Metal Detector per tutti

Votes given by 8ºrgt.

view post Posted: 5/11/2020, 23:38 by: crapone_53     +1trappola!! - Militaria & dintorni
CITAZIONE (crapone_53 @ 5/11/2020, 23:37) 
certo che doveva fare male -_- -_-
view post Posted: 3/11/2020, 16:52 by: Ww89     +1Da identificare tubo austriaco? - Militaria & dintorni
Grazie, era praticamente tipo un bengala se non ho capito male...
view post Posted: 1/11/2020, 21:03 by: Il Sav     +1Spilla di Franz Josef 1 ? - Jewellery (anelli,spille, bracciali, orecchini etc etc)
Buonasera, sono nuovamente qua a chiedervi aiuto, la sigla penso sia da associare a Franz Joseph 1º. Ma mi chiedo, è una spilla ? Un bottone ? Una medaglia ?
view post Posted: 29/7/2020, 18:38 by: Tanox1978     +1Dopo aver ripreso a cercare..... - Jewellery (anelli,spille, bracciali, orecchini etc etc)
Ciao a tutti, dopo circa due anni ho ripreso a cercare, e questa volta mi sono dato al subacqueo con un pinpointer subacqueo e con la vista!
Dopo una settimana di fila (ferie) ho trovato tutti i gialli che vedete nella foto....(l'anello grande è argento)

Adesso che ho terminato le ferie ho trovato altri gialli e ho ordinato un ki-iping 750, vedremo non appena tornero' in ferie ad Agosto...

Niente male vero???!!

Ribadisco che ho trovato TUTTO sott'acqua a massimo 3 metri.
view post Posted: 2/11/2019, 19:39 by: Il Sav     +1Spilla numero 14 - Jewellery (anelli,spille, bracciali, orecchini etc etc)
A cosa poteva appartenere questa spilla ? Dalla scritta GES. GESCHÜTZT sul retro deduco sia tedesca, ma non trovo nulla in rete. Avete idee ? :o:
view post Posted: 8/3/2018, 12:45 by: Attis89     +1Regine delle trincee nel Regio Esercito. - Approfondimenti WWI
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La regina per eccellenza delle trincee della prima guerra mondiale.


La nonna della mitragliatrice “moderna”, fu la mitragliera Gatling aveva un fascio a 6 canne alimentate da un caricatore cilindrico a tamburo, posto sulla parte superiore dell’arma.

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Il definitivo perfezionamento avvenne del 1885, grazie agli studi di John M browning, che sfruttava la pressione dei gas, da qui nacquero molteplici modelli di mitragliatrice.

L Italia entro in guerra con un scarso equipaggiamento di mitragliatrici, l uso positivo di difesa di quest arma fu presto capito, e servirono richieste dagli alleati per mitragliatrici che vedremmo in seguito da Francia e Inghilterra come la St.Etienne e hotchkiss.

Mitragliatrice Perino mod. 1908

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Progettata da capotecnico di artiglieria Giuseppe Perino nel 1901 fu la prima arma automatica di progettazione italiana pesava 27 kg. Nel 1910 modificata e denominata tipo leggero 10 kg in meno. Il raffreddamento era ad acqua tramite l azione pompante del lungo movimento del rinculo. Era alimentata da una lastrina da 25 colpi.

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Mitragliatrice Fiat Revelli mod. 1914

Derivata dal modello “perino” modificato successivamente sol nel 1914, diventó l arma fondamentale dai mitraglieri italiani.
Sparava proiettili dei nostri 91 con un caricatore da 50 colpi, successivamente usando anche caricatori da 100 colpi.
Per quest arma venne adottato anche uno scudo protettivo per proteggere i serventi, venne usato poco se non per niente per eccessivo peso.

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Stesso modello ma senza lo spegni fiamma, un modello Fiat, aveva la variante del manicotto irrigidito da nervature per permettere la dispersione di calore, la FIAT in questi due modelli, colpiva con precisoni a 1500 metri, la gittata massima era di 2500 metri.

Mitragliatrice Gadrner modello 1886

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Arma antiquata a due canne azionata a manovella, utilizzava caricatori a gravità da 20 colpi, del calibro dei fucili vetterli modello 1870. L arma era in dotazioni alle fortezze, e ai reparti operanti sopratutto in montagna.

