Buona Sera Ragazzi
Non è mia consuetudine fare un post per un singolo pezzo
Pero' quando il ritrovamento lo ritengo valido e strano lo posto.
Oramai le note zone di ricerca si stanno esaurendo e ci spingono a cercare in zone Italo Tedesche un tempo snobbate data la loro avarizia nei confronti di quelle USA.
Ora spiegatemi che Cactus ci faceva questo distintivo da ufficiale 1" Divisione da Montagna Superga nelle nostre zone
Questo è quello che mi sono chiesto fino a quando in rete non ho trovato questo articolo.
Nonappena ho letto questo articolo mi è venuto un colpo praticamente descrive perfettamente la zona dove ho trovato il Distintivo
Insoma ho trovato il posto dove è avvenuto lo scontro
Pisa non dimentica
9 settembre, il ricordo del maggiore Gamerra e i suoi uomini
Pisa - 08/09/2010
Furono protagonisti di uno scontro armato contro i tedeschi all'indomani dell'armistizio del '43. Si chiude la settimana delle celebrazioni in onore delle vittime pisane del nazi-fascismo. La cerimonia si è tenuta ieri, giovedì 9, presso il cimitero di Riglione.
L'intervento del sindaco Marco Filippeschi
Il Maggiore Gian Paolo Gamerra ,del 50° Reggimento di artiglieria "Superga", aveva partecipato alle operazioni belliche nei Balcani, al momento dell’armistizio si trovava in Toscana, al comando del IV Gruppo granatieri, dipendente dalla 216a Divisione costiera. Il 9 settembre, viene a conoscenza che i tedeschi stavano attaccando in forze le due batterie del porto di Livorno, così decise di accorrere con una cinquantina di uomini a bordo di automezzi; il convoglio fu però bloccato da forze corazzate tedesche, che si erano appostate in una pineta sulla strada verso Livorno. All’intimazione di arrendersi e di consegnare gli automezzi e le armi, gli artiglieri del Maggiore Gamerra, su suo stesso impulso, tentarono di superare l’ostacolo impegnando il nemico. Lo scontro si concluse con la morte del maggiore Gamerra, colpito mentre sparava con la mitragliatrice, di altri due ufficiali e di sei tra sottufficiali e artiglieri; altri quaranta uomini rimasero feriti. Il sacrificio di Gamerra e dei suoi uomini non fu vano. Anche i tedeschi, infatti, riportarono gravi perdite, tanto che non poterono portare completamente a compimento il loro piano per la presa del porto. Il comportamento del Maggiore Gamerra è emblematico del ruolo decisivo svolto dall’Esercito Italiano durante la Resistenza e la Guerra di Liberazione. Gli valse la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria e l’intitolazione della caserma del Centro di addestramento per i paracadutisti che la nostra città si onora di ospitare. In un momento di grande confusione e incertezza ci furono Ufficiali, Sottufficiali e soldati che, senza esitazione, scelsero la via dell’onore e della fedeltà alla Patria. Gli atti di eroismo sono vivi nel ricordo: la flotta, che in viaggio verso Malta, resiste all’attacco tedesco pagando un immenso contributo di sangue. Gli uomini di stanza a Cefalonia che decidono di resistere all’intimazione tedesca di consegnarsi e affrontano quella che probabilmente deve essere considerata la più grande battaglia di tutta la Guerra di Liberazione, che costò un immane sacrificio, che fu un segno di riscatto: un doloroso risarcimento rispetto alla tragedia in cui il regime fascista aveva precipitato l’Italia. E tanti altri atti, nomi e luoghi ancora. Dunque, il sacrificio degli uomini di Gamerra non fu vano, come non lo fu quello dei tanti militari e civili che dopo l’8 settembre, ma anche prima di allora, scelsero la via della Resistenza alla dittatura e all’oppressione straniera. In queste scelte stanno le origini della nostra Costituzione, le radici del nostro essere repubblica una e indivisibile, fondata su principi irrinunciabili di democrazia, di pace, di solidarietà. La scelta di campo e il sacrificio di tanti uomini e donne fu importante sul piano militare e, forse ancora di più, come atto fondativo della nostra Costituzione. Per questo non dobbiamo dimenticare e dobbiamo coltivare la nostra memoria. Pisa non dimentica e oggi si stringe alle Forze Armate nel ricordo degli eroi della Resistenza.
