Metal Detector per tutti

Votes taken by eneargd

view post Posted: 15/10/2012, 11:31     +1Scagliette piatte quadrate 1cmq color grafite? - Militaria & dintorni
Sabato pioveva e quindi ho rinviato a ieri la prima uscita in solitaria a militaria, senza meta prefissa.
Mi sono addentrato in un bosco e dopo un piccolo dislivello mi sono ritrovato su un baraccamento au:
colpi/bossoli, bottoni, anellini in alluminio, un coprispoletta in rame, ma mi ha incuriosito una cosa...
Durante una piccola movimentazione del terriccio sono riaffiorate una cinquantina di scagliette quadrate, lucide, circa 1 centimetro x lato, piatte, spessore mezzo mm, color grafite. :blink:
Tipo coriandoli quadrati... Cosa potrebbero essere? Mi trovavo accanto a una postazione di obice.
Non le ho fotografate per pigrizia :(
Ho postato su Militaria e dintorni perché presumo siano attinenti, ma non so!
Grazie x l'eventuale spiegazione. Ciao :)

PS: le mie piccole movimentazioni sono state sempre ripristinate, le "ruare" delle 150 moto da cross non penso. :wacko:
view post Posted: 14/11/2011, 09:48     +1trovato qualche anno fa... - Cosa è???
Trovato in zona trskknk da un ex collega che non mastica di forum.
A voi esperti grazie per la cortese identificazione :)
P1010922
P1010923
Qualche idea???

Edited by eneargd - 14/11/2011, 13:10
view post Posted: 14/2/2011, 18:07     +1di quale epoca potrebbe essere? - Popoli, civiltà, miti, racconti e leggende.
Ciao a tutti,
qualche idea sull'epoca cui potrebbe risalire questo ponte in sasso? :o:
Grazie per le risposte.
Ciao

ponte in sasso

view post Posted: 8/1/2009, 11:33     +1In trincea fiorivano neologismi - Recensioni.
estratto da: IL GIORNALE DI VICENZA del 07 Gennaio 2009

scritto da Saverio Mirijello

STORIA. NUMEROSE LE TESTATE, DAI NOMI FANTASIOSI E CARATTERISTICI: LE TIPOGRAFIE ERANO NELLE IMMEDIATE RETROVIE, ANCHE A VICENZA E A PIOVENE ROCCHETTE

Il ruolo dei giornali per le truppe durante la Grande Guerra.

