Visto che ogni tanto salta fuori anche questo argomento vediamo di approfondire.
Estrarre una cartuccia dalla canna senza avere sparato e inserirne una nuova, è descritto tra le molte altre cose nel “Journal militaire officiel” del 1° semestre 1854, p. 172
http://books.google.it/books?id=2rJDAAAAcA...epage&q&f=falseNella “Instruction théoretique et pratique d'artillerie” del 1849 (anche 1860) p. 36
http://books.google.it/books?id=AgU0XpGoJT...epage&q&f=false è descritto il cavapalle (tire-balle, tav. 4 fig. 31) di tipo vecchio che serviva anche da cava borra (tire-bourre) e il modello 1841 (tav. 4 bis fig. 25), quest'ultimo disponibile in un esemplare per ogni squadra.
La foto che posto raffigura il modello 1841 diviso nelle sue due parti. A questo si faceva ricorso se non si riusciva a estrarre la palla con l'attrezzo di tipo vecchio.
Nel tipo vecchio la punta filettata (tire-fond) veniva avvitata in mezzo ai due artigli elicoidali, ecco perché le palle possono essere segnate dalle punte.
Io credo che una concentrazione così elevata di proiettili estratti sia dovuta proprio al cambio di cartuccia per sicurezza di fronte al nemico. Ciao.
Bruno