Mitragliatrice Hotchkiss modello 08\1914

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Arma prodotta in Francia, la mancanza di raffreddamento ad acqua la rendeva molto leggera, ma ne limitava il tiro continuo.
Dopo i 300 colpi, la canna doveva esser sostituita o inserita in un bidone piedi d’acqua.
Poteva esser alimentata a nastro da 150 colpi o da caricatori a nastrina da 25 colpi 8 mm lebel.

Mitragliatrice st. etienne mod 1907

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Raffreddamento ad aria come l amica Hotchkiss, uguale per il caricamento e il munizionamento da 8mm Lebel.
Curiosità i mitraglieri si distinguevano da una nastrina bianco azzurra per chi utilizzava questo tipo di mitragliatrice, chi invece le Fiat bianco rosse.

Mitragliatrice leggera Lewis mod. 1908.

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Giudicata dai tedeschi come la miglior mitragliatrice leggera della prima guerra. Veniva montata principalmente sugli aerei.
Nel 17 furono formate 50 compagnie con le 2000 armi acquistate dall Inghilterra.

Mitragliatrice Chauchat mod. 1915

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Rudimentale e si inceppava spesso, la peggiore dal mio punto di vista, sparava 8mm lebel.
Sparava a raffica o colpi singolo, con un caricatore semilunare da 25 colpi.

Mitragliatrice Maxim Vickers mod. 1911

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Raffreddamento ad acqua tramite tubo e latta.
Adottata già per la guerra in Libia, ordinata in numerosi esemplari già nel 15.
Fu modificato il calibro da inglese mk1 al calibro italiano.
Cadenza di fuoco 400 colpi al minuto.
Adottata anche su aerei, sparava con precisione a 1000 metri, con una gittata massima di 3500 metri.

Mitragliatrice colt mod 15

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Fornita dagli USA, usava nastri in tela, fu distribuita alle truppe da sbarco della Regia Marina, è utilizzata per la difesa del foce del Piave. Il sistema di raffreddamento ad aria fu sostituito rivestendo la canna con un manicotto in ottone per permetterne la circolazione di liquido refrigerante.

Queste le principali mitragliatrici usate dal nostro esercito.

Molte altre furono prese ai nostri “nemici” austriaci e utilizzate a loro volta contro di loro.

La più famosa la Schwarzlose.

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Pistola mitragliatrice Villar Perosa Revelli mod.1915.

Eccellenza dei nostri arditi, grazie a klaus per questo che aggiungo adesso.
Fu il primo esempio di mitra portatile al mondo.
Usava cartuccie 9mm a carica ridotta per pistola glisenti mod.10
Curiosità diverse Villa Persona catturate ai nemici, furono dotati di calcio il legno.
Il difetto fondamentale era l eccessiva rapidità della raffica. Con una cadenza di 600 colpi al minuto, 300 per canna, una distanza utile di tiro di meno di 100 metri, questa cadenza veloce costringeva i soldati a un continuo cambio di caricatori, 12 al minuto, tanta roba, ma diventava pericoloso con un nemico a meno di 100 metri.
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Veniva utilizzato anche con scudo metallico, come da foto.

Interessante e di assoluto il zainetto porta munizioni, conteneva 6 caricatori, per un totale di 450 colpi.



Buona lettura a tutti, per qualsiasi errore me ne scuso, e pronto a modificarne il contenuto.

Dal vostro imperatore attis Angela è tutto, vi lascio al tg, vi rinnovo l appuntamento con la storia sempre sul forum settimana prossima ad ora da definire. Un saluto a Giacobbo per l aiuto. :woot:

Edited by Attis89 - 8/3/2018, 20:07
view post Posted: 24/8/2014, 20:57 by: Steppa61     +1IR 59 - Kappenabzeichen storia e identificazione
Ciao ragazzi, oggi vi mostrò uno degli ultimi miei recuperi, un kappenabzeichen in kriegsmetall dell'IR 59,
Dopo le decorazioni tedesche quello che adoro di più sono i kappenabzeichen :wub:
Un mondo davvero affascinante

