio 1944. Si distinse in particolar modo nei combattimenti della città di Cecina dove ottenne delle citazioni di merito e distrusse due panzer Tiger fra cui il divenuto famosissimo Tiger 221.
Dopo il passaggio del fiume Arno, nel settembre 1944 il battaglione fu aggregato alla 85^ Divisione “Custer” e partecipò ai cruenti combattimenti per lo sfondamento della linea Gotica.
Con l'offensiva del febbraio 1945 il battaglione , equipaggiato con i nuovi carri Sherman M5A1, fu passato di nuovo alle dipendenze della 34^ Divisione dove rimase fino al maggio 1945, mese della cessazione delle ostilità.
Per le azioni svolte durante i combattimenti il battaglione ricevette un encomio dall'85^ Divisione di fanteria “Custer “e la Distinguished Unit Citation dal Generale Bolte comandante della 34^ Divisione di fanteria “Red Bull”.
A fine guerra rimase in Italia come forza di presidio e fu disattivato il 10 agosto 1947.


Cartina delle operazione sul fronte di Anzio della tarda primavera-inizio estate del 1944.



Maggio 1944. Avanguardie della 34^ entrano in Littoria.



25 maggio 1944. La 34^ libera Cistena di Littoria. (oggi Cisterna di Latina)



4 giugno 1944. Avanguardie del 752° battaglione carri alle porte di Roma.



4 giugno 1944. Truppe di fanteria e reparti d' artiglieria della 34^ Divisione entrano in Roma.





Il 7 giugno la Divisione, con il 133°Rgt e il 168°Rgt prese Civitavecchia e il suo porto distrutto.

6 giugno 1944. Fanti della 34^ Divisione in marcia di avvicinamento a Civitavecchia.



7 giugno 1944. Il porto di Civitavecchia distrutto.



Il giorno 8 giugno, dopo un combattimento vittorioso sulle colline nei pressi di Tarquinia dove il 40° Jager Regiment tedesco fu annientato, la 34^Divisione venne rilevata e il giorno 12 inviata per un periodo riposo a Tarquinia. Occupò le posizioni la 91^ Divisione di fanteria con il 361° Rgt che aggregato alla 36^ Divisione Texas, proseguì l'avanzata verso nord con obbiettivo il porto di Piombino.

Patch da braccio Divisionale e d'Armata della 91^ Divisione di fanteria.



Dui Pin del 361° Rgt di fanteria.



Durante l'accantonamento a Tarquinia la 34^ Divisione fu riorganizzata rimpiazzando le perdite e richiamando dalla linea il 135° Rgt che era stato aggregato in aiuto alla 1^ Divisione Corazzata. E' in questo periodo che l'American War Departement decise, per rinforzare la Divisione, di aumentare il suo organico con l'aggiunta di una nuova struttura, il 442° RCT (Regimental Combat Team) formato da truppe di origine Nippo-Americane, Hawaiane e filippine, in modo da aumentare da tre a quattro i reggimenti di fanteria in forza alla Divisione. Il 442° RCT era composto da due battaglioni (il II° e il III°) provenienti dal 442° Rgt formato dai Nisei (Giapponesi di origine Americana) e da un terzo, il 100° battaglione Hawaiano, costituito da truppe di origine Hawaiana e filippina. Dal 442° Rgt provenivano anche le strutture logistiche di supporto del reggimento quali sussistenza, genio, trasmissioni, assistenza medica e il 522° Battaglione di artiglieria campale.
Il 442° Rgt non avendo avuto ancora esperienza di guerra incuteva perplessità nel Comando Divisionale, il 100° Hawaiano invece, avendo già combattuto a Cassino e avendo dato prova di alto spirito combattivo, fu felicemente accolto, però essendo formato su un solo battaglione, pur mantenendo la sua identità separata, fu assegnato alle dipendenze del comando del 442° Rgt.

Patch da braccio Divisionale e d'Armata del 442° Regimental Combat Team.



Dui Pins d'insegna del 442° Rgt e del (molto raro da reperire) 100° Battaglione Hawaiano di fanteria.



Il 442th Infantry Regiment.
Il 442° Rgt di fanteria fu costituito il 23 marzo 1943 a Camp Shelby in Mississippi con personale di origine Nippo-Americana (Nisei). L'arruolamento era volontario e come per la Divisione Buffalo, anche in questo reggimento caratterizzato da risentimento razziale, gli ufficiali preposti al comando erano di razza bianca. Il reggimento era composto da tre Battaglioni di fanteria, dal 522° Battaglione di artiglieria campale, dal 232° Battaglione Genio, da un Battaglione di cacciacarri e da un distaccamento medico.
Il 1° maggio 1944 il reggimento meno il 1° Battaglione (più di metà degli uomini di questo Battaglione erano già stati inviati in Italia come complementi per sostituire le perdite del 100° Battaglione Hawaiano e quelli rimasti furono trattenuti in Patria come istruttori per i futuri volontari), partì per l'Italia dove nel giugno, incorporato il 100° Battaglione Hawaiano, diede origine al 442° RCT (Regimental Combat Team). Il 442° RCT era composto dal II° e III° Battaglione del 442° Rgt più il 100° Battaglione Hawaiano al completo.
Dalla conquista di Roma fino al mese di agosto il 442° RCT si rese partecipe della vittoriosa avanzata alleata lungo il litorale toscano e nel saliente delle colline Pisano-Livornesi con superbi atti di valore e di coraggio. Dall'agosto 1944 fu ritirato dal fronte Italiano e inviato in Francia dove rimase fino al marzo del 1945. Dopo tale data fu richiamato in Italia e aggregato alla 92^ Divisione di fanteria Buffalo dove rimase fino alla conclusione delle ostilità.


Camp Shelby (Mississippi) nel 1942.



Batteria del 522° Field Artillery Battalion in azione sul fronte di Rosignano, nel luglio 1944.