Durante la Grande Guerra i giornali di trincea rivestirono particolare importanza per i soldati. Con il loro linguaggio spesso canzonatorio, accompagnati da molte illustrazioni e vignette, essi supplivano nelle lunghe attese in trincea al bisogno di dialogo col mondo civile, all'interesse per l'informazione e al desiderio di sdrammatizzare i disagi vissuti quotidianamente: il comune fante si riconosceva così nelle pungenti caricature, nelle argute sentenze, perfino nelle mordaci battute e nei proverbiali aneddoti. È un patrimonio ricchissimo che offre uno spaccato interessante dei cambiamenti della società e della mentalità dell'epoca.
I fogli più diffusi e letti tra le truppe italiane traevano i loro titoli da varie fantasie ispiratrici: se alcuni si ricollegavano ai luoghi di combattimento (“Il Grappa”, “L'Astico", “Il Montello"), altri riproponevano massicciamente simboli virili e militari (“Il grigio verde", “Il respiratore", “La giberna", “La giberna dei lettori", “La baionetta", “La bomba a penna", “La trincea", “La potenza", “La tradotta"), veementi esortazioni e pronte adesioni alla causa (“Sempre avanti", “Signor Sì") o un piglio cronachistico e caricaturista (“Gli avvenimenti", “Il lapis", “San Marco", “La notizia al fante", “L'eco caricaturista", “La ghirba", addirittura “La cornata").
Si tratta di giornali e ciclostilati dai nomi più o meno altisonanti e dalle alterne vicende (alcuni uscirono per poco tempo, altri durarono fino al 1919: erano pubblicazioni giocoforza irregolari, date le difficoltà del periodo). Le loro tipografie si trovavano prevalentemente vicine alle zone di guerra (anche “L'Astico" e “Signor Sì" si stamparono a Piovene e a Vicenza) e gli argomenti trattati non erano necessariamente superficiali o banali: spaziavano dalla mera propaganda alle campagne contro l'alcol, dai concorsi d'inventiva tra combattenti all'umorismo graffiante e ai giochi di svago.
I NEOLOGISMI. Frequenti erano anche i neologismi: i fogli di trincea si rivelarono infatti un'autentica miniera di nuovi vocaboli e forme espressive. Molti termini e perifrasi, oggi utilizzati abitualmente, nacquero e si diffusero proprio a quel tempo. Ad esempio, “asso" (“campione in qualche specialità") era riferito specialmente a chi “atterrava" molti aeroplani.
Con “capocchia" si indicava la testa. Allo stesso modo, fare una cosa “a capocchia" volevadire farla senza testa. “Cappello", spiegava “L'Astico", tra i fogli più letti dai combattenti sulle montagne vicentine, era «il risentimento prodotto da una lesione alla vanità, all'ambizione, alla presunzione. Regola militare: chi prende cappello, paga da bere ai compagni. Quando il risentimento è molto forte si chiama “prender cilindro"».“Tagliare la corda", esattamente come s'intende oggi, significava scappare. “Fesseria" indicava una minchioneria commessa da un militare, per cui “fesso" inevitabilmente era il minchione. “Far fesso qualcuno" significava dunque imbrogliarlo: «Far fesso il superiore è l'ideale del cattivo inferiore che finisce col far del male anche a sé stesso perché l'onestà è la furberia più sicura».“Grana" equivaleva a mancanza, irregolarità, cosa non liscia, una contravvenzione al regolamento. Quando il superiore si accorge dell'irregolarità e ne chiede conto, “pianta la grana". Se non ne lascia mai passar una si chiama “piantagrane". Per “scoppia la grana" si soleva intendere quando qualcuno sta per piantarla. Con “passare" ci si riferiva al trasferimento d'una cosa rubata. Gli artiglieri dicevano: “è passata in artiglieria", mentre tra i fanti era più comune: “è passata in fanteria".
“Scassato", termine giunto, per così dire, intatto fino ai nostri giorni, significava guasto, rotto (“s'è scassato una gamba"). Così “moka", il caffè dei soldati (frase tipica anche sul fronte vicentino: “Non è ancora venuto su il moka"). Con “pignolo" la truppa indicava il superiore pedante che si perde in minuzie, mentre con “ciclamino" veniva bollato l'imboscato “nel più profondo del bosco". Esistevano pure neologismi esilaranti, tra cui “culiferica": sulla neve o sull'erba bagnata era “il mezzo più rapido per andar giù". Bastava infatti “sedersi, e in pochi minuti si arriva a destinazione. Ma… salutami i pantaloni!". Davvero, altri tempi.

image

image
view post Posted: 25/4/2008, 00:26     +1CASSA MILITARE - Militaria & dintorni
La possedeva un soldato italiano, tornato a casa dalla prigionia in Corsica, ma non è più possibile sapere dove aveva preso questa robusta cassa in legno verniciata verde.

Sul fianco c'era una etichetta di carta, pressoché distrutta.

//image.forumfree.it/2/5/8/6/8/7/0/1209078237.jpg
//image.forumfree.it/2/5/8/6/8/7/0/1209078620.jpg
//image.forumfree.it/2/5/8/6/8/7/0/1209078782.jpg
(mettete http: davanti ai percorsi, non sono riuscito a postare le foto correttamente)

La scritte in bianco, con carattere grande sembra composta da tre lettere e tre numeri: ho decifrato M_K.626 (fra M e K c'era un'altra lettera, ora illeggibile).
Ma questa è una scritta a caporiga: nella riga sopra le lettere, sempre in maiuscolo, sono state cancellate.


Comunque, precedentemente a queste scritte, proprio sotto la vernice bianca e anche qualche riga sopra, è visibile la raschiatura per cancellare altre scritte di caratteri più piccoli!!! Sembra un carattere di testo stile militare USA.


PS: ma come si fa a postare le tre foto con l'anteprima sul testo???? boh!!!


view post Posted: 7/2/2008, 17:01     +1E' permesso? Ciao a tutti! - PRESENTAZIONI NUOVI UTENTI ----- STANZA SALUTI -----

Ciao a tutti, abito nell'altovicentino e mi sto avvicinando a questa passione.
Intendo acquistare il mio primo MD per fare ricerche su terreni prevalentemente argillosi /ghiaiosi in campagna e negli orticelli o broli vicini a case vecchie, alla ricerca di monete/medaglie/...chissa' poi cosa mi entusiasmera' di più?!?!?!

Mi rendo conto, dalle discussioni che leggo, ke qui ci sono veri e propri MITI di questa passione!

Io comincio da zero, pensavo di acquistare l'ACE250 per gli obiettivi predetti, che ne dite?
Grazie per l'attenzione, buona fortuna a tutti!




7 replies since 19/11/2007