"Nella parte alta, all'interno del quadrato è possibile vedere Salisburgo.
59esimo reggimento di fanteria, trasferito sul fronte italiano nel marzo del 1916 per la Strafexpedition e inquadrato nella 5 IBrig della 3.ID
Edelweiß. Rimase sull'altopiano di Tonezza fino al settembre del 17, quando fu trasferito sul fronte dell'isonzo per partecipare all'offensiva di
Caporetto col Gruppe Krauss, nella 216 IBrig della stessa divisione."
Distretto di reclutamento Salisburgo, nazionalità 100% tedesca.
Tratto da kappenabzeichen, A. Lembo / S. Ofelli
view post Posted: 4/11/2013, 19:29 by: zek85     +1e rianimiamo la stanza - Kappenabzeichen storia e identificazione
posto anch'io qualcosina per rianimare la stanza..spero sarà gradito

view post Posted: 19/2/2013, 17:46 by: DragonSoldier     +1Uso dell'acido ossalico - Tecnica di pulizia e Restauro
Ciao ragazzi. Viste le numerose richieste e visti i molteplici post aperti da utenti che richiedono la corretta procedura per il restauro con acido ossalico, ho deciso di creare una piccola guida che spieghi in modo succinto il giusto procedimento per restaurare al meglio con il "miracoloso" ossalico.


COS'E' l'ACIDO OSSALICO



L'acido ossalico o acido alifatico bicarbossilico è un acido biacarbossilico, avente formula molecolare (COOH)2. L’acido ossalico è il capostipite degli acidi bicarbossilici ed è noto, oltre che nella forma anidra, in quella idrata (biidrato); quest’ultima costituisce in genere il prodotto del commercio; cristalli inodori, incolori, solubili in acqua e nei solventi polari. A circa 100 °C diventa anidro e in questo stato fonde a 189 °C; a temperatura più alta si scinde in anidride carbonica e acido formico. L’acido ossalico è un acido mediamente forte (le sue costanti di ionizzazione in acqua sono K1=5,9∙10–2 e K2=6,4∙10–5); è dotato di un discreto potere riducente ossidandosi ad anidride carbonica e acqua. Si forma per ossidazione di gran parte delle sostanze organiche (zuccheri, amido, cellulosa, glicole ecc.). Industrialmente si prepara per demolizione di carboidrati di diversa origine (legno ecc.) con idrossidi alcalini fusi o con acido nitrico fumante, come sottoprodotto nella fermentazione citrica e per sintesi da ossido di carbonio e idrossido sodico (si forma dapprima il formiato sodico che per riscaldamento a circa 380 °C si trasforma in ossalato di sodio sviluppando idrogeno).

Come detto quindi, a temperatura ambiente l'acido ossalico si presente solido e costituito da cristalli inodori e incolori, solubili in acqua.



USO:



Le applicazioni dell'acido ossalico sfruttano la sua acidità e la sua ossidabilità: viene usato in formulazioni di prodotti sbiancanti e antiruggine, nonché in preparati per il trattamento superficiale dei manufatti in legno. Trova uso anche nell'industria chimica come purificante in diverse produzioni, nell'industria conciaria e tessile, come stabilizzante dell'acido cianidrico, per la fabbricazione di inchiostri e detersivi, come mezzo per la precipitazione di terre rare e per la fabbricazione della gomma. Viene utilizzato inoltre per il trattamento autunnale di controllo della varroa in apicoltura . Viene usato anche per la lucidatura del marmo.

!!!!AVVERTENZE!!!!


L'acido ossalico è NOCIVO!Negli organismi animali l’oossalico si ritrova, in piccole quantità, come normale costituente del sangue (dove rappresenta un prodotto del metabolismo intermedio, che entra a far parte come ossalacetato del ciclo di Krebs), delle urine, della bile, delle feci. Nell’organismo umano possono anche formarsi calcoli renali e vescicali costituiti da ossalato di calcio. L’ossalemia è il contenuto di acido o. nel sangue; si determina sul siero e i valori normali variano secondo il metodo di determinazione (per lo più si aggirano intorno a 3-5 mg per 100 g). Aumento dell’ossalemia si può osservare, oltre che nella diatesi ossalica , in alcune epatopatie, nell’uremia, talora nel diabete mellito. L’ossaluria è l’eliminazione urinaria di acido ossalico; essa aumenta in tutte le condizioni che si accompagnano ad aumento dell’ossalemia. A seconda del contenuto in calcio delle urine, l’ acido o. è eliminato in soluzione o in forma cristallina come ossalato di calcio. L’avvelenamento da acido ossalico è detto ed è caratterizzato da lesioni gastro-intestinali e renali e da disturbi nervosi. L’ossalosi è una rara condizione morbosa caratterizzata dalla presenza di depositi di ossalato di calcio nei reni e, talora, in minore quantità, in altri organi (cuore, vasi, tiroide, ossa). Nei casi in cui le concrezioni presenti nel rene sono particolarmente cospicue l’ossalico è anche detta nefrocalcinosi ossalica . La sintomatologia è dominata da fenomeni dolorosi (coliche renali) connessi alla presenza di calcoli.