Il comunicato dell'Amministrazione Comunale
In occasione del 66°anniversario della Liberazione del Paese, l’Amministrazione Comunale di Pisa, d’intesa con la presidenza provinciale dell’ANPI e del Centro Addestramento Paracadutismo ha promosso una cerimonia in ricordo del Maggiore Gian Paolo Gamerra e dei suoi soldati, morti il 9 Settembre 1943 in combattimento con l’esercito tedesco, dopo essersi rifiutati di consegnare le armi.
La cerimonia si terrà giovedì 9 Settembre p.v. alle ore 10,00 presso il Cimitero di Riglione, davanti al monumento che ricorda il sacrificio dei nostri soldati.
Programma
ore 10.00 – Cimitero di Riglione – Monumento al Maggiore Gian Paolo Gamerra, Medaglia d’Oro al Valor Militare
Deposizione corona d’alloro
Il racconto della vicenda
“Era la mattina del 9 settembre 1943, molti reparti dell’esercito si erano dissolti dopo l’annuncio, dell’otto settembre, del maresciallo Badoglio.
Non fu così per il gruppo di artiglieria del maggiore Gian Paolo Gamerra, 4° Gruppo da 100/17 TM del 5° Reggimento Artiglieria “Superga” assegnato alla divisione “Nembo” e passato in seguito alla dipendenza del comando del 176° Reggimento di Artglieria “Vicenza”, che ai primi del mese di settembre del 1943 era stato dislocato nei pressi di Pisa.
La 10° e la 11° Batteria con il Comando del Gruppo Tattico erano stanziate a barbaricina e la 12°Batteria si trovava sulla riva dell’Arno a Riglione dove sono stati sistemati il Reparto Comando e i magazzini della Batteria.
La notizia dell’armistizio venne conosciuta a mezzo radio verso le ore 22 dell’otto settembre dal comando di zona di Pisa (dal quale dipendeva il gruppo del maggiore Gamerra). Giunse l’ordine di tenersi pronti a eventuali spostamenti a partire dal giorno successivo.
Alle ore 8 del 9 settembre venne l’ordine del Generale Ferreri (comandante la zona militare della Toscana) di spostare le tre batterie in assetto di guerra in località Stagno. Le batterie avrebbero dovuto essere schierate per le ore 14 in modo da poter battere il porto di Livorno e sostenere le batterie costiere che nella notte erano state attaccate improvvisamente da forti contingenti tedeschi.
La 10° e l’11° batteria, partite da Barbaricina percorrendo la via Aurelia, si attestarono sul fronte dell’Arno in attesa della 12° batteria e di una aliquota della SMV, partita da Riglione col carico di munizioni. Alle ore 13 la colonna si rimetteva in movimento incrociando lungo la via numerose colonne tedesche.
All’altezza del 14°Km, partendo da Pisa, la macchina del Comandante del gruppo, maggiore Gamerra, che precedeva la colonna, veniva fermata da una pattuglia tedesca che bloccava la strada con due carri armati posti ai lati della via.
Ai margini della pineta erano nascosti numerosi carri armati tedeschi.
Il maggiore Gamerra faceva sfilare la 12° batteria in una stradetta parallela alla via Aurelia per farle raggiungere la zona prefissata e iniziava la seconda manovra per accodare la 10°batteria alla 12°.
Stava sganciandosi con le due batterie, protette dalle batterie della 10°, quando, improvvisamente, il Comandante del gruppo tedesco chiedeva la consegna delle armi e degli automezzi. Il maggiore Gamerra opponeva un fermo rifiuto e si preparava ad una energica reazione.
Mentre si svolgeva un colloquio tra gli ufficiali tedeschi, a tradimento, i nazisti aprivano il fuoco da un’altra direzione con cannoni e le mitragliette dei numerosi carri armati.
Il maggiore Gamerra, pur rendendosi conto delle impossibilità di una resistenza vittoriosa, organizzava la difesa. Le mitragliette italiane risposero al fuoco dei tedeschi causando perdite.