Automezzo e soldati del 232° Engineer Battalion.



Il 100th Hawaiian Infantry Battalion
Dopo la dichiarazione di guerra al Giappone del 7 dicembre 1941, nel 1942 a seguito della decisione del Dipartimento della Difesa Americano di togliere tutti i cittadini di origine Nippo-Americana dall'organico delle Forze Armate, il Generale Delos C. Emmons (Comandante dell'U.S.Army nel settore delle Hawaii) sciolse la Guardia Nazionale mantenendo in servizio solo 1300 soldati dei reggimenti di fanteria 298° e 299° e in seguito ne chiese la riunione in un'unico battaglione e lo spostamento di questo sul territorio Nazionale. La richiesta fu accettata e il 12 giugno 1942 la nuova struttura fu trasferita a Camp McCoy nel Wisconsis e prese il nome di 100° Hawaiian Infantry Battalion. Il buon comportamento tenuto in addestramento e la comprovata fedeltà dei componenti del battaglione all' Istituzione Americana, istigò il Governo Americano a rivalutare le proprie considerazioni riguardo l'impiego di personale oriundo nelle Forze Armate e con decreto datato 1° febbraio 1943 consentì la creazione di una vera e propria unità combattente Nippo-Americana. Per adempiere a tale realizzazione l'esercito richiese ai distretti militari il reclutamento di almeno 5000 uomini. Fra le oltre 10000 domande di arruolamento volontario furono selezionati 3000 uomini provenienti dai distretti Hawaiani e 800 dai distretti Nazionali delle comunità Nippo-Americane. L'addestramento delle reclute fu effettuato dai veterani del 100° Battaglione a Camp Shelby dopo l'avvenuto trasferimento da Camp McCoy. Ultimata la formazione di base il contingente fu inviato prima in Africa del Nord e poi sul continente Italiano dove trovò il battesimo del fuoco sul fronte di Cassino aggregato al 133° Rgt della 34^ Divisione di fanteria americana.

Ingresso di Camp McCoy nel 1939.



Camp McCoy inverno 1942. Soldati del 100° Battaglione in istruzione al tiro con mitragliatrice.



Soldati del 100° Battaglione in un momento di pausa dei combattimenti, sul fronte di Cassino nel gennaio 1944 (la fotografia proviene dall'album fotografico di un veterano).



A fine riposo la Divisione fu spostata a Piombino dove il 24 giugno occupò le posizioni della 36^ Divisione che a seguito dello sbarco in Normandia (Operazione Overlod del 4 giugno 1944) venne designata per partecipare all'operazione “Anvil” sulle coste meridionali della Francia.

Truppe Nisei del 442° Rgt a Piombino nel giugno 1944.





Il trasferimento della 36^ Divisione determinò un vuoto nell'ordinamento delle Divisioni impegnate lungo il litorale e nell'immediato entroterra livornese. La 34^ incaricata di supperire a tale carenza dispiegò al meglio il suo organico ricoprendo, con i suoi quattro reggimenti di fanteria, l'intero settore del fronte. L'ostica conformazione del terreno che da pianeggiante divenne prevalentemente collinare, costituito da piccole alture che ben si prestavano al controllo da parte del nemico delle strette vallate e delle vie di comunicazione ivi infossate nonché la tenace resistenza delle Divisioni della XIV^ Armata Tedesca, resero molto arduo il suo compito.
Si opponevano alla 34^ Divisione Americana la 16^ Panzergrenadier Reichsfuhrer SS, la 162^ Turkistan Infanterie Division, la 65^ Infanterie Division, la 19^ Luftwaffe Feld Division, lo Schwere Panzerabteilung 504 equipaggiato con carri Pzkfz VI (SdKfz 181) Tiger I da 56 tonnellate e alcuni reparti di caccia carri Stug III e IV. Più ad est, dove parava il fianco destro della 34^ la 91^ Divisione di fanteria Americana, contrastavano l'avanzata alleata la 26^ e 29^ Panzergrenadier Division.

Stemmini da bavero e da cappello delle Divisioni Tedesche in campo.



Dopo la conquista del porto di Piombino l'obbiettivo prefissato dal IV° Corpo d'Armata Americano era quello di proseguire celermente lungo il litorale in modo da raggiungere la città di Livorno che con il suo porto rappresentava una tappa fondamentale per l'approvvigionamento di materiali, mezzi ed armamenti in previsione del futuro attacco alla temutissima Linea Gotica (la Grun Line). Per questo fu incaricata la 34^ Divisione che con il supporto di alcuni reparti aggregati, se ne fece carico combattendo in prima schiera. I combattimenti che seguirono per la conquista del territorio Livornese e della città di Livorno furono i più sanguinosi e cruenti sostenuti dalla Divisione durante tutta la campagna d'Italia
Le operazioni ebbero inizio il 26 giugno. Lungo il litorale il 133° Rgt fu comandato in avanguardia seguito dal 168° Rgt mentre il 135° Rgt fu posto di riserva. Il 442°Rgt fu incaricato di aprire la strada verso l'interno delle colline Livornesi e lungo la strada per Sassetta, sul colle Belvedere, i Nisei ebbero il loro battesimo di fuoco. Contrariamente ad ogni aspettativa, in un paio di ore di accanito combattimento, questi sottovalutati soldati riuscirono a distruggere un intero battaglione di SS catturando diversi prigionieri e una grande quantità di materiale. Le perdite tedesche ammontarono a 178 caduti, 20 feriti e 86 prigionieri. Fu catturato molto munizionamento, dei pezzi di artiglieria, 3 carri armati, alcuni mortai, 4 mitragliatrici, 2 bazooka, dei camion e delle camionette. Per il comportamento tenuto in battaglia e per il prestigioso risultato raggiunto il 100° Battaglione si guadagnò la Citazione Presidenziale d'encomio che gli venne conferita successivamente a Vada il 15 agosto 1944.