Detto questo è fondamentale prestare sempre attenzione quando si usa l'acido nelle nostre attività! usare sempre:
- MASCHERINA PROTETTIVA PER LE VIE RESPIRATORIE in modo tale da evitare l'inalazione dei vapori nocivi sprigionati dalla soluzione ossalico/acqua calda ed evitare seri danni renali.
- GUANTI IN GOMMA: Anche se l'ossalico non è fortemente aggressivo per la pelle, è pur sempre un acido quindi è consigliato usare sempre i guanti in gomma.
- OCCHIALI PROTETTIVI: Obbligatori quando si maneggia l'ossalico, dato che uno spruzzo accidentale può causare seri danni oculari!!!


Osservate queste semplice regole e non avrete nessun problema.

PULIZIA DEL REPERTO CON ACIDO OSSALICO



Nel precedente paragrafo è stato detto che l'ossalico viene impiegato anche nelle industrie per vari motivi (pulizia del marmo, trattamento del pellame, apicoltura anche se ora è stato bandito), ma a noi ci interessa per un altro motivo: far tornare alla luce del sole la vernice, colore, litografia o zincatura rimasta nascosta sotto la ruggine per tanti anni. L'acido ossalico è uno degli acidi più adatti per fare ciò, dato che non è molto aggressivo ed è parecchio controllabile, quindi perfetto per rimuovere solo la ruggine che ricopre il nostro oggetto e far tornare il colore della vernice o la litografia. E' giusto dire che l'ossalico fa miracoli SOLO se le condizioni iniziali del pezzo da trattare sono buone e quindi la ruggine è omogenea e superficiale, invece se la ruggine è passante o aggressiva non si potrà recuperare in modo soddisfacente il pezzo. In questo caso è consigliabile trattare l'oggetto con altri prodotti più adatti a bloccare il processo d'ossidazione piuttosto che a un intervento di rimozione della ruggine, che può causare buchi (ruggine passante) o sgretolamento dell'oggetto.

QUANDO BISOGNA USARE L'ACIDO OSSALICO



L'acido ossalico è adatto per la pulizia di:
- Oggetti bellici o civili che presentano vernice sotto lo strato superficiale di ruggine.
- Foderi di baionette.
- scatolette alimentari con evidente litografia sottostante.
- posate zincate.
- scatolette si grasso o altro con evidente litografia sottostante.
- alcune Bombe a mano.
- Oggetti stagnati o zincati come gavette, bicchieri, gavettini, borracce, contenitori
- elmetti
- alcuni bicchieri SHRAPNELL solo nei casi di ottima conservazione del bicchiere (parete liscia, ruggine superficiale, tracce evidenti di vernice sottostante)
- attrezzi da lavoro VERNICIATI quali badiletti, gravine, gravinette, pale e badili. Anche in questo caso è fondamentale l'ottima consrvazione iniziale dell'oggetto da trattare.


L'acido ossalico non è adatto per pulire:
- Pezzi di ferro
- armi
- oggetti smaltati (esempio smalti austriaci del periodo Prima Guerra Mondiale)
- baionette
- alcune bombe a mano
- reperti che non presentavano al suo tempo vernice, zincatura o litografia.
Questo non significa che l'oggetto non verrà pulito, ma secondo il mio parere in questi oggetti è più proficuo e meno dispendioso agire con altri interventi meccanici (spazzole), chimici (acidi più aggressivi o aceto) oppure con processi elettrolitici (elettrolisi). In alcuni casi si può utilizzare l'acido ossalico in questi tipi di oggetti per rimuovere la ruggine superficiale e poi intervenire meccanicamente, ma secondo me è solo uno spreco di acido e di soldi.


Ricordate che l'acido ossalico rimuove la ruggine e riporta alla luce la vernice, ma non crea la vernice in quei punti dove la ruggine ha agito di più ed intaccato anche lo strato colorato! Quindi raccogliete solo reperti in ottime condizioni o con poca ossido superficiale in modo tale da ottenere un ottimo risultato con l'acido ossalico.

