Ciao Valter_64,
segnalo a te e agli altri amici del forum un'altra teoria sulla tecnica di fabbricazione delle devozionali. In un breve saggio di Federica Annibali contenuta nel testo
Raccolte Comunali di Assisi. Monete, gettoni, medaglie, sigilli, misure e armi, Electa 2000, si parla infatti dell'utilizzo congiunto delle tecniche di fusione e battitura per la realizzazione delle devozionali, almeno a partire dalla seconda metà del Seicento e fino all'Ottocento. Secondo tale teoria si procedeva in tre fasi:
CITAZIONE
La prima fase doveva consistere nella fusione, forse a catena, dei pezzi; la seconda nella coniazione "a mazza" e la terza e ultima nell'asportazione delle bavette e nella formazione della linguetta dell'appiccagnolo per mezzo della lima.
In pratica, secondo questa teoria, le medaglie grezze e liscie ottenute dalla fusione venivano coniate solamente in un secondo tempo tramite dei potenti colpi assestati agli stampi di conio desiderati. L'autrice porta a sostegno di questa teoria un documento lauretano del 1751 dove si parla testualmente di "
fonditori di medaglie a mazza" e la testimonianza di Benvenuto Cellini (nientemeno!) che nel suo
Oreficeria descrive effettivamente tale tecnica mista.
Comunque, a parte questi rimandi storici, ho trovato questa teoria molto interessante anche perchè in effetti spiegherebbe alcune curiose devozionali che presentano l'immagine devozionale capovolta rispetto alla posizione dell'appiccagnolo e, anche se non sempre, pure dell'immagine raffigurata nel lato opposto (vedi ad esempio:
http://metaldetectorforummarche.forumfree.it/?t=51221786 ). Difficile credere in questi casi che si sia trattato di uno stampo di fusione errato. Più facile immaginare invece che l'errore sia avvenuto nella fase di battitura. Si potrebbero aggiungere altre considerazioni ma mi fermo qui.
Spero d'aver messo altra carne al fuoco e di stimolare presto altri interventi.
A presto!
Edited by fokista - 24/12/2011, 13:57