Votes taken by tonolik

Parlando di alcolici un buon alpino non può certo tirarsi indietro.


Il sigillo metallico venne messo a partire dalla fine dell' anno 1933, sino alla metà del 1959.

-il primo sigillo metallico, emesso dal 27/11/1933 è durato sino al 31/05/1944, viene comunemente chiamato sigillo regno fasci, in quanto accanto allo stemma sabaudo ha due piccoli fasci;

-il secondo sigillo metallico, emesso, dal 01/06/1944 è durato sino al 30/12/1947, viene comunemente chiamato sigillo regno, in quanto con la caduta del facismo, venero eliminati i fasci e al loro posto vennero inserite due tendine;

-il terzo sigillo metallico, emesso dal 31/12/ 1947 durato sino al 29/04/1949, viene comunemente chiamato sigillo testa, in quanto con l'avvento della repubblica venne introdotta la turrita (testa di donna);

-il quarto sigillo metallico, emesso dal 30/04/1949 durato sino al 15/06/1959, viene comunemente chiamato sigillo stella, in quanto la sua forma è di una stella a cinque punte.


I sigilli più vecchi non hanno scritto fino a l. ma hanno scritto sino a l.

Nel 1952 uscirono le fascette di carta, ma i sigilli furono tollerati sino al 1959, in quanto molte ditte ne avevano di scorta.

In Italia tra il 1933 e la fine del 50 anche le mignon sotto i 40 cc venivano contrassegnate con l'imposta utif (sigillo metallico).

Dopo il 1952 e sino al 1977 le mignon sotto i 40 cc non avevano contrassegno.

Dal 1977 ad oggi, viene applicato un francobollo d'imposta spiriti.


guida scritta da: bottles2601 in http://recensioni.ebay.it/come-datare-una-...000000001014723


Ciao a tuch.

Rifacendomi nel titolo alla discussione del grande Talpaman

posto anch'io un mio prima e dopo



a presto nella stanza dedicata ai restauri per i dettagli.




Ciao a tuch.

Cerco una casa al mare, tra la Liguria e la Toscana, per i miei genitori nel mese di Luglio.

E mi son detto, perchè non provare a rivolgermi agli amici e colleghi di forum?

Avete da affittare un appartamento, o darmi qualche indicazione al proposito?

Ciao a tuch.

Ce l'ho fatta dopo un lungo restauro, ecco la mia Excelsior Thèvenot tipo B.


Trovata tempo fà, sparsa in pezzetti nel raggio di 20 metri, eccola dopo una sommaria pulizia dalla terra:


Qui dopo un bagnetto in Remox ed un primo trattamento con convertitore di ruggine:


E' stato possibile smontare la calotta, fissata con tre dadi in ottone


Le parti mancanti o particolarmente deboli sono state ricreate utilizzando lamiera da un barattolo e colla metallica (del tipo per carrozzieri), usata anche per incollare sul governale le alette.


C'è stato un gran lavoro di "taglia ed incolla", mola e spazzola

La calotta è stata invece ricostruita partendo da una sfera in polistirolo, ricoperta poi con stucco metallico, il peso originale è stato raggiunto riempendola con un tondo di ferro.


Manca ancora l'elica del percussore, sarà pronta presto.




Le parti ricostruite sono state pitturate con vernice grigo scuro, invecchiata poi con vernice per legno.

Alla fine una spruzzata di trasparente opaco.

Qualche notizia sull'uso nel '15-18:
Veniva lanciata tramite un mortaio (Lanciabombe Thèvenot) a retrocarica costituito da un tubo d'acciaio del diametro di 86mm. La gittata massima era di 250mt.

Con esso si potevano lanciare due tipi di bombe.
Bomba Excelsior Thèvenot tipo B.
Calibro 86 mm, alta 38 cm.
Anteriormente di forma ogivale e racchiudeva 400 pallette o una calotta di ghisa a frattura prestabilita,trattenuta tra due ogive di lamiera.
La carica era di 250 gr. di esposivo Echo.
Lo scoppio all'impatto era provovato da un percussore identico a quello della bomba a mano "ballerina".
Sulla parte posteriore, un tubo con alette in lamiera costituiva il governale della bomba e dava stabilità alla traiettoria.
La spoletta Thèvenot sull'ogiva è protetta da una tazza di lamiera.
Era dipinta di grigio scuro.
Bomba Excelsior Thèvenot tipo B incendiaria.
Analoga di forma e funzionamento alla precedente, ma contenente una carica di fosforo giallo.
Più pesante della prima si distingueva perchè, oltre a essere dipinta di grigio più chiaro aveva la testa del cappellotto, protezione dell'elica, colorata di giallo. Il caricamento del fosforo poteva avvenire o per un foro laterale chiuso da un disco metallico stagnato o attraverso il bocchino su cui era poi stagnato un portaspoletta in piombo più largo del tradizionale.

