Metal Detector per tutti

Il primo libro sulle scatolette WW1

« Older   Newer »
  Share  
jeijei1975
icon13  view post Posted on 24/10/2013, 18:09 by: jeijei1975     +8   +1   -1
Avatar

C Scope 990 xd evo,C Scope CS6MXi

Group:
Member
Posts:
15,734
Reputation:
+55

Status:





Nuova pubblicazione

LA GRANDE GUERRA DI LATTA

Gli alimenti consumati tra le trincee del primo conflitto mondiale





Autori: Dalle Fusine Giovanni – Demenego Gianluigi

Edizioni Menin (Schio – Vicenza)



Nello volume sono analizzati barattoli e cibo conservato in latta, dozzine di scatolette rinvenute sui fronti della guerra 1914 – 1918, circa 600 chilometri di linee interrotti in modo discontinuo da valli, pascoli montani, e irte pareti di roccia. Un ampio territorio che può essere setacciato alla guisa di un deposito di meravigliosi reperti, o almeno ritenuti tali da chi ha fatto di questa passione motivo di studio e raccolta.

Più di 100 immagini supportate, dove è stato possibile, da esaustive informazioni su ogni singolo pezzo ci rimandano agli anni del loro consumo, all’apertura dei coperchi procurata dalle chiavette in dotazione, o dalla punta di coltelli e baionette.

In sporadici casi la ricerca si è dovuta arenare di fronte alla scarsità di notizie relative ai produttori non più attivi da decenni; diversamente per altre società di lavorazione alimentare i dati raccolti hanno portato ben oltre le iniziali aspettative, ricavando dai contatti con le singole industrie, e pure dal web, nozioni molto interessanti.

Innegabilmente gli elementi cromatici che oggi vediamo impressi sulle latte del periodo bellico creano in noi, testimoni del nuovo millennio, una incongruenza con il bianco e nero che da decenni ci illustra lo spazio di tempo compreso tra inizio e fine guerra. Eppure le varie tonalità dell’arcobaleno apparivano ai soldati al fronte esattamente come le percepiamo noi oggi. Anche allora le sfumature dei boschi mutavano di stagione in stagione, il verde dei pascoli si argentava con la rugiada mattutina, e l’azzurro del cielo si allungava all’orizzonte nelle giornate terse. Nessuna foto dell’epoca ci potrà mostrare i colori percepiti in trincea dagli eserciti durante la grande guerra, paradossalmente riesce nell’impresa un modesto barattolo strappato al campo di battaglia.

Pensiamo a quanti soldati si siano trovati in situazioni al limite della sopportabilità umana, sotto il tiro di artiglierie e colpi di fucile, con pioggia, freddo e neve a condizionare ogni minimo movimento, anche il più banale, tra cui proprio l’apertura di una confezione di alici o sardine con cui calmare i morsi della fame che, mescolati alla paura, assalivano lo stomaco. Azioni rese malagevoli da pesanti pastrani e mantelli, con guantoni a rendere insensibili le mani intirizzite, per giunta appoggiati precariamente sul parapetto di una trincea nella penombra notturna.

Oggi, nell’agiatezza che contraddistingue la nostra quotidianità, non possiamo conoscere il sapore di una pietanza mescolata all’adrenalina, all’odore della polvere da sparo che in quel tempo a ondate copriva la puzza dei cadaveri in putrefazione, poco oltre le file di reticolati. Eppure interi battaglioni condivisero per settimane questo inferno, sopravvivendo più per spirito di conservazione che per volontà.


presentazione ai primi di dicembre presso Quero (BL)
 
Top
101 replies since 24/10/2013, 18:09   4726 views
  Share