PREPARAZIONE DELL'OGGETTO DA TRATTARE


esempio oggetti da pulire (borraccia italiana mod.1917 rettangolare, scatoletta di alici, oliatore in ferro per armi modello 1891:



Perchè l'acido ossalico agisca bene sulla ruggine e non rilasci patine difficoltose poi da rimuovere, è molto importante che il pezzo da trattare sia perfettamente "pulito" e sgrassato. Per pulito intendo che non ci devono essere tracce di terra, calcare,humus, aghi di pino o altro materiale organico. Se s'immerge l'oggetto sporco si rischia la formazione di una patina a chiazze biancastre sui punti rugginosi, che sei rivelerà impossibile da rimuovere successivamente!! Quindi prima di immergere il reperto in ossalico è utile:

- appena giunti a casa dopo l'uscita con il metal detector, pulire sotto acqua corrente il pezzo interessante da trattare con acido ossalico. Eventualente aiutarsi con uno spazzolino o con spazzole in nylon e rimuovere tutta la terra e i residui organici lasciati dal bosco/campo durante l'interramento. Stessa cosa con il calcare.




- Per un risultato finale ottimale, consiglio di immergere il pezzo da trattare in acqua per almeno 3 giorni in modo tale da ammorbidire la ruggine superficiale e rimuovere gli eventuali residui di terra. Ogni giorno bisogna spazzolare l'oggetto energeticamente per rimuovere la ruggine ammorbidita, e cosi via per almeno 3 giorni.


- Una volta terminata questa fase preparatoria, consiglio di far asciugare l'oggetto prima di immergerlo nella soluzione acqua/ossalico.





PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE ACQUA E OSSALICO E PROCEDURA DI PULIZIA


Ora entriamo nella fase di pulizia vera e propria, il momento in cui l'acido entra in scena. Questa fase è molto importante per garantire un risultato finale ottimale senza complicazioni. Per preparare la soluzione è necessario:
- un secchio o contenitore scelto in base alla grandezza dell'oggetto da trattare. Non consiglio di usare un secchio da 10 litri per pulire una scatoletta!.
- confezione da 1 Kg di acido ossalico.
- protezioni individuali (guanti, mascherina, occhiali)
- acqua calda, ma non bollente.
- spazzola di nylon, spugna e spazzolino.
- pezzo di legno da usare come mestolo


Iniziamo! Riempire il contenitore d'acqua calda fintanto che il pezzo da trattare è completamente immerso. Non lasciare emergere nemmeno parzialmente il pezzo!! Si usa l'acqua calda perchè l'acido si sciolga in fretta e quindi inizia a reagire molto più in fretta. Ora bisogna aggiungere l'ossalico. La dose ideale è 1 CUCCHIAIO E MEZZO DA MINESTRA OGNI LITRO D'ACQUA VERSATA NEL CONTENITORE. Ovviamente usando una dose minore il tempo di reazione sarà maggiore e quindi ci vorrà più tempo in immersione, inversamente aumentando la dose si accelera la reazione, ma l'acido agirà troppo in fretta diventando esausto in minor tempo.
Una volta aggiunto l'ossalico, mescolare con un pezzo di legno fino a quando spariscono gli eventuali grumi di acido.





Prendere l'oggetto precedentemente pulito e asciugato e immergerlo nella soluzione e lasciarlo li. E' consigliato non immergere troppi oggetti contemporaneamente nella soluzione per avere un risultato ottimale, massimo 3 reperti di piccole dimensioni per volta.In solitaria in caso di elmetti o pezzi grandi.





Ora è fondamentale seguire i seguenti punti:
- ogni ora dopo l'immersione, controllare l'oggetto e lo stato si pulizia. Estrarre l'oggetto dal secchio o contenitore e controllare quanta ruggine è stata rimossa dall'acido.
- "Aiutare" l'acido ossalico spazzolando con attenzione l'oggetto con uno spazzolino, spazzola di nylon o spugna ogni ora. Cosi facendo si rimuove la ruggine indebolita dall'acido e si può controllare quanto colore emerge. ATTENZIONE!! L'ossalico in reazione rende la vernice molto fragile e opaca quindi prestate molta attenzione quando si spazzola perchè è facile rimuovere la vernice quando è debole! Prestare particolare attenzione con i fregi pitturati o con le vernici dato che sono molto più instabili della litografia.