Premiazione del 100° Hawaiian Battalion a Vada il 15 agosto 1944.



Il giorno 27 giugno il 442° e il 100° conquistarono Sassetta, mentre il 133° liberò S.Vincenzo e Castagneto. Il giorno 28 giugno anche il 168° Rgt occupò Monteverdi e la Sassa. Nei tre giorni dei cruenti combattimenti l'organico dei reggimenti americani subì diverse perdite che assommarono a 59 caduti così distribuiti:
442° Rgt.
10 caduti il 26 giugno e 8 caduti il 27 giugno. Totale 34 perdite.
100° Bn.
2 caduti il 26 giugno e 2 caduti il 27 giugno. Totale 4 perdite
133° Rgt.
11 caduti il 26 giugno, 6 caduti il 27 giugno e 8 caduti il 28 giugno. Totale 25 perdite.
168° Rgt.
2 caduti il 27 giugno e 4 caduti il 28 giugno. Totale 6 perdite.

Il 26 giugno perirono anche il private Frazier Major M. Jr. del 34° Battaglione del Signal Corps e il private Waters Veloris E. del 109° Battaglione Engineer.

Giugno 1944. Truppe del 100° Bn Hawaiano in una pausa dei combattimenti.



Giugno 1944. Truppe del 442° Rgt in marcia di avvicinamento alla linea del fronte.



Giugno 1944. Postazione tedesca in trincea a sbarramento della probabile strada verso la Sassa.



Nei giorni successivi la Divisione con i reggimenti 442°, 133° e 135° avanzò con direzione Donoratico-Bibbona. Il 168° Rgt venne autotrasportato nelle colline pisane con obbiettivo i paesi di Casale e Guardistallo che saranno liberati nei giorni 29 e 30 giugno. Il 30 giugno, dopo la conquista da parte del 133° Rgt della frazione di “Case di Scialicco” nel comune di Guardistallo, i mortai della compagnia M coadiuvati dalle batterie del 151° Field Artillery Regiment bombardano le postazioni tedesche posizionate al di là del fiume Cecina, in località Torricella nel comune di Riparbella.

Guardistallo, località Case di Scialicco. Il tabernacolo a ricordo dei caduti del 133° Rgt di fanteria Americano.





Nello stesso giorno con un'azione a tenaglia, condotta dal 133° Rgt e dal 168° Rgt, anche il paese di Motescudaio venne conquistato impedendo così l'afflusso dei rifornimenti tedeschi dall'area di Riparbella-Rosignano verso la cittadina di Cecina. La cattura di Montescudaio permise al 168° Rgt di realizzare, a nord del fiume Cecina, una testa di ponte che servirà nei giorni seguenti a supportare l'azione del 133° Rgt e del 135° Rgt nella cattura della città di Cecina e del paese di Riparbella.
Il 29 giugno anche Bibbona con pochissime perdite fu raggiunta e furono approntati i preparativi per la grande battaglia di Cecina. Nei giorni precedenti la Wehrmacth aveva fatto affluire a Cecina ingenti forze posizionandole fra la vegetazione delle rive del fiume omonimo, nelle pinete, nelle folte macchie mediterranee e nei centri collinari adiacenti alla città. La ferrea difesa doveva essere sostenuta dalla 16^ Divisione Panzergrenadier SS Reichsfuhrer, supportata da carri Tiger I richiamati dal fronte Francese e dalla 19^ Luftwaffe Feld Division proveniente dal Belgio. In supporto alle due Divisioni era aggregata la 162^ Turkistan Infanterie Division della quale però anche gli stessi tedeschi nutrivano forti dubbi sullo spirito combattivo dei suoi soldati tant'è che verrà poi ritirata dalla linea e inviata nelle retrovie come forza di repressione partigiana.

Truppe della 162^ Turkistan Infanterie Division in assetto di combattimento.



La battaglia cominciò al tramonto del giorno 29 giugno con un possente cannoneggiamento sulle linee tedesche che risposero con un massiccio fuoco di controbatteria. All'attacco delle fanterie americane tra la notte del 29 giugno e la giornata del 30 i tedeschi opposero una tenace resistenza combattendo casa per casa causando e subendo notevoli perdite. La fine del giorno 30 trovò le truppe della 34^ alle porte della città pronte a sferrare nel giorno seguente, l'attacco finale alle difese della cittadina.
Durante i due giorni di aspri combattimenti le perdite americane dei reggimenti in linea furono di 28 caduti così distribuiti.
442° Rgt.
Il 29 giugno 1 caduto. Private Kimura Tsuguo.
168° Rgt.
Il 29 giugno 1 caduto. Private Ofiara Stephen F.
135° Rgt.
Il 30 giugno 8 caduti.
133° Rgt.
Il 30 giugno 16 caduti.
Il 29 giugno cadde anche il private Moore Ralph J. del 151 ° Field Artillery e il giorno 30 giugno il private Bouchard Gail F. del 185° Field Artillery.

Il 1 e 2 luglio furono le due giornate decisive della liberazione di Cecina. Mentre il 168° Rgt premeva a nord della città, il 133° e il 135° Rgt riuniti nello sforzo sbaragliarono le ultime resistenze tedesche verso il mare catturando una notevole quantità di attrezzature, armi e prigionieri. Il 2 luglio la città di Cecina fu completamente liberata.
I due giorni di battaglia causarono ai reggimenti americani notevoli perdite.
442° Rgt.
Il 2 luglio 1 caduto. Private Kato Kenji.
100° Bn.
Il 2 luglio 1 caduto. Private Hayashi Robert Nobuaki
133° Rgt.
17 caduti il 1 luglio e 7 caduti il 2 luglio. Totale 24 perdite.
135° Rgt.
12 caduti il 1 luglio e 6 caduti il 2 luglio. Totale 18 perdite.
168° Rgt.
20 caduti il 1 luglio e 1 caduto il 2 luglio. Totale 21 perdite.

