Vi posto ora un oggetto abbastanza raro da trovare,già in queste superbe condizioni,ma nella mia zona,dove operava l'ottava armata britannica,un'assoluta mosca bianca.
Un conoscente domenica si è presentato da me portandomi un salvagente USN da sbarco. Fino li tutto ok,poi quando mi ha riferito il luogo di rinvenimento (Longastrino di Alfonsine,zona ai margini delle valli di Comacchio e la foce del fiume Reno). Dopo varie domande di rito (per confermare l'autenticità dell'oggetto) subito mi è venuto in mente il suo possibile utilizzo.
Stesso cinturone con custodia originale(immagine da web)
immagine famosa dove compare il Life Belt presa dal film "Salvate il soldato Ryan"
In passato avendo letto il libro "Argenta Gap" di Rino Moretti subito mi è tornato alla mente dei mezzi anfibi da trasporto truppe Fantail LVT(o Buffalo) con drivers americani. L’Ottava armata avrebbe dovuto operare nel settore delle Valli di Comacchio e aprirsi una strada verso Argenta e Ferrara per aggirare le linee tedesche appoggiate ai numerosi fiumi e torrenti della zona.
La zona assegnata all’Ottava armata era fangosa, acquitrinosa e minata. Solo una stretta fascia intorno alla provinciale n. 16, la cosiddetta “strettoia di Argenta” o Argenta Gap, era asciutta. E lungo questo corridoio avrebbero dovuto infilarsi le divisioni di McCreery. Per superare agevolmente le zone allagate -sia quelle naturali, sia quelle artificiali – erano stati fatti arrivare veicoli anfibi, denominati Fantail o Buffalo, in grado di trasportare truppe e materiali in acque basse. Alcuni mezzi erano stati equipaggiati con cingoli a “zampa d’anatra” perché potessero esercitare una presa migliore sul terreno argilloso. Dal 1 al 6 aprile, unità di commando britannici imbarcati sui Fantail diretti da personale Usa e supportati dai partigiani della 28.ma Brigata Garibaldi avevano raggiunto combattendo Porto Garibaldi nelle Valli di Comacchio, occupato alcune isolette nelle laguna e messo in sicurezza una vasta zona intorno alla foce del Reno nota in seguito come the Wedge, il cuneo.
Non tutto era andato per il verso giusto. I Fantail non avevano fatto presa sui fondali melmosi delle zone allagate, molti si erano impantanati e gli uomini avevano dovuto scendere in acqua e raggiungere la riva fra mille difficoltà. Una brigata polacca era stata colpita dal fuoco amico e aveva subito numerose perdite.
All’inizio la resistenza è debole. A ridosso della mezzanotte unità indiane e neozelandesi attraversano il Senio e stabiliscono una prima testa di ponte al di là del fiume. I genieri cominciano a gettare i Bayley. La testa di ponte si allarga e si consolida. Alfonsine, Lugo, Fusignano e Cotignola cadono in mano alleata. L’11 aprile vengono raggiunte Menate e Longastrino , tappe obbligate verso l’importantissimo ponte di Bastia; il giorno seguente anche il Santerno viene superato. Ai tedeschi resta ora solo la linea del fiume Sillaro. Von Vietinghoff sposta nella zona l’intera 29.ma Panzer Division deciso a tenere la linea.Unità britanniche si impadroniscono del ponte di Bastia, Vietinghoff scrive a Hitler chiedendogli l’autorizzazione a portarsi dietro una linea più sicura. Il 17 aprile arriva la scontata risposta di Hitler a von Vietinghoff : non ci si ritira. Lo stesso giorno , dopo violenti combattimenti intorno alla Fossa Marina, i britannici forzano la strettoia di Argenta: sta prendendo forma un gigantesco accerchiamento. Vietinghoff non ha più riserve da impiegare in combattimento: se non si sbriga a togliersi di lì alla svelta non potrà mai organizzare una ritirata ordinata né sperare di raggiungere il Po prima degli Alleati.E senza aspettare la risposta da Berlino, ordina ai suoi di ritirarsi. L'Argenta Gap viene considerata una delle ultime battaglie della campagna d'Italia.