Studiare un luogo e ripercorrere i sentieri, oggi inesistenti, a volte anche vertiginosi, e difficili, per le giovani reclute, credo siano cose che restano impresse. Vero anche, che sono i recuperi che stimolano di più, ma sapere che in un determinato luogo, anzi in quel preciso luogo. Fermarsi a guardare uno spettacolo come solo madre natura da e ci regala, con la cognizione di tempo che un centinaio di anni fa, giovani e giovanissimi, nella tristezza della guerra con i loro occhi, hanno guardato e vissuto quello stesso posto, noi lo possiamo solo immaginare leggendo i loro diari, a me personalmente mi fa pensare, a un profondo rispetto e rivivere la Storia con la S maiuscola, così che non venga dimenticata.
Ecco dopo questa parte filosofica, quando la passione è amore per la storia, chiudo questa parentesi e passiamo ai recuperi!
Come mio solito, partiamo e porto questi baldi giovani per leggere salite. I target bisogna guadagnarseli! E le mie vertigini vanno combattute!
Lungo la salita recuperiamo diversi colpi francesi, suppongo dei fucile chauchat, visto che in un dispaccio di un reparto che operava in quel settore, ne vengono richiesti 5, da posizionare proprio, in quella parte di linea.
Il nino recupera questo “raretto” caricatore Austriaco M 88 per il fucile Mannlicher M 1888. Bravo Nino!
Qui il link per saperne di più su questo caricatore, recuperato in un altra uscita.
https://metaldetectorstoriaericerca.forumfree.it/?t=75762313Mentre qui un pezzo di paga di qualche soldato, un Vittorino, noi qui ne troviamo pochi e fa piacere trovarli.
Recuperiamo qualche latta, anzi più di una. Interessante l’ultima latta che vedete in foto, chissà cosa a cosa serviva. Mistero. :emoti1:
Un paio di vetri, rotti, certo; ma ritrovati insieme a questa gavetta, che vi mostro, e non volevo separarli.
Bella, sana e riutilizzata per grattugiare le “morbide” gallette!
Ne sono state recuperate diverse in queste uscite, ma fanno sempre piacere i supporti delle borracce “Guglielminetti”. Forse riuscirò a costruirne una.
Qui, chiedo aiuto, non ho un riscontro, ma credo sia il pezzo della spazzola per la pulizia della canna del fucile 91, se qualcuno ha foto del periodo, ringrazio.
Un pezzo di scheggia “Benaglia”, bravo Casto a trovare l’asta.
E c’è l’avevo quasi fatta, scavo e vedo un guscio, purtoppo è quello che resta di un Adrian, e sarà per la prossima è tanto che lo aspetto, ma San Culazio mi tiene sulle spine maaaaa...
Eccolo finalmente, un piastrino di un nostro soldato italiano, nel complesso è messo molto bene, questo ci rende l’uscita di oggi molto felici. Bisogna aprilo!
Sarebbe stato troppo! Vederci dentro a chi apparteneva, ma ci accorgiamo e se volete, potete vedere anche voi che c è un minuscolo buco.
La “sacra Bibbia” sugli equipaggiamenti italiani, ci avvisa che: la tessera del soldato, era un foglio di carta... si suppone che sia stata la causa dei mancato riconoscimento dei soldati morti, perché al contatto con umidità la carta all’interno si rovinava e distruggeva dopo poco tempo. Figuriamoci dopo un secolo.
Ciao ragass!