Il 1 luglio anche il 109° Battaglione Engineer registro 1 caduto, il private Wayne Milton J.
I caduti tedeschi furono 118.

Di grande importanza nella battaglia di Cecina fu lo scontro che si svolse fra i carri americani Sherman M4 del 752° Tank Battalion e i mastodontici Tiger I tedeschi del 504° Schwere Panzerabteilung. In particolare fece molto scalpore la messa fuori uso del carro Tiger 221 comandato dal capoplotone Keitel, da parte dello Sherman n°11 al comando del tenente Edwin Cox. I Tiger erano considerati indistruttibili ma la cattura del carro 221 permise di poter rilevare i punti deboli di questi possenti bestioni, sfatando così il mito della loro invincibilità. Per quest'azione il tenente Cox fu insignito della medaglia d'argento al valor militare Silver Star.

Il tiger 221 fuori uso dopo il combattimento.



Soldati del 133° Rgt ispezionano il Tiger 221 immobilizzato.



La medaglia d'argento al valor militare Silver Star.




Esaurita la battaglia per Cecina la 34^ Divisione fu rafforzata con l'aggregazione del 363° Rgt di fanteria della 91^ Divisione e dell' 804° Battaglione anticarro. A reparti riuniti la Divisione riprese l'avanzata verso Rosignano cittadina eretta a vera e propria roccaforte del sistema difensivo tedesco.
(Per espugnare Rosignano occorsero otto gioni di duri scontri prima di avere ragione della resistenza germanica).
La disposizione in avanzata dei reggimenti, previde l'impiego lungo il litorale del 135° Rgt supportato dall'804° Battaglione anticarro con il 133° Rgt di riserva. Il 442° Rgt ed il 100° Battaglione Hawaiano posizionati al centro (sul lato delle colline) e a copertura del fianco destro dello schieramento il 168° Rgt coaduivato dal 363° Rgt e dal 776° Battaglione anticarro, .
Nella giornata del 3 luglio Riparbella e Rosignano Solvay furono liberate dal 168° Rgt mentre il 135°Rgt conquistò la cittadina di Vada. Sulle colline attorno a Rosignano il 442° Rgt ed il 100° Bn eliminarono, con poche perdite, alcuni nidi di mitragliatrici.
Le perdite subite dagli americani nei combattimenti del 3 luglio furono di 16 caduti.
100° Bn.
2 caduti. I private Ebata Tetsu Ted e Miyabe Charles Masami.
442° Rgt.
3 caduti. Il private Akiyama Zentaro G. e gli ufficiali Crone Walter Maurice e Grove Walter M.
133° Rgt.
1 caduto. Il private Gadbys Paul S.
135° Rgt.
4 caduti.
168° Rgt
6 caduti.

Anche il 109° Engineer Battalion registrò nello stesso giorno una perdita, il private Chipman Ralph S.

Il Dui Pin del 363th Infantry Regiment della 91st Infanty Division.



Riparbella in una foto d'epoca.



Panoramica di Rosignano Solvay in una cartolina d'epoca.



L'attenzione del comando americano era comunque rivolta verso la conquista della cittadina di Rosignano che di fatto, essendo posizionata su di un' altura a ridosso della via Emilia, rappresentava un notevole sbarramento all'accesso verso il litorale livornese e alla stessa città di Livorno. Per la grande concentrazione della resistenza tedesca e per la durezza dei combattimenti occorsi alla sua conquista Rosignano (Hill 140) diverrà famosa nella storia degli Stati Uniti come “The little Cassino” (la piccola Cassino). Il 4 luglio iniziò l'avvicinamento alla cittadina e mentre il 135°Rgt procedeva ad un saggio delle difese della città, il 363° Rgt, il 168° Rgt e il 442° Rgt si scontravano ferocemente ma con pochi successi, sulle alture collinari del fianco destro della via Emilia. Numerosi furono i singoli atti di valore e molte furono le ricompense al valore soprattutto fra le file dei soldati nippo-americani (medaglia d'oro al valor militare concessa al private Ono Frank H. per gli scontri attorno a Castellina). In quel giorno di furiosi combattimenti le perdite subite complessivamente dai reggimenti assommarono a 30 caduti.
135° Rgt.
9 caduti.
168° Rgt.
4 caduti.
442° Rgt.
17 caduti

(Le perdite subite dal 363°Rgt della 91^ Divisione non sono note in quanto non riportate nel diario storico della 34^ Divisione).

La tenace resistenza tedesca impose, anche nei successivi giorni 5 e 6 luglio, violenti combattimenti prima di essere vanificata. Molti furono i fanti della 34^ che persero la vita in quei giorni, soprattutto fra i Nisei del 442° Rgt che faticosamente si stavano aprendo la strada nelle colline ad est della via Emilia.
135° Rgt.
10 caduti il giorno 5 luglio e 5 il giorno 6. Totale 15 perdite
168° Rgt.
3 caduti il giorno 5 luglio e 5 il giorno 6. Totale 9 perdite.
442° Rgt.
4 caduti il giorno 5 luglio e 18 il giorno 6. Totale 22 perdite.

Il giorno 6 luglio anche il 125° Rgt Field Artillery registrò una perdita, il private Stutzman David E.

Nei giorni 7 e 8 luglio gli scontri si fecero ancora più pesanti, con i reggimenti americani che continuarono a premere intorno e a est di Rosignano. Il giorno 8 alle ore 17, con diverse perdite, la cittadina fu liberata. Contemporameamente anche i Nisei occuparono Castellina.
Complessivamente nei due giorni di battaglia, le perdite americane furono di 58 uomini.

100° Bn.
4 caduti il giorno 7 luglio.
442° Rgt.
6 caduti il giorno 7 luglio e 4 il giorno 8. Totale 14 perdite
133° Rgt.
1 caduto il giorno 7 luglio e 8 il giorno 8. Totale 9 perdite
135° Rgt.
9 caduti il giorno 7 luglio e 5 il giorno 8. Totale 14 perdite.
168° Rgt.
5 caduti il giorno 7 e 8 il giorno 8. Totale 15 perdite.