- Quando l'acqua diventa di colore giallo verdognolo, significa che l'acido ossalico è esausto e non è più in grado di reagire con l'ossido. lasciare l'oggetto in immersione ora è molto rischioso perchè l'acido tende a depositarsi e formare una sgradevole patina giallastra difficile da togliere poi. Quindi arrivati a questo punto bisogna estrarre l'oggetto, solita spazzolatina leggera e se non si è ancora soddisfatti (si crede che potrà uscire ancora colore), ripetere il ciclo creando una nuova soluzione d'acqua e ossalico.


- Continuare cosi fino a un massimo di 5 cicli finchè non si è soddisfatti. Se non si hanno risultati ottimali dopo 5 cicli, significa che l'acido ossalico non può agire più di cosi e quindi bisogna per forza accontentarsi.


TRATTAMENTO POST OSSALICO



Una volta terminati i cicli d'immersione in ossalico bisogna agire in questo modo.
- Risciacquare sotto acqua corrente il reperto e spazzolarlo delicatamente in modo tale da rimuovere i depositi superficiali di acido ossalico


- Preparare una soluzione basica di acqua e bicarbonato (1 cucchiaio da minestra per litro d'acqua) e immergere il reperto per almeno 15 minuti. Cosi facendo si blocca l'azione acida dell'ossalico e si eviterà la formazione di patine da deposito. Io non uso il bicarbonato, ma preferisco risciacquare molto bene l'oggetto (mai avuto problemi di patine) però consiglio a tutti di usare il bicarbonato.




- Estrarre l'oggetto dalla soluzione basica e risciacquare sotto acqua corrente.

- Ora punto fondamentale: l'asciugatura. Per eseperienza personale un'asciugatura troppo veloce post-bicarbonato può far sfogliare la vernice resa debole dal processo acido o far sparire eventuali fregi, quindi consiglio un asciugatura naturale al sole oppure in un luogo chiuso. Eventualmente una volta asciugato naturalmente il reperto, si può agire con un'asciugatura profonda dell'oggetto in forno, ma a bassa temperatura. In questo modo si rimuoverà l'umidità profonda che a lungo andare può dare inzio a un nuovo processo d'ossidazione.


in questo caso la scatoletta e l'oliatore necessitavano di cicli aggiuntivi :)

TRATTAMENTO CONSERVATIVO


Una volta asciugato l'oggetto è obbligatorio trattare il reperto con prodotti antiruggine o di rivestimento per i seguenti motivi:
- risaltare i colori resi opachi dall'acido ossalico
- proteggere il reperto da ossidazioni future

Prodotti molto validi ed economici possono essere:
- vernice trasparente spray: Si può trovare in ferramenta o nei colorifici in bomboletta spray in forma acrilica o sintetica. Esiste sia opaca che lucida (in questo caso per risaltare alla perfezione i disegni delle scatolette alimentari, ma troppo brillante per Bombe a mano o per elmetti e per questi ultimi consiglio la vernice opaca). Essa riveste completamente l'oggetto creando un film protettivo che permette all'ossigeno di penetrare e quindi di ossidare. Applicare in modo omogeneo evitando ristagni e lasciare asciugare.
- Lacca per capelli: valida sostituta della vernice trasparente spray, adatta soprattutto per le scatolette alimentari.
- olio di vaselina: applicare a pennello sul reperto e lasciare asciugare. Risalta bene il colore lasciando il giusto grado di opaco.
- cera d'api o cera microcristallina.
- olii antiruggine: da usare in caso di scarso risultato con acido ossalico.

esempio senza vernice:




con vernice:




scatoletta pulita con acido ossalico e passata con vernice trasparente spray lucida



Spero che la mia guida vi sia utile e vi consiglio di seguirla punto per punto almeno nei primi trattamenti, poi quando farete esperienza riuscirete a dosare l'acido in base all'oggeto specifico e potrete sperimentare nuove tecniche.
Ricordo che l'acido ossalico va smaltito usando il buon senso e le giuste procedure!!! una volta esausto non è particolarmente pericoloso neanche per le tubature, ma è sempre dannoso per gli organismi acquatici ed inquina!!.

Un saluto
Francesco.
11 replies since 3/7/2015