I cannoni della 10° batteria fecero appena in tempo a sparare alcuni colpi. La colonna venne investita da un fuoco violento, con priettili incendiari. In una situazione disperata il maggiore Gamerra incitò i suoi uomini alla lotta.
Prese il posto ad una mitragliatrice, il cui artigliere era caduto, quando veniva colpito mortalmente a sua volta. Il capitano Roussel Alfieri, preso il comando dei superstiti, venne colpito alle gambe e investito dalle fiamme di un autocarro incendiato, morì atrocemente bruciato. Il sottotenente Alfredo Cappelli fu fulminato nell’attimo in cui tentava di riattivare un pezzo. Altri sei, tra sottoufficiali e artiglieri, il sergente Manlio Severin, i caporali Angelo Vigo e Rinaldo De Matteis, gli artiglieri Bruno Zanardo, Gino Milan e Salvatore Terranova caddero facendo fuoco fino alla morte contro i tedeschi. Il violento combattimento, iniziatosi circa alle ore 13,30, si era protratto per quasi un’ora. Al termine rimasero uccisi 9 soldati italiani, più una quarantina di feriti, di cui alcuni gravissimi.
Anche i tedeschi subirono gravi perdite.
Il resto della colonna, raccolti i morti ed i feriti, riprese la via di Riglione. I feriti furono ricoverati all’ospedale di Pisa e i nove morti furono sepolti amorevolmente dalle donne di Riglione nel locale cimitero.
La popolazione riglionese comprese il significato e l’alto valore patriottico del sacrificio del maggiore Gamerra e dei suoi soldati che avevano preferito affrontare la lotta, in condizioni disperate, contro l’occupante tedesco e morire piuttosto che cedere le armi.
Essa, dando prova di solidarietà umana e di alto senso del dovere, aiutò i soldati rimasti a sottrarsi alla caccia spietata dai tedeschi.
Infatti l’odio dei nazisti non si arretrò neanche dinanzi alle tombe.
Prima di abbandonare il paese, i tedeschi fecero saltare con la dinamite le nove tombe che contenevano le spoglie di coloro che avevano avuto l’ardire di resistergli; indicando agli italiani la via della lotta armata contro lì occupante tedesco, per onore nazionale, la libertà e l’indipendenza del paese.”
Da pubblicazione ANPI
I caduti del IV Gruppo Da 100/17 del 5° reggimento artiglieria “Superga” nella “pineta di tobolo” il 9 settembre 1043
Magg. Gian Paolo Gamerra nato a Torino 1907
Cap. Alfieri Roussel nato a Torino 1911
S.Ten. Raffaele Cappelli nato a Roma 1919
Serg. Manlio Severin nato a Torino 1914
Cap. Angelo Vigo nato a Miradolo 1920
Cap. Rinaldo De Matteis nato a Borgone di Susa 1920
Art. Bruno Zanardo nato a Vigevano 1921
Art. Gino Milan nato a Portogruaro 1921
Art. Salvatore Terranova nato a Modica 1917
Medaglia d’Oro al valor militare al Maggiore del 5° reggimento artiglieria “Superga” Gian Paolo Gamerra di Emilio – “ alla memoria”
“Mentre accorreva col suo gruppo privo di scorta a sostenere reparti duramente impegnati coi tedeschi, scontrandosi con soverchianti forze germaniche e ricevuta intimidazione dal comandante di queste di consegnare le armi e gli automezzi, opponeva un fiero e deciso rifiuto.
Attaccato d’improvviso con mitragliatrici e cannoni accettava l’impari lotta ed opponeva con ogni mezzo accanita resistenza, guidando i suoi artiglieri con la voce e con l’esempio in una lotta disperata. Cadeva colpito a morte col nome d’Italia sulle labbra, fedele al suo giuramento di soldato, abbracciato alla mitragliatrice che egli stesso faceva funzionare, avendo sostituito il mitragliere mortogli accanto. Pura affermazione nel tragico momento che la patria attraversava, del sentimento del dovere dell’ufficiale italiano al servizio di un ideale e promessa luminosa per l’avvenire d’Italia.”