I reggimenti di artiglieria ebbero due caduti. Il giorno 7 luglio perì il private Di Pasquale John J. D. del 125° Field Artillery e il giorno 8 luglio il private Cashener Gordon N. del 151° Field Artillery.

Panoramica di Rosignano Marittimo.



L'abitato di Castellina oggi.



Rosignano luglio 1944. Soldati del 442° Rgt ispezionano un automezzo nemico distrutto.



Sul litorale, lungo il mare, il giorno 9 luglio fu occupata Castiglioncello dove il comandante della 5^ Armata, Generale Mark W. Clark, installò il suo Quartier Generale. Livorno distava soli 20 chilometri e sembrava ormai facilmente raggiungibile, ma non fu così, occorsero per raggiungerla ancora molti combattimenti che provocarono altre numerose vittime.
L'abitato di Nibbiaia venne raggiunto il giorno 10 mentre le retroguardie tedesche continuarono ad opporre una forte resistenza a Castelnuovo della Misericordia e nella zona del Gabbro dove solo il giorno 12 luglio, con il loro annientamento, la resistenza fu vanificata.

Panorama di Castelnuovo della Misericordia.



Il Gabbro in una cartolina d'epoca.



12 luglio 1944. Batteria del 522° Rgt Field Artillery fa fuoco sulle linee tedesche di Castelnuovo della Misericordia e del Gabbro.



Nello stesso giorno anche Pieve di S. Luce venne raggiunta e conquistata dal 442° Rgt e dal 168° Rgt che era stato tolto dalla riserva. Il 133°Rgt si diresse su Usigliano (paesino vicino a Lari) mentre il 100° Battaglione, dopo aver conquistato Lorenzana, continuò l'avanzata lungo la rotabile Orciano-Livorno, in direzione del paese di Orciano.

Automezzo e soldati del 133°Rgt in un momento di sosta .



Luglio 1944. Soldati del 442° Rgt catturano dei prigionieri sulle colline pisano-livornesi.



Luglio 1944. Il Tenente Masanao Otaka del 100° Battaglione guida il suo plotone ad Orciano.



Dal 10 al 12 luglio, nei tre giorni dei combattimenti, l'organico dei reggimenti subì complessivamente 71 perdite.
100° Bn.
2 caduti il giorno 10, 2 caduti il giono 11 e 3 caduti il giorno 12. Totale 7 perdite.
442° Rgt.
7 caduti il giorno 11 e 17 il giorno 12. Totale 24 perdite.
133° Rgt.
2 caduti il giorno 10, 5 il giorno 11 e 5 il giorno 12. Totale 12 perdite.
135° Rgt.
8 caduti il giorno 10, 4 il giorno 11 e 11 il giorno 12. Totale 22 perdite.
168° Rgt.<b>
1 caduto il giorno 10 il private Lightfoot Stewart W. e 1 caduto il giorno 11 il private Trunfio Nicholas J.). Totale 2 perdite.

Anche il 185 ° Field Artillery registrò 2 perdite. Il giono 10 luglio cadde il private Allen Dick I. e il giono 12 il private Mulawa Anthony. Il giono 12 luglio il 151° Field Artillery subì la perdita del private Urban Joseph N.

Intanto sulla destra dello schieramento della 34^Divisione la 91^ Divisione procedeva al completo dei suoi reggimenti verso l'entroterra delle colline Pisane. Il 362° rgt e il 363°Rgt erano in linea mentre il 361°Rgt era di riserva. Dopo aver conquistato la frazione di Bagni di Casciana nel comune di Chianni, il 363° Rgt fu di nuovo aggregato alla 34^ Divisione e dirottato verso Livorno. Il 362° invece continuò l'avanzata e si rese partecipe della conquista di Monte Vaso e in seguito di Chianni.

Dui Pin del 362° Rgt della 91^ Divisione di fanteria.



La morsa intorno alla città di Livorno stava piano piano stringendosi con il contributo di tutti i reggimenti della 34^ Divisione e dei reparti aggregati. Il giorno 13 luglio il 133° Rgt conquistò Usigliano e il 442° Rgt con il 100° Bn nei giorni 15 e 16, presero Collesalvetti e si diressero verso l'abitato di Luciana. Nell'area di Colognole, nelle colline livornesi, il 135° Rgt e il 168° Rgt conquistarono le alture circostanti e il Monte Maggiore liberando la Valle Benetta e l'accesso verso Livorno.
Negli accaniti scontri dal 13 al 16 luglio la 34^ Divisione subì la perdita complessiva di 63 uomini.

<b>100° Bn.

1 caduto il giorno 14 luglio il private Ikeda William Yoshio e 1 caduto il giorno 15 il private Nichitani Chieto.
442° Rgt.
8 caduti il giorno 14 luglio, 4 il giorno 15 e 2 il giorno 16. Totale 14 perdite.
133° Rgt.
5 caduti il giorno 13, 2 il giorno 14, 4 il giorno 15 e 6 il giorno 16. Totale 17 perdite.
135° Rgt.
2 caduti il giorno 13, 3 il giorno 14, 14 il giorno 15 e 4 il giorno 16. Totale 39 perdite.
168° Rgt.<b>
3 caduti il giorno 15 luglio i private Dagenhart Roosevelt, Nicherson Robert C. e Ploeger La Verne J.

Il giorno 13 luglio e il giorno 16 il 109 ° Battaglione Engineer subì due perdite, il private Renda Joseph J e il private Adams Houston J.
Il 185° Field Artillery registrò una perdita il 13 luglio, il private De Rose William.