Ciao a tuch.

Son troooppo contento nel vederla rinata.

Non è primavera, ma dato il clima , sto facendo lo stesso un po' di pulizia

Ho trovato queste ogive, mi aiutate nell'identificazione? :idea:


1- Carcano '91 per confronto
2- Carcano '91 "speciale" interno più duro e lucente del piombo
3- 303 British 1 G.M. B sul fondo per confronto
4- ?? 7,9mm x 34,4 mm 4 rigature punta nera
5- ?? 8,1mm x 39 mm 4 leggeri intagli sulla punte ATS 4.34
6- è un ogiva? 8mm L'interno è un granulato, non piombo



1-2-3 9mm x 15mm 6 rigature sottili
4- 7.8 mm x 17,6mm
5- 8 mm x 15,9 mm
6- 9 mm x 14,9 mm 6 rigature spesse
7- 8,9 mm x 11,5 1 grossa rigatura non camiciata
8- 8,3 x 15,6 mm
9- 8,8 x 11,4 mm
10- 6,5 x 12 mm
11- 7,3 mm x 13,8 mm non camiciata
12- 5,5 mm 12 mm non camiciata

Le misure possono non essere precise, alcune sono molto deformate.

Ciao e grazie per l'aiuto.

Ho trovato questi pezzi sparsi (zona 1° G.M.) :

Sapete dirmi cos'è, come si chiama, come veniva usato, tutto di lui insomma foto comprese

Grazie in anticipo.

Ciao a tuch.

E' stato trovato poco tempo fa' da un amico, ( complimenti e ringraziamenti ancora )



ed eccolo ora fresco di pulizia :





In alcuni punti si nota ancora lo strato di vernice originale, anche se ormai è di colore quasi nero.

E' impressionante lo squarcio provocato dalla scheggia, anche se improbabile , c'è da augurarsi che in quel momento non fosse in testa al povero soldato.

Per chi fosse interessato alla pulizia ho fatto così:

Una pulita sommaria con spazzola d'ottone (a mano).
A bagno nel Remox per un paio d'ore, con frequenti spennellate per rimuovere l'ossido che si solleva.
Sciacquata in acqua e bicarbonato e fatto asciugare.
Poi giù ancora di spazzola d'ottone.
Un'ultima spennellata di remox per togliere l'ossido rimasto.
Altra sciacquata in acqua e bicarbonato, e sciaquata generale in acqua normale.
Una volta ben asciutto pennellata di Neofer (Saratoga) e prima che asciugi tolgo il prodotto in eccesso con uno straccio (altrimenti prende un colore innaturale).
Faccio asciugare e passo una paglietta fine per ravvivare il metallo.
Infine, una spruzzata di trasparente opaco spray.

In generale, preferisco lasciare tracce dell'ossidazione, bloccate comunque dal Remox, per mostrare comunque il passaggio del tempo.

Ciao a tuch.

Trovati quest'estate e freschi di restauro (erano abbastanza malmessi e schiacciati) eccovi un "servizio da campo" austro ungarico 1 g. m. : gavetta e gavettino (che faceva anche da coperchio), borraccia (smaltata) e bicchiere.

Mancano ancora le posate però.



Ciao a tuch.

I diametri sono 11,5 mm ; 13 mm ; 16 mm

La più piccola ha un'ossidazione nera all'esterno, una parte è spaccata e all'interno è il classico ossido di piombo bianco.

E' possibile sapere quale esercito, fucile o pistola li ha sparati, oppure erano calibri comuni nel '700 e tutti gli eserciti europei li utilizzavano?

Ciao a tuch.

Sapete (ovvio che sì ... che domanda ) dirmi qualcosa su questi :





Il bossolo a salve ha scritto sul fondello FN 64 , diametro 11,8 mm per una lunghezza di 40 mm poi si stringe al diam. 7,6 (lunghezza totale 67 mm)

L'altro bossolo ha misure simili ad un '91 (lunghezza 52,6 mm, diametro maggiore 11,2 mm, diametro esterno colletto ogiva 7,8 (il '91 non ha 7,5 mm?). La scritta BPD 36.

L'ogiva ha un diam. 12,8 (misurato tra le due rigature) , una lunghezza di 57mm (ma è ammaccata) e la punta di colore azzurro.

Ciao a tuch.

Ciao a tutti,

sono nuovo di questo forum, da un po' invece in quello di NUMISMATICA.

Credo di essere stato colpito dal virus della MD-mania, avrò quindi parecchio da leggere anche qui.

A presto.