| Non ricordo dove, ma qualche tempo fa ho trovato in rete questo breve testo che parla dell'uso delle Medagliette, lo posto magari può esser utile.
Molti sono i tratti culturali che, tramandati nel corso dei secoli, sono giunti sino quasi ai giorni nostri. Tra questi deve essere sicuramente ricordata l’antica consuetudine cristiana di far indossare ai bambini, fin dal loro battesimo, una piccola medaglia in metallo (quasi sempre in bronzo) recante l’incisione di una croce (o altra immagine sacra) come simbolo di fede e devozione. Come noto, tali medaglie votive (così come i crocifissi) venivano portate al collo per mezzo di piccole catenine o fili di lana oppure fissate agli indumenti utilizzando fermagli o spille, indossate sui vestiti, quasi sempre dalla parte sinistra per avere l’immagine più vicina al cuore. In molti casi la medaglietta veniva cucita sugli abiti alla nascita o alla celebrazione del battesimo e, per tradizione, veniva indossata fino all’età adulta, in memoria del donatore o in segno di devozione verso il Santo protettore. In altri casi veniva appuntata a seguito di un voto verso la Beata Vergine o al Santo cui era stata chiesta una grazia. Nel corso degli anni però queste medagliette vennero anche impiegate o meglio “riutilizzate” con finalità propiziatorie: in molte comunità della provincia di Udine e Pordenone, ad esempio, queste venivano “messe sottoterra” per assicurare il buon esito del raccolto nei campi appena seminati ovvero appese sulle travi di legno del soffitto delle stalle a protezione degli animali (soprattutto con l’immagine di S. Antonio da Padova); fu inoltre uso applicare queste medagliette anche sui carri agricoli e nella parte anteriore del giogo degli animali da tiro. Questi segni di religiosità, nei tempi passati, erano quindi comuni e numerosi e questo spiega la grande abbondanza dei ritrovamenti di questi piccoli manufatti. Per quanto attiene la provenienza, si deve evidenziare che queste medagliette venivano acquistate nel corso dei pellegrinaggi che i fedeli effettuavano nei principali santuari in Friuli (tra i quali quelli dedicati alla B.V. delle Grazie di Udine, Barbana di Grado, S. Antonio di Gemona, Castelmonte, S. Osvaldo di Sauris) e nelle altre regioni italiane (santuario della Madonna di Loreto, Basilica di S. Antonio a Padova) o a Roma in occasione degli Anni Santi. I pellegrini acquistavano le medagliette per poi distribuirle ai propri familiari e alle persone a loro particolarmente care. Da sottolineare che in Carnia, nella valle del Canal del Ferro, in Val Resia, la diffusione si è avuta per mezzo dei cosiddetti “cramars”, rivenditori ambulanti di piccole merci (tra le quali filo, aghi, uncinetti, ferri da maglia, forbici, tabacco da naso e da pipa, sementi per gli orti, oltre a medaglie, crocifissi, corone da rosario e santini) trasportate a spalla in contenitori dotati di molti cassetti in legno.
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