Luciana cadde il 17 Luglio e rappresentò l'ultima strenua difesa Tedesca nel saliente del territorio livornese, prima della battaglia finale per la conquista della città di Livorno e del suo porto. La città cadde in mano americane il 19 luglio, dopo dodici ore di strenua resistenza da parte delle truppe del II° battaglione del 35° Rgt della 16^ Panzergrenadier Reichsfuhrer SS comandate dall' SS-Hstuf. Karl Heinz Cantow.
Già il giorno 18 avanguardie del 91° Reconnaissance Battalion della 91^ Divisione insieme ad aliquote del 752° Tank Battalion entrarono nella parte settentrionale di Livorno. Il giorno 19 il 363° Rgt annullò le ultime resistenze tedesche e liberò la città mentre i reggimenti della 34^ Divisione continuarono ad incontrare molta resistenza nella sua parte sud. Il giorno 20 luglio la città e il porto erano completamente in mano americana e gli uomini del 442°Rgt furono incaricati della loro bonifica dalle mine e dagli ordigni inesplosi disseminati dai tedeschi in ritirata. Nei combattimenti fino al 19 luglio la 16^ Divisione SS subì pesanti perdite quantificate fra morti feriti e dispersi in 60 Ufficiali, 391 Sottufficiali e 2391 uomini di truppa.
Le perdite (escluse quelle del 363°Rgt della 91^ Divisione e degli altri reparti aggregati, che non sono note) subite dall'organico della 34^ Divisione nei giorni 17, 18 e 19 luglio furono di 41 soldati.
<b>442° Rgt.

3 caduti il giorno 17 luglio e 3 caduti il giorno 19. Totale 6 perdite.
133° Rgt.
12 caduti il giorno 17 luglio, 1 caduto il giorno 18 e 1 caduto il giorno 19. Totale 14 perdite.
135° Rgt.
10 caduti il giorno 17 luglio, 1 caduto il giorno 18 e 1 caduto il giorno 19. Totale 12 perdite.
168° Rgt.<b>
5 caduti il giorno 17 luglio e 1 caduto il giorno 19. Totale 6 perdite.

Il giorno 17 luglio anche il 109° Battaglione Engineer e il 185° Field Artillery subirono una perdita ciascuno. Il private Rhodes Leroy C. e il private Crealey Jhon L.

17 luglio 1944. Pattuglia di soldati del 442° Rgt nei pressi dell'abitato di Luciana, con una scwimmwagen tedesca di preda bellica ricondizionata.



18 Luglio 1944. Squadra di mortai di una compagnia M del 442° Rgt in azione sulle alture di Montenero presso Livorno.



18 Luglio 1944. Soldato del 442° Rgt fa fuoco verso la postazione di un cecchino tedesco.



Dui Pin del 91° Reconnaissance Battalion della 91^ Divisione di fanteria.



Insegne da bavero per ufficiali e truppa della U.S Motorized Cavarly.



18 luglio 1944. Aliquote del 91° Reconnaissance Battalion e del 752° Tank Battalion entrano in Livorno.



19 luglio 1944. Il 442° Rgt in transito sulla via Ardenza nella parte sud della città di Livorno.



19 luglio 1944. Pattuglia del 442° Rgt su Jeep Willy transita per una via di Livorno distrutta dai bombardamenti.



19 luglio 1944. Soldati del 100° Battaglione Hawaiano in sosta in una via di Livorno.



19 luglio 1944. Piazza Cavour a Livorno distrutta dai bombardamenti.



Luglio 1944. Naviglio affondato dai tedeschi davanti all'ingresso del porto di Livorno.



Il 21 luglio ai vertici della 34^ Divisione vi fu un cambiamento, il comandante Generale Charles W. Ryder fu designato dal War Departement ad incarichi superiori e lasciò le consegne al nuovo comandante Generale Charles L. Bolte che rimase al comando della 34^ Divisione fino alla resa totale della Germania del maggio 1945.

Il Generale Charles L. Bolte.



Contemporaneamente, nello stesso giorno riprese l'avanzata verso le difese tedesche della linea dell'Arno (la linea Heinrich) e della città di Pisa. Nella zona di Stagno le batterie del 347° Field Artillery controbatterono il fuoco delle artiglierie nemiche facilitando l'attacco del I° Battaglione del 363° Rgt che costrinse al ripiegamento le retroguardie tedesche della 16^ Pz.Gr Div. Reichsfuhrer SS. Alle ore 22,00 del 21 luglio la statale 67 bis che collega Firenze a Livorno fu attraversata e il 135° Rgt della 34^ Divisione fu posto in posizione difensiva. Gli copriva il fianco destro il 442° Rgt. Nella notte sul 22 Luglio il 135° Rgt rilevò le posizioni del 442° Rgt e nella mattina seguente il 109° Engineer Battalion provvide a costruire ponticelli di passaggio in sostituzione dei ponti fatti saltare dai Tedeschi, lungo i molteplici canali presenti nella zona di Stagno. Nel pomeriggio del 22 luglio il I° Battaglione del 363° Rgt raggiunse la stazione di Tombolo ma venne fermato da un violento fuoco di sbarramento di mitragliatrici MG. Il III° Battaglione con manovra aggirante passando per la zona Sofina, nei pressi dell'abitato di Coltano, raggiunse l'Aurelia e distrusse i punti di fuoco nemico. La strada per la città di Pisa era aperta e senza incontrare resistenza nella notte del 23 luglio la sponda meridionale del fiume Arno fu raggiunta dal I° Battaglione del 363° Rgt. La reazione rabbiosa delle mitragliatrici tedesche posizionate in zona del Cimitero Nuovo, nella periferia sud della città di Pisa, costrinse le avanguardie americane ad un combattimento di 6 ore prima di poter costringere l'avversario ad un arretramento sulla sponda settentrionale del fiume. Alle ore tre del pomeriggio del 23 luglio le posizioni americane nella periferia sud di Pisa furono definitivamente consolidate. Il 24 Luglio il 91° Reconnaissance Battalion della 91^ Divisione, posizionato a Marina di Pisa, venne posto in affiancamento al I° Battaglione del 363° Rgt lungo la sponda meridioanle del fiume Arno.
Il 28 e il 29 luglio con lo schieramento settoriale dell' unità sulle contrapposte rive del fiume Arno, cessò l'avanzata americana ed il fronte ristagnò per 45 lunghi giorni in preparazione della ripresa delle attività americane contro le difese della Grun Line, la temutissima Linea Gotica.

Luglio 1944. Soldati del 109° Engineer Battalion in una “gradita” pausa dei combattimenti.



Ufficiali della 16^ PzGr Division in azione durante un combattimento.



23 Luglio 1944. Le avanguardie del 363° Rgt raggiungono la periferia sud della città di Pisa.



28 luglio 1944. Vedette americane controllano i movimenti del nemico dal ponte dell'Impero sulla strada Aurelia a sud di Pisa.



Alla fine del mese di luglio la 34^ Divisione fu rilevata e le posizioni raggiunte furono occupate da una nuova struttura denominata Task Force 45. La 34^ fu spostata sul fronte dell'Appennino Tosco- Emiliano in attesa di riprendere i combattimenti per la conquista della città di Bologna e la liberazione della Val Padana. Ma questo è un altro capitolo di storia che data la sua lunghezza e il laborioso impegno di ricerca che implica dovrà essere trattato a parte, magari in una prossima discussione.
Sperando di essere stato abbastanza esaustivo concludo qui questa mia fatica confidando di non essere stato troppo gravoso e di aver suscitato interesse nei giovani e nei meno giovani, che fanno della ricerca e della storia la loro passione.
A conclusione voglio far partecipi i lettori che mi hanno seguito fin qui di un'esaustiva presentazione della divisa e dell'equipaggiamento di un GI Americano della GLORIOSA 34^ Divisione di fanteria RED BULL.

<b>Divisa di combattimento e affardellamento di un Red Bull durante la primavera del 1944 (il manichino fa parte della nostra collezione).




Il suo armamento individuale.

Il fucile semiautomatico a otto colpi Garand M1.



Il pacchetto (clip) caricatore da otto cartucce bifilari del fucile Garand M1.



Il sistema di caricamento del pacchetto nel fucile Garand M1.



La baionetta M1 con il fodero in fibra resinata modello M7.



Sperando che il tutto sia stato di vostro gradimento un nuovo cordiale saluto a tutto il forum

Luciano

Edited by Talpaman - 2/1/2017, 22:45
 
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view post Posted on 29/11/2013, 00:02     +1   -1
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C Scope 990 xd evo,C Scope CS6MXi

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Ben tornato Luciano,è un piacere leggere ancora le pagine culturali di storia che scrivi per noi.
Condoglianze ancora
 
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Daniwolf69
view post Posted on 29/11/2013, 00:39     +1   -1




Luciano anzitutto un ben ritrovato a te e a tuo figlio Erick...grazie per essere nonostante tutto con noi....
Il realizzare e scrivere così appassionatamente e precisamente le fasi del conflitto che hanno toccato la nostra terra e le persone sopravvissute ormai anziane, con episodi o riferimenti che i più ignorano o non sanno....fanno diventare un semplice forum una fonte di storia e di saggezza per tutti noi ....un insegnamento che non dove andare perso...
Grazie ancora....davvero..
A presto..
 
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Cromo
view post Posted on 29/11/2013, 01:53     +1   -1




Wow!
Che bel post!
 
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jean-paul
view post Posted on 29/11/2013, 05:28     +1   -1




Beh, che dire... Luciano questo te l'ho già detto più volte ma la passione che ho per il metal e la ricerca di militaria in particolare, la devo proprio a te ed hai post come questo.
La tua competenza e conoscenza della materia non ha molti rivali ed i tuoi ritrovamenti sono davvero eccezionali.

Vorrei aggiungere al post che la 34^ Divisione ha combattuto proprio dalle mie parti e si è distinta proprio per la battaglia conosciuta come Quota 810/Hill 810 sopra il passo della Torricella a San Quirico di Vernio. Vi posto il link del comune di Vernio per chi volesse approfondire la cosa:

http://www.comune.vernio.po.it/banner/line...la-linea-gotica

Grande e memorabile post!!

JP
 
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view post Posted on 29/11/2013, 06:34     +1   -1
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Sono chi0 sono ,con molti difetti ma rasento la perfezione : P

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precisa e particolareggiata ricostruzione della storia come soltanto voi potevate fare,che dire se non complimenti !

mi fa' piacere rivederti Luciano :)
 
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monty1964
view post Posted on 29/11/2013, 07:17     +1   -1




Spettacolare come sempre, da salvare nei preferiti, bentornato ;)
 
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Dasdi
view post Posted on 29/11/2013, 07:28     +1   -1




Insuperabile e sempre gentile nel condividere il tuo sapere, ben tornato. :)

Saluti

Dario
 
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view post Posted on 29/11/2013, 08:31     +1   -1
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deus e non solo

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Luciano storia precisa e piena di particolari di dove vivevo da ragazzo e non sapevo ( Castelnuovo della Misericordia ) ho saputo dove erano le postazioni dei cannoni che sparavano sul Gabbro, mia madre e mia zia lavavano i panni ai soldati us.... BENTORNATO LUCIANO
 
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view post Posted on 29/11/2013, 08:36     +1   -1
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*Vespertilio*

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Ciao Luciano,
bellissima ricostruzione,anche questo post merita di essere stampato e conservato.
Mi permetto di dire che il Forum soffriva la Tua assenza.
Benritrovato ;) ..
un'abbraccione a te e Enrico
a presto
Giovanni
 
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view post Posted on 29/11/2013, 09:47     +1   -1
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Rumentology© Gold Member

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Lavoro che mi gusterò questa sera, con calma, a casa.
nel frattempo permettimi di rinnovare la mia stima per il lavoro che hai fatto e per il significato che gli hai voluto dare.
R.
 
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view post Posted on 29/11/2013, 12:35     +1   -1
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Fisher F2, white's M6

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Bellissima ricerca, come sempre del resto....orami non è una sorpresa :D
 
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view post Posted on 29/11/2013, 13:12     +1   -1
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Un maestro nella ricerca e nel dettaglio storico cosa dire?? Superbooo semplicemente superbo!!!! Bentornato carissimo
 
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stega
view post Posted on 29/11/2013, 15:59     +1   -1




Complimenti per la ricostruzione e per la meticolosa ricerca.
Vedo che fai riferimento ad un fatto avvenuto nella mia zona.
La battaglia dell'8 giugno del 44, nei pressi di Tarquinia, sul fiume Mignone, viene da molti definita una scaramuccia ma, da testimonianze dei vecchi tarquiniesi, ci furono più di mille vittime che fino alla fine degli anni 50, rimasero sepolte nel vecchio cimitero di Tarquinia e poi, traslate nei paesi di origine.
Io, insieme ad alcuni amici , abbiamo saputo della storia e, grazie a qualche testimonianza diretta di chi era vivo all'epoca, abbiamo individuato il sito della battaglia.
Ci siamo promessi, appena il meteo lo permetterà, di fare una serie di ricerche,supportati anche con alcuni storici della zona, per cercare di dare il giusto onore a chi si immolò in quella breve ma cruenta battaglia, non riportata degnamente nelle cronache di guerra.
Appena ci saranno novità su qualche ritrovamento, vi aggiorneremo.
Vi allego l'articolo della ricercatrice Anna Alfieri, che ha riscoperto una storia che stava cadendo nell'oblio.

"Credevo che fosse un falso ricordo, una lontana suggestione infantile. Invece quell’ordinato cimitero di guerra, connotato da mille e più croci bianche allineate in varie file su un campo verdissimo situato a ridosso del nostro pacifico cimitero paesano in vista del mare, è esistito davvero. Ed era un luogo speciale, a suo modo pietoso, perché – come mi dicono quei tarquiniesi che ricordano tutto – conteneva non solo i corpi dei soldati americani, ma anche quelli dei soldati tedeschi caduti nella nostra zona durante la primavera del ’44.

In più, ora, so per certo che quel cimitero campagnolo raccolse le spoglie di tutti i ragazzi, americani e tedeschi, che l’8 giugno di quell’anno fatale si scontrarono e si uccisero a vicenda presso il fiume Mignone, in una battaglia improvvisa e breve, ma durissima e molto cruenta.

Ad aprire il fuoco a sorpresa fu un reparto delle retroguardie della Wermacht che, travolta il 18 maggio a Cassino, si stava ritirando faticosamente verso il nord. Ragazzi giovanissimi, alcuni dei quali non ancora diciottenni, accampati nelle terre del Mignone non lontane dal casale di Dorindo Proli in località “San Vincenzo”, e destinati ad immolarsi in due contemporanee missioni di guerra disperate e consapevolmente suicide: quella di rallentare la marcia della V Armata americana del Generale Clark, che quattro giorni prima aveva attraversato trionfalmente Roma e che ormai si trovava a Civitavecchia, e quella di creare e mantenere “a tutti i costi” una distanza di sicurezza tra le avanguardie degli Alleati avanzanti e le retrovie germaniche del Generale Kesselring che tentava di raggiungere al più presto l’Appennino Tosco-Emiliano per ricompattare le sue forze sulla Linea Gotica.

A cadere sotto i colpi improvvisi dei tedeschi furono gli uomini della 34ª Red Bull Infantry Division che attraversarono per primi il fiume e che reagirono violentemente e perfino in modo feroce.

Ciò nonostante, alla fine della battaglia, le vittime statunitensi – forse più di mille – furono in numero molto ma molto superiore a quello delle truppe germaniche. Eppure furono proprio i tedeschi a subire la sconfitta totale e definitiva, perché non indietreggiarono di un passo e vennero travolti dalla immane potenza dell’Armata alleata che li uccise “tutti”.

Sì, proprio tutti e trecentoventicinque, compreso il leggendario soldato rimasto impresso nella memoria collettiva tarquiniese perché, ritrovatosi isolato a nord del Mignone e precisamente alla Chiusa del Piano, cioè al nostro Bivio per il mare, resistette a lungo alla mostruosa pressione dei mezzi corazzati di Clark, fino ad esserne letteralmente disintegrato. Di lui, infatti, – come mi raccontano ancora molte persone – rimase solo l’elmetto che qualcuno, più tardi, depose su una croce. Una croce solitaria e un elmetto un po’ commovente che giù al Piano rimasero ben visibili, intatti e perfino rispettati fin quasi ai nostri giorni.

Se quella del soldatino tedesco che da solo sfidò l’Armata più potente che il mondo avesse mai visto è forse una leggenda metropolitana, la storia vera e documentata racconta che Tarquinia venne liberata il 9 giugno 1944, giorno successivo alla battaglia, e che i primi ad entrare in città furono proprio i Red Bull della 34ª Infantry Division, che quella battaglia sul Mignone l’avevano subita e violentemente combattuta.

Dice anche, la storia, che furono proprio loro, i Red Bull, a raccogliere sul campo i corpi dei vinti e dei vincitori. Invece, obbligati a seppellire i caduti nel nostro cimitero di guerra che guardava il mare furono i fascisti tarquiniesi più compromessi col passato regime, controllati a vista dai partigiani locali che, a liberazione appena appena avvenuta, si erano affrettati ad arrestare i loro vecchi avversari ormai sconfitti e a rinchiuderli a Palazzo Bruschi in attesa di giudizio."
 
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view post Posted on 29/11/2013, 16:24     +1   -1
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Rispetto e amore per la Montagna

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Anche se non me ne intendo molto di ww2 e sempre un piacere leggere i tuoi post Talpam ..insuperabile come sempre